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Tyler's POV

Dopo l'intervento di Luna, è stato difficile convincerla ad uscire di casa anche solo per fare una passeggiata; e non perché non fosse in forze, ma perché il suo umore è terribilmente precipitato

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Dopo l'intervento di Luna, è stato difficile convincerla ad uscire di casa anche solo per fare una passeggiata; e non perché non fosse in forze, ma perché il suo umore è terribilmente precipitato.

Il pace maker le impedirà per sempre di realizzare il suo sogno, e vederlo lì, sotto pelle, ogni giorno... la distrugge. Guardarsi allo specchio per lei è diventato un doloroso promemoria di quanto si sia distrutta, di quanto i suoi sforzi siano valsi a poco. Non è così che la vediamo io, i suoi genitori ed i nostri amici, ma non siamo ancora riusciti a farle capire il nostro punto di vista.

Per Luna adesso è tutto nero, pensa che non potrà mai più essere felice, non potrà mai più correre, saltare, divertirsi, giocare. Ma non è così, non è affatto così... adesso non è più il pace maker il nemico, adesso è lei stessa ad ostacolarsi.

Se prima di finire ricoverata il suo umore era pessimo, a causa delle preoccupazioni che le mie indagini le davano, adesso è totalmente peggiorato. Se non fosse che quantomeno riesce a mangiare tranquillamente, direi che è tornata ad essere la Luna che ho conosciuto mesi fa su quel ponte.

«Che fai?» la voce mi esce stridula, quando piombo in camera di Luna e la trovo seduta sul suo letto in biancheria intima.

«Leggo» risponde seccata, sventolando per aria il suo libro dalla copertina blu.

«E perché sei svestita?» deglutisco a fatica, non riuscendo a distogliere gli occhi dal suo corpo dannatamente perfetto per me.

Alla fine decido che per il mio meglio, ed il suo, è meglio guardare altrove: tipo la finestra spalancata, dalla quale chiunque potrebbe vedere cosa non indossa.

Mi avvento sulla finestra e la chiudo, affrettandomi a chiudere anche le tapparelle.

«Sai che non mi vede nessuno a questa altezza, vero?» inarca un sopracciglio, prima di chiudere il libro che stava leggendo e poggiarlo ai piedi del letto.

Mi guarda da sotto quelle ciglia lunghe e folte che si ritrova, con lo sguardo innocente di chi non ha idea di quanto la sua bellezza abbia potere su di me.

«Perché leggi un libro mezza nuda?» ribatto, sforzandomi di non distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

Luna si indica il petto, dove sottopelle è evidente la protuberanza causata dal pace maker «Non voglio dimenticarmelo».

«Beh, adesso devi vestirti perché devo portarti in un posto speciale» apro le ante del suo armadio e tiro fuori una felpa e dei jeans, prima di lanciarglieli addosso.

«Non andrò da nessuna parte, Ty. Non sono dell'umore» sbuffa e riprende il libro tra le mani.

Mi avvicino a lei e glielo richiudo, allontanandolo dalla sua presa smaniosa. «Ieri ti sei vista con JJ ed ora non vuoi uscire con me?»

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