<<Tae, tesoro, svegliati. È tardi dobbiamo prepararci per andare nella villa dei Jeon>>. Mi urla mia madre svegliandomi.
<<Dobbiamo andarci per forza mamma lo sai che io non lo sopporto loro figlio, Jeon Jungkook>>. Controbatto io con la voce ancora assonata.Mia madre entra in camera e mi fa un'occhiataccia.
<<Dai Tae fai presto che ci aspetta tuo padre di sotto vestiti e scendi e durante il tragitto non lamentarti, va bene?>> .
<<Va bene ora esci però devo vestirmi.>>Appena mi finisco di preparare scendo le scale e mi dirigo in cucina dove ci sono i miei che parlano e mettono il cibo in tavola.
<<Eccolo il mio bel bimbo tutto profumato e ordinato dai ora fai colazione e poi iniziamo ad andare>>. Mi dice mio padre sorridendomi e accarezzandomi i capelli.<<Mamma, papà io non voglio andarmene da qui, qui ho tutto la scuola, i miei amici perchè dovremmo andarcene da qui?>>. Chiedo io guardando i miei genitori perplesso.
<<Tesoro è arrivato il momento di dire la verità a Tae>>. Dice mia madre guardando papà.
<<Vedi Tae c'è ne andiamo da qui perchè non abbiamo abbastanza soldi per pagare l'affitto della casa e dato che la famiglia Jeon è ben benestante abbiamo chiesto loro di farci lavorare per un pò lì. La scuola la frequenterai sempre nello stesso posto e ci verrà anche Jungkook così che potrete conoscervi meglio. Ci dispiace non avertelo detto prima ma non volevamo turbarti>>. Continua mio padre.<<Mamma, papà non sono arrabbiato con voi davvero è solo che dovevate dirmelo così che avrei potuto aiutarvi>>.
I tre si abbracciano e appena finiscono di mangiare si dirigono in macchina.
Appena arrivano la prima cosa che Tae vede è un grande cancello tutto fatto di oro e decorato con sopra un cartellino con su scritto "Famiglia Jeon", io sbuffo alla scritta e esco dalla macchina prendendo i bagagli.Appena entriamo nella villa un grande e verde bellissimo giardino accoglie le persone che entrano.
Poi ci sono alberi di ogni tipo, un'altalena e tanti fiorellini, quasi sembra piacermi questo posto.Bussiamo alla porta e ci accoglie un uomo anziano sulla sessantina d'anni.
<<Salve signora, signore e signorino Kim è un piacere vedervi, venite vi accompagno nel salotto>>.Ci avviamo verso il salotto e ce un grande lampadario con tanti quadri e poi una scala grandissima che gira su se stessa tutta in bianco.
"Wow" dico nella mia mente.<<Salve signori e signorino Kim siete i benvenuti, venite accomodatevi non siate timidi>>. Dice la signora Jeon continuando a fissarmi.
<<Salve signori Jeon io sono Kim Taehyung è un piacere conoscervi>>.
I signori Jeon mi sorridono e mi salutano dicendomi che la mia camera si trovava al piano di sopra.
Io inizio a salire e mi inizio a sistemare le mie cose negli armadi.Appena mi stendo per riposarmi qualcuno bussa alla mia porta mi alzo e vado ad aprire.
<<Chi è?>>. Chiedo trovandomi davanti un viso conosciuto.<<Kim Taehyung vero? Penso che ti ricordi me giusto?>>.
Ovvio che mi ricordo, come posso dimenticarmi la persona che più odio.
<<Si mi ricordo di te, Jungkook>>. Dico con aria innervosita.<<Cos'è quella faccia al massimo la dovrei avere io dato che tu sei qui in casa mia e dovrai viverci per parecchio tempo. Vedi di abituarti perchè questa è casa mia e posso entrare nella tua stanza quando voglio>>. Controbatte Jungkook entrando completamente nella ormai mia stanzetta.
<<Ah e comunque io e te siamo vicini di stanza e quindi dovremmo condividere il bagno perchè sopra c'è ne sono solo due uno nella stanza dei miei genitori e uno nella mia stanzetta quindi ora dovrai avere il permesso di andare in bagno>>.Oh bene ora devo anche vederlo per andare in bagno io devo fare una doccia e devo avere per forza il permesso di Jungkook.
Speriamo che questa giornata passi in fretta.<<Jungkook perchè non inviti Tae alla festa di cui hai parlato a noi oggi?>>. Chiede mia mamma guardandomi.
<<Bhe perchè penso che non siano posti adatti a Tae e se non ha mai bevuto ed è la prima volta sinceramente non me lo voglio portare sotto il braccio fino a casa a meno che non beve può anche venire altrimenti prendo l'auto di papà>>. Risponde Taehyung con aria infastidita come se non dovessi sapere che stasera sarebbe dovuto andare a una festa.<<Mamma, papà posso andare alla festa vi giuro che non bevo e se qualcuno mi offre qualcosa io rifiuto. Vi pregoooo>>. Li supplico io sperando che accettano.
<<E va bene tesoro però l'hai giurato fai il bravo puoi anche bere ma non tantissimo>>.
Felicissimo del fatto che potevo andare a questa festa saltello per la stanza fino alla mia camera dove mi aspettava Jungkook.<<Ho visto un pò dei tuoi panni e sono tutti scollati se vuoi che nessuno ti salti addosso fai meglio a non metterti qualcosa di attillato>>.
<<Jungkook l'unica cosa che ho di attillato è la camicia che è un pò aperta poi basta dove vedi tutto scollato misà li hai tu vestiti scollati e ora vedi tutto scollato. Ora esci mi devo vestire>>. Lo mando via con tono infastidito e chiudo la porta.Appena mi finisco di vestire scendo le scale e tutti rimangono a bocca aperta soprattutto Jungkook che quasi sembrava sbavare.
Che esagerati alla fine indossavo un'altra camicia diversa da quella scollata un pò più chiusa e un pantalone nero che faceva vedere bene le mie forme ma a me piaceva come ero vestito e piacevo anche agli altri tranne a Jungkook.<<Sei bellissimo tesoro un pò attillato però sei perfetto>>. Mi dice mia madre osservandomi.
<<Ora andate altrimenti fate tardi ci vediamo domani>>. Dice la madre Jeon.Salutiamo e ci avviamo verso la festa con la macchina.
Appena arriviamo già sento la musica a palla e all'improvviso non riesco a sentire più niente.
Entriamo e tutti rivolgono l'attenzione su di noi soprattutto su di me. Non pensavo che un semplice pantalone nero e una camicia poco scollata attirasse la gente ma evidentemente è così.Dopo aver iniziato a ballare e anche un pò a bere decidiamo di fare un gioco "il gioco della bottiglia".
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Per Sempre
RomanceTae, ragazzo di 18 anni, si ritrova a trasferirsi nella casa del suo più grande nemico... Jeon Jungkook. I due si conoscevano già da tanto a causa del lavoro del padre di Jungkook e avvolte si incontravano e quelle poche volte litigavano. Chissà cos...