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Jungkook mi guardò sconvolto all'inizio però poi sorrise e mi abbracciò.
Io non capii quel suo gesto però subito ricambiai, ero felice mi sentivo a casa anche con un solo abbraccio.

<<Tae non so che dire so solo una cosa che sono felice e non so neanche io il perchè forse perchè anche io da una parte provo le stesse cose però voglio aspettare un pò perchè voglio capire i miei sentimenti per te, non ti sto rifiutando solo voglio pensare prima di risponderti perchè non voglio ferirti nè te nè me>>.
Io lo guardai e annuii.

Ci avviammo in classe e ognuno prese il proprio posto.
Io non riuscivo a seguire la lezione, fisicamente ero lì ma mentalmente ero in un altro mondo un mondo dove ci siamo solo io e Jungkook felici con due figli e due cani.
Forse erano sogni abbastanza esagerati ma Jungkook mi faceva sentire bene mi faceva provare emozioni che non ho mai provato con nessun altro.

<<Tae, ehi Tae ci sei?>>. Mi chiamò l'insegnante mentre io avevo ancora lo sguardo perso nel vuoto.
<<Sisi prof mi scusi>>.
Mi guardai intorno e appena incontrai lo sguardo di Jungkook subito mi sentii felice.
Appena suonò la campanella tutti uscirono tranne io che rimasi in aula.
Il prof se ne accorse e si avvicinò a me chiedendomi se stavo bene e io annuii.

<<Tae che ti succede sei sempre distratto è successo qualcosa con i tuoi genitori non ti trovi bene qui dimmelo qualsiasi cosa sia dimmela forse posso aiutarti>>.
<<No, prof non potete aiutarmi perchè è una cosa che riguarda me nessuno può aiutarmi>>.
<<Almeno dimmi chi riguarda non mi va vederti triste sei un mio alunno e io con i miei alunni ho un rapporto padre figlio quindi ti prego fai finta che non sono il tuo professore solo per ora e fai finta che sono tuo padre o anche un tuo amico non dico strettissimo ma un amico a cui puoi raccontare metà delle cose che tu fanno pensare molto e ti fanno stare male>>.
<<Va bene... riguarda un ragazzo... gli ho confessato che provo qualcosa per lui, e lui ha detto che prova forse anche lui qualcosa per me ma per il momento vuole rimanere solo mio amico a me va bene ma ora non riesco a guardarlo in faccia perchè penso a quello che gli ho detto e ho paura che non mi voglia più come amico c'è che non voglia più "l'amicizia" che avevamo e ho paura di perderlo>>.
<<Tae non ho mai incontrato una persona come te, così pura così vera, penso che questo ragazzo di cui ti sei innamorato non vorrà mai perdere la tua amicizia e forse quella amicizia anche per lui si trasformerà in amore ne sono convinto basta aspettare>>.


Io guardo il professore con occhi ammirevoli e lo ringrazio.
Mi alzo dalla sedia e lo saluto abbassando il capo in segno di rispetto.
Raggiungo la mensa con tutti gli altri tra cui i miei amici.
Jimin alza la mano per farsi vedere e io vado verso di lui.

<<Eccoti qui che fine hai fatto ti abbiamo riservato il posto altrimenti qualcun'altro si sarebbe seduto>>. Mi dice Jimin con aria investigativa.
<<Niente ti racconto dopo>>.

Finiamo di mangiare e ci avviamo in classe, quando però un braccio mi afferra e mi porta davanti a lui.
<<Jungkook che c'è è successo qualcosa?? Mi devi chiedere qualcosa??>>.
<<No, Tae volevo solo parlare, possiamo uscire un attimo non voglio parlare in classe>>.
Io annuisco e ci avviamo fuori in giardino.

<<Allora di cosa vuoi parlare?>>.
<<Vedi Tae ho paura che ti sto facendo soffrire per quello che ti ho detto stamattina davvero non è mia intenzione farti soffrire specialmente se ne sono io la causa>>.
<Jungkook non preoccuparti non sto soffrendo è solo che sono un pò stanco tutto qui davvero puoi fidarti>>.
<<Mi fido però se è colpa mia farò del mio meglio per farmi perdonare urlami contro, picchiami fai quel che vuoi così posso imparare la lezione>>.
<<Grazie Jungkook ma puoi stare sereno ora andiamo>>.



Entriamo in classe e ci mettiamo ai nostri posti.
Io provo a concentrarmi il più possibile e ora quello che riuscivo a pensare era la preoccupazione di Jungkook verso di me e tutto questo mi fece sorridere.

Appena la campanella suonò ci alzammo tutti quanti e uscimmo di fretta. Arrivo in giardino e la prima cosa che vedo sono le braccia di Jimin aperte pronte ad abbrcciarmi e tenermi al riparo come aveva fatto sempre.
Io corro verso di lui e lo abbraccio il più forte possibile.
<<Jimin ti devo raccontare tutto quello che successo prima dall'inizio alla fine>>.
<<Va bene amico mio raccontami tutto>>.

<<Ti ricordi quando ti ho detto di essermi innamorato di Jungkook... bhe ora lo sa che mi piace e...- Mi fermai pensando alle parole che dovevo dire <<Mi ha detto che per il momento vuole essere solo mio amico però anche lui un pò prova le stesse cose. Jimin ci sono rimasto malissimo non perchè ha detto che forse gli piaccio anche io anzi, ma perchè vuole essere solo amici e ti giuro che stavo morendo dentro e anche adesso per questo sono arrivato tardi in mensa perchè non avevo fame e ho parlato con il professore e lui ha detto che gli alunni per lui sono come figli e che se avevo bisogno di aiuto dovevo chiedere a lui e che non dovevo vederlo solo come professore ma anche come padre o se non come padre come amico. Io gli ho raccontato tutto e lui mi ha rassicurato dicendo che non dovevo preoccuparmi e che avrei dovuto aspettare, dopo che abbiamo parlato sono venuto da voi e quando stavo per entrare in classe Jungkook mi prende per il braccio e mi chiede se potevamo parlare un attimo, iniziamo a parlare e mi disse che se ero triste a causa sua avrei dovuto urlargli contro o anche schiaffeggiarlo io ovviamente gli ho detto che non c'entra niente e che non si doveva preoccupare>>.

Jimin mi guardò con occhi scioccati e solo dopo un pò prese a parlare.
<<Quindi ora Jungkook sa tutto e ti ha anche rifiutato? Ora lo vado ad ammazzare come si permette sto stronzo>>.
Io lo guardai scioccato dal suo comportamento dato che non si era mai comportato così, è protettivo ma non lo è mai stato così tanto.

<<Jimin calmati non ti preoccupare sto bene ti prego non fare o dire niente a Jungkook perchè io gli ho detto che non mi ha fatto niente e ora non voglio preoccuparlo ti prego facciamo finta che non sia successo niente io proverò a dimenticarmelo e ognuno andrà per la propria strada>>.
Jimin a quelle parole si rilassò e mi abbracciò più forte sempre più forte e io mi sentivo bene mi sentivo al sicuro era la mia seconda famiglia Jimin e non mi sarei mai perdonato di perderlo.

Andiamo a casa e quando entriamo tutti erano in piedi come se sapessero che fossi arrivato.
Tutti insieme gridarono una parola di cui io non avevo capito il perchè hanno detto.
<<AUGURII>>. Io e Jimin ci guardammo straniti del perchè avessero detto così e appena sento delle mani sulle mie spalle mi giro spaventandomi.
<<AHHH- urlai così forte che un altro pò si rompeva il bicchiere.
<<Jungkook... che paura che mi hai fatto prendere ma perchè auguri?? È il tuo compleanno??>>. Chiesi io curioso.
Jungkook all'inizio rise poi sorpassò me e Jimin per raggiungere i miei e i suoi genitori per ringraziarli.
<<Si taetae oggi è il mio compleanno>>.
Non ero sconvolto del fatto che non sapevo che era il suo compleanno ma come mi aveva chiamato... non mi aveva mai chiamato così e ora appena l'ha pronunciato mi sono venute le farfalle allo stomaco.

<<Oh, scusa non lo sapevo altrimenti te li avrei fatti anche io a scuola gli auguri>>.
<<Anche io vabbe ora siamo qui quindi festeggiamo??>>. Disse Jimin.

<<Ora no stasera si infatti ho già messo i vostri vestiti nelle camere>>.
Risponde la signora Jeon.
Noi sorridiamo e abbassiamo il capo per salutare e poi saliamo le scale.
Andiamo in stanza e io e Jimin appena notiamo i vestiti ci fissiamo per un pò con la bocca aperta e insieme diciamo <<Wow>>.

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