Jackie
Non mi sento affatto tranquilla.
Sapere che Brett è a una mostra in compagnia di quella donna mi rende scontrosa con tutti. Non riesco a concentrarmi sul lavoro, continuo a essere con la mente altrove e immagino gli scenari peggiori che esistano. Eveline è una bella donna, impegnata ma pur sempre bella. So che tra lei e Brett è accaduto qualcosa, me lo sento. Inoltre, ha alluso che tra i due ci fosse stato qualcosa di sessuale e difficilmente mi leverò quel suo sorrisetto vittorioso dalla mente. Sbuffo, poggiando un altro biglietto delle comande sul bancone.
«Ehi, problemi in paradiso?» domanda Shaila.
Annuisco. «Sì, ma non mi va di parlarne.»
«Ancora in difficoltà tra i due amanti?» chiede.
«No, ho chiuso con Cristian» rivelo, in un sospiro.
Sgrana gli occhi, sembrando colpita dalla mia decisione. «E allora qual è il tuo problema?» ammicca.
«Il ragazzo che mi piace è andato a un evento importante in compagnia di una donna con cui sono certa ci sia stato qualcosa in precedenza» esalo.
«Uh, gelosa eh?» arriccia le labbra.
Mi guardo intorno al locale, notando meno gente rispetto al solito. Stasera sicuramente tornerò a casa prima, magari lo chiamerò dopo essermi fatta una doccia. Sono sudata, ho i piedi dolenti e i capelli increspati.
«Non fa nulla per rassicurarti?» chiede.
«No, in passato abbiamo già avuto da ridire su questa donna ma ha sempre e solo risposto con giri di parole, non sembra minimamente interessato a come possa restarci io.» Shaila pensa che forse non dà così tanto peso a questa storia quanto me, magari potrebbe avere ragione o magari mi sta nascondendo le sue preoccupazioni. Mi prepara i cocktail, dicendomi di stare tranquilla e di chiamarlo a fine turno. Passo il resto della serata con la mente in subbuglio, piena di punti interrogativi. Spesso vado nel nostro stanzino personale e controllo che non mi sia arrivato qualche messaggio da parte sua, oltre a un "Sono alla mostra" non c'è altro. Sbuffo, posando il cellulare nello zaino. A fine serata, la titolare richiede di vedermi in ufficio. Finisco di pulire l'ultimo tavolo, in seguito salgo le scale e marcio nel lungo corridoio. Busso all'ultima porta con scritto "Direzione".
«Avanti.»
Entro, salutando la direttrice per poi chiudere la porta alle spalle. La titolare indossa una camicia bianca, dei pantaloni cachi e dei tacchi a spillo color carne. Noto che ha il rossetto rosso sempre lucido e mai sbavato, fortunata.
«Siediti Jackie, vorrei parlarti del tuo contratto.»
So che oggi scade, ne ero a conoscenza e infatti sono stata tutta la mattina a rimuginare anche su questo. La titolare apre lo scomparto della scrivania, tirando fuori dei fogli da compilare. «Lo stipendio verrà caricato sulla tua carta domani stesso» rivela, scrivendo qualcosa sul libretto. «Prima di rinnovare il contratto vorrei sapere se tu sia disposta a continuare a lavorare per noi, non so se hai altri piani» mi studia ora, come un falco.
Mi passo una mano tra i ricci, sapendo già cosa voglio dirle. Ho avuto tutta la mattinata per pensare a cosa fare, se continuare a fare la cameriera a Washington oppure richiamare l'ospedale per sapere se c'è qualche posto libero per la sottoscritta. L'ultima volta che ho chiamato la segretaria è stato a inizio mese, credo sia ora di rifare un altro tentativo. Inoltre, devo ancora capire se stare così lontana da Brett mi piaccia o no, anche se per ora è un grande "NO" in stampatello. «La ringrazio per avermi concesso questa opportunità, mi ha dato lavoro quando ne avevo più bisogno» sorrido agitata. «Tuttavia credo sia arrivato il momento di rimettermi in carreggiata, sento l'esigenza di ritornare a fare il mio mestiere» le spiego.
Annuisce, sembra capirmi. «Sono tue scelte.»
Dopo un breve momento di silenzio mi alzo dalla poltrona, sapendo di dover abbandonare questo grembiule. «La ringrazio ancora, buona serata.» Mi fa un breve cenno, posando i documenti dentro lo scomparto per poi dirmi di chiudere la porta. Scendo le scale, le mie colleghe mi guardano con occhi lucidi quando mi sciolgo il grembiule. «Te ne vai, vero?» chiede Ellie, capendo subito. Le accarezzo la schiena mentre avvolge le braccia intorno al mio collo, sovrastandomi. «Credo sia arrivato il momento di tornare a fare quello per cui ho studiato» sorrido, quando si stacca. Shaila mi accarezza la testa, lasciandomi un bacio sul capo. Ammetto che mi mancheranno queste pazze. Debbie sta piangendo a dirotto dietro il bancone, soffiando sul fazzoletto sporco.
«Non ce la faccio, scusate...» mormora stridula.
Rido di cuore, sentendo gli occhi divenire lucidi.
Sono stata qui due mesi, ma siamo diventate grandi amiche. Trina e Sophie, le due liceali mi regalano un breve sorriso e le vedo anche più mature rispetto a quando erano arrivate. Le invito a darmi un abbraccio, lasciano la scopa e gli strofinacci, avvolgendomi tra le loro braccia.
«Mi raccomando, fate le brave» consiglio a tutte.
Tra sguardi commossi, lacrime e in bocca a lupo dico addio al posto che mi ha fatto sudare ma anche crescere. Dopo aver effettuato chiusura, conteggi e pulito in giro ci salutiamo un'ultima volta fuori dal locale. «Abbi cura di te, Hole!» mi urla a gran voce Debbie. La saluto, mandandole un bacio per poi seguire Ellie nel parcheggio. Ora che ci penso, questa sarà l'ultima volta che mi riaccompagnerà a casa. «Perciò tornerai a fare la psicologa?» chiede, dopo aver acceso il motore.
«Sì, devo riprendere in mano la mia vita» confermo.
Sorride, guardando d'avanti a sé mentre cambia marcia. Durante il viaggio di ritorno controllo di nuovo il telefono, ancora in pensiero per Brett. Perché non chiama? Non sarà con Eveline, vero? Tra punti interrogativi e dubbi, alla fine arriviamo a destinazione. «Chiamami se hai bisogno di qualcosa, ci sarò sempre» alza il pollice in su, mentre io annuisco divertita e chiudo lo sportello. Mi dice di prendermi cura di me stessa e io la saluto con la mano, prima di oltrepassare il cancello e salire i gradini del palazzo. Una volta in appartamento, Marvin mi fa le feste e io gli accarezzo il manto scuro per poi andare in camera. Scrivo a Brett, chiedendogli come procede la festa ma non visualizza e neanche risponde.
Potrebbe anche guardarlo il telefono ogni tanto!
Finisco per spogliarmi, entro in doccia e lascio che l'acqua calda mi rilassi i muscoli indolenziti. Mentre mi insapono penso all'andazzo di questa giornata, sono successe così tante cose che ho ancora difficoltà a venirne a capo. Mi sciacquo i capelli, passo il balsamo e in cuor mio spero che Brett abbia almeno visualizzato l'ultimo messaggio. Quando esco dalla doccia mi asciugo i capelli, in seguito metto la piastra e vado in camera a controllare il cellulare. Non ha ancora risposto, i miei sensi di donna iniziano ad attivarsi. Sbuffo, componendo il numero per poi chiamarlo. Giro per la camera come un'ossessa, il telefono squilla ma non risponde e questo mi agita sempre di più. Sbuffo, lanciando il telefono sul letto per poi aprire l'armadio e togliermi l'accappatoio. Nei minuti a venire, dopo essermi stirata i capelli e aver usato diverse creme per il corpo, mi stendo sul letto. Prendo Marvin da terra e lascio che si sdrai al mio fianco, con tanto di coda scodinzolante. Lascio un bacio sul capo al cucciolo, tenendo il telefono in mano in attesa di una chiamata che, purtroppo, non arriva. Lo sconforto prende il posto della rabbia e la consapevolezza che forse, non si sente poi così legato a me prende forma nel mio cervello. Finisco per addormentarmi con il cuore traballante e il respiro pesante, sperando dentro di me che non abbia combinato nulla di compromettente.
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Il Bene In Te
ChickLitSono passati ben tre mesi dalla scomparsa di Jackie. Nessuno sa dove sia finita, sembra essere sparita nel nulla e la sua famiglia prega tutti i giorni affinché lei ritorni a casa sana e salva. Glenn, il secondo genito, ricorda benissimo l'ultima t...