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Luna's POV

Luna's POV

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Giorno 9

Balzo giù dal letto quando la porta della mia stanza si spalanca, finendo per cadere col culo per terra per la velocità con la quale mi sono alzata.

«Cazzo, sei viva» esclama Tyler, cadendo in ginocchio davanti a me con gli occhi spalancati.

«Sì, purtroppo lo sono» sospiro, alzandomi dal pavimento con fatica per il dolore che ho alle gambe.

«Cosa è successo? Mi dispiace tantissimo non averti risposto, potevi chiamarmi» si alza anche lui, sedendosi vicino a me sul letto «Quando sono in servizio non guardo mai il telefono».

«Tranquillo, è tutto okay» gli sorrido.

«No, non è okay Luna. Mi hai scritto "Penso di star morendo, se vuoi dirmi addio passa da casa mia con mio zio"» sì, forse sono stata troppo tragica, ma mi è tornato il ciclo dopo dieci mesi e soffrendo di ovaio policistico e dismenorrea sto soffrendo più del solito.

«Hai ragione, scusami. Mi è... tornato il ciclo dopo tanto tempo e sto malissimo. È successo all'improvviso e non avevo nemmeno un fottuto assorbente in bagno. Ho cercato per un'ora e poi ti ho mandato quel messaggio. Poi ne ho trovato solo uno» che ho bisogno di cambiare, ma chiaramente non ne ho altri.

«O-okay, uhm... vado al supermercato a prenderteli» spalanco gli occhi. «Sul serio? Lo faresti per me?»

«Certo, perché non dovrei?» si alza, grattandosi la nuca in modo imbarazzato «Hai bisogno anche di qualche antidolorifico o...?».

«No, grazie. Quelli ce li ho già, l'ho preso stanotte» sorrido timidamente, prima che lui annuisca.

«Allora vado e torno, rimani in vita e chiamami se hai bisogno di altro» mi lascia un bacio sulla fronte ed esce dalla mia camera, lasciandomi con una strana sensazione allo stomaco che vorrei ricondurre ai dolori mestruali, ma so perfettamente che non lo sono.

Quando mi alzo dal letto mi rendo conto di aver macchiato le lenzuola, così mi armo di pazienza e le metto a lavare, mettendo quelle pulite. Rimango in piedi a girovagare per la stanza fin quando, quasi un'ora dopo, Tyler torna con un sacchetto enorme del supermercato.

«Te ne ho presi diversi tipi perché non so se usi gli stessi di mia sorella, e poi...» non lo faccio finire di parlare, afferro il primo pacco che mi capita sotto tiro e mi chiudo in bagno.

Quando esco, Tyler è seduto sul mio letto ed ha svuotato il restante contenuto del sacchetto sulla coperta. Caramelle, cioccolato, gelato, barrette, dolci di ogni tipo. Ed anche assorbenti di ogni tipo, chiaramente.

«Sai che non mangerò tutte queste cose, vero? Non hai idea di quante calorie abbiano» lo guardo male, anche se gli sono veramente grata.

Nessuno si è mai preso cura di me in questo modo, mi fa sciogliere il cuore.

Holding on to heartacheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora