34. caramelle alla ciliegia

66 2 0
                                    

se dovessero chiedermi tre parole per descrivere Audrey direi:irritante,ingenua e affascinante, incredibile affascinante.
I suoi capelli lunghi e setosi e caratterizzati da un marrone che ricorda il cioccolato.
i suoi occhi caldi,avvolgenti e rassicuranti che fanno incatenare il mio sguardo al suo.
il suo dolce viso ed il suo smagliante sorriso mi fanno sentire come una goccia in confronto ad un mare.
il suo profumo dolce come le caramelle alla ciliegia che mi dava sempre mia nonna e che mi ricordano l'infanzia.

I miei occhi si posano poi sulla sua malinconica figura,non capisco perché sia triste poi in lontananza vedo Liz e quel corto di cervello di Steph,non può fare a meno che farla soffrire,la pagherà.
Senza pensarci mi fiondo da lei le prendo la mano e nonostante il suo sguardo perplesso iniziamo a camminare lungo il viale:
"che cosa stai facendo!"
dice ancora più perplessa
"fidati di me"
quando siamo alla giusta distanza dalla coppietta di infami mi abbasso per mantenere il contatto con i suoi occhi e poso le mie labbra sulla sua fronte.
ero incerto sulla sua reazione ma un malizioso ghigno si mostra sul suo viso. Ha capito il mio gioco.

        

                       Audrey's pov

Decido di stare al gioco,la sua gelosia sarebbe stata la mia arma vincente.
Poggio la mia testa sulla sua spalla prendo la sua grande e venosa mano e ci incamminiamo sperando di esser riusciti nell'intento.
continuiamo a camminare ignorando tutto ciò che sta attorno a noi,il passo è lento,non so dove stiamo andando,so solo che,dopo tutto il trambusto,sono finalmente felice.
Ci fermiamo in un piccolo bar nel verde, l'erbetta è bagnata dalla pioggia autunnale e l'odore del caffè.
Entriamo nel confortevole locale e prendiamo dei muffin al cioccolato da portare via.
Ferfin era già uscito,che scortese,non mi aveva nemmeno chiesto di dividere il conto:
"salve,quanto viene?"
la barista mi guarda divertita:
"signorina, è già tutto pagato"
incredula sorrido e saluto cordialmente la commessa e mi avvio verso Ferf.
Senza dirmi nulla mi fa cenno di seguirlo,arriviamo in una macchina curata e ben pulita nera come la sua anima.
"Ferfin dove stiamo andando?devo tornare a casa,ho ancora matematica da finire"
sorride e poi mi guarda:
"domani te la passo io,adesso ti voglio portare un un posto speciale"
acconsento e mi siedo sul sedile in pelle,anche l'interno è ben curato e prevale l'odore di menta.

"Bella che non ti va di ballare
Ma bella che se balli le altre ti guardano male"
La voce di Coez risuona nelle mie orecchie,questa canzone è sempre stata una delle mie preferite.
inizio a fare piccoli movimenti a tempo di musica,Ferfin mi guarda e un sorrisino fa capolino dalle sue labbra morbide.
Poi fa la cosa che mai mi sarei aspettata:poggia la sua mano sulla mia coscia.
Ci guardiamo per un secondo,poi imbarazzati distogliamo subito lo sguardo.

dopo 10 minuti passati in un imbarazzante silenzio la macchina si ferma:
"siamo arrivati"

il triangolo no...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora