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Tyler's POV

Tyler's POV

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Giorno 1

Organizzarmi con Luna non è stato affatto facile, soprattutto perché trovava dei difetti nei miei piani ogniqualvolta le facessi una proposta. "Vivere la mia vita non è come vivere nella mia testa", "La notte non sarai con me, non è un buon patto", "Non ti voglio attaccato come una cozza". Appena le ho detto che avrebbe anche conosciuto i miei amici, poi, ha dato di matto. Ha fatto mille storie sul fatto che così non starebbe vivendo la sua vita al cento per cento, ed io ho dovuto ricordarle che sto facendo questo anche per farla stare meglio. Insomma, ha fatto di tutto per far sì che io cambiassi idea sulla mia stessa proposta, ma ovviamente non ci è riuscita. Certo, ad un certo punto ero lì per lì e stavo per sbottare; poi però ho guardato Mark negli occhi ed ho capito che non potevo, perché Luna merita davvero una seconda occasione per amare la vita.

Dunque la mia giornata con Luna inizia presto: arrivando a casa alle sette e mezza, mi concedo una doccia ed un sonno leggero di appena un'ora, prima di raggiungerla davanti casa.

Non so perchè, ma immaginavo già che l'avrei trovata con l'umore sotto i piedi e che mi avrebbe insultato per il mio ritardo, giusto perché vuole ancora dissuadermi dalla mia scelta.

«Sei in ritardo ed ora lo sono anche io» sbuffa, entrando in macchina e chiudendo lo sportello con un grande tonfo.

«Buongiorno anche a te, Luna» sorrido ironicamente, prendendo con forza il borsone che ha sulle gambe per lanciarlo sui sedili posteriori.

«Sì, buongiorno» sussurra, parlando più con se stessa che con me.

«Allora, quali sono i piani di oggi?» chiedo, evitando la domanda che tanto odia.

Mi ha già pregato di non chiederglielo, ed io dal canto mio so la risposta e non avrebbe senso costringerla ogni giorno a fingere che stia bene. So perfettamente che cade a pezzi, ed anche se non so ancora i motivi, spero che conquistando la sua fiducia io possa cercare di andare alla radice dei problemi per migliorarli – o almeno, ci proverò sperando di riuscirci anche solo in minima parte.

«Allenamenti e poi starò a casa tutto il giorno» sospira, appoggiando la testa contro il finestrino.

«Ti va di uscire nel pomeriggio?» non voglio apertamente dirle che, probabilmente, non uscire influisce sul suo umore; perciò cercherò di proporle gradualmente di fare qualcosa per farla innanzitutto uscire da casa, così che si sblocchi un po'. Spero che i miei amici le possano piacerle, ho in mente di farglieli conoscere settimana prossima. Devo prima riuscire a convincerla a scendere dal letto ogni mattina, ovviamente.

«No. Se tu non ci fossi stato, i miei piani sarebbero questi. Quindi rispettiamoli» risponde seccata «Lo so che la mia vita è dannatamente triste e vuota, ma è questo il senso del nostro patto, no? Sempre che resisterai per trentuno giorni».

Holding on to heartacheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora