Nevaeh
Il sabato delle qualifiche arrivò prima del previsto. I giorni che mi separavano da queste li avevo passati chiusi in camera cercando di evitare il più possibile l’olandese e mio padre. Sicuramente non avrebbe capito come mi sentivo, troppo concentrato a fare il meglio per il suo team e a riconfermare Max come pole man.
Entro nel hospitalites Redbull. Sapevo che se volevo continuare il mio piano di evasione dai due quello sarebbe stato l’unico posto.
Per mia fortuna non c'è nessuno che possa compromettere il mio piano di evasione.
Mi dirigo al piano superiore dove, davanti alle ampie vetrate in vetro, c’era un piccolo divano in pelle blu ed un televisore dal quale poter seguire le qualifiche. Me le sarei godute anche da lì.
Mi siedo e realizzo di non essere l’unica ad aver avuto quella idea poiché, pochi istanti dopo, entra un'altra ragazza dai capelli mori, lunghi, un fisico snello e sembra ancora più alta dati tacchi di 12 cm che aveva ai piedi.
Come fai a presentarti in quel modo in un circuito?
Scivolo sui cuscini così da lasciarle un po’ di posto, lei, senza ringraziare si siede e guarda la TV ansiosa per l’inizio delle qualifiche.
Come se ne sapesse qualcosa. Il suo abbigliamento lascia intendere che non ha idea dell'ambiente in cui si trova, figuriamoci se sa come funzionano le qualifiche.
Non posso però fare a meno di guardarla. Gli zigomi alti, le labbra carnose e gli occhi chiari mi ricordano un viso famigliare. E’ una persona che ho sicuramente già visto, devo solo capire dove.
Il mio cervello ci mette un po’ a metabolizzare quelle informazioni prima che un nome si fa spazio nella mia testa Kelly Piquet, la nuova ragazza di Max.
E’ seduta accanto a me senza rendersi conto che io sono la ex del suo fidanzato, forse è un bene. Non ho così tanta voglia di scatenare una discussione nella motorhouse Redbull, ho già fatto abbastanza appena sono arrivata con il loro primo pilota.
“Sai quando partono?” Si gira verso di me sfoderando un sorriso a trentadue denti a dir poco perfetto.
Forse capisco perché Max ha preferito lei a me. Sembra perfetta sotto ogni aspetto, anche senza un filo di trucco non aveva nessun difetto a differenza mia. I miei occhi li avevo sempre considerati troppo grandi per il mio viso piccolo, le labbra non erano per niente carnose e avevo pensato più di una volta a rifarle. La mia unica fortuna erano le mie forme perché anche in altezza scarzeggiavo. I miei genitori non sono sicuramente famosi per essere alti.
“E’ una qualifica non c’è una vera e propria partenza.”
Un difetto ce l’aveva per quanto fossa la figlia di Nelson Piquet, sapeva poco e niente di formula 1 a differenza mia che vivo in quel mondo da quando ne ho memoria.
“E quanto dura?” Continua
“E’ divisa in 3 parti e durano 18, 15 e 12 minuti. In più la distanza tra questi è di circa una decina di minuti però ci possono essere imprevisti che possono farle durare di più, come in ogni gara.” Alzo le spalle e ritorno con lo sguardo sul televisore. A breve sarebbero usciti dai box e le qualifiche avrebbero preso il via.
Per quanto adorassi guardarle oramai erano diventate così scontate. Max riusciva sempre a portare la pole a casa a differenza Perez. I suoi risultati negli ultimi tempi non avevano soddisfatto per niente mio padre, sapeva che il ragazzo poteva dare di più ed anche io, da quando lo conoscevo, avevo pensato che Perez era un ottimo pilota ma con troppe poche attenzioni da parte della scuderie. Ero stata io a convincere mio padre a prenderlo nel team e, fortunatamente, mi aveva ascoltata.
Il Q1 inizia Max prende subito possesso del tempo più veloce seguito da un pilota di cui avevo sentito parlare poco e niente un certo Lando Norris a quanto pare corre per la McLaren, forse era per questo che non avevo sentito così tanto parlare di lui. Non era nei team che suscitano più interesse nei giornalisti di solito quelli erano Ferrari e Redbull gli altri vengono messi da parte.
Kelly fortunatamente non dice niente e mi lascia godere anche il Q2 in silenzio religioso, come piaceva a me.
Non sono per niente un tipo loquace, ma a chi piace essere disturbato mentre si gode le qualifiche?
Il risultato non cambia i primi due piloti sono gli stessi del Q1 e proprio quando inizia il Q3 il distacco tra i due diventa più marcato che neanche guardo la fine della qualifica per sapere chi si porterà a casa la pole. Già so che è Max.
Mi alzo dal divano e, senza salutare la nuova fiamma del mio ex, mi dirigo verso l’uscita diretta verso il podio.
Per quanto volessi evitare di fare i complimenti a Max sapevo che mio padre si sarebbe arrabbiato se non mi avesse vista là con lui e già la situazione era molto precaria, non ho intenzione di aggravarla ulteriormente.
Prendo posto dietro le transenne insieme agli ingegneri Redbull mentre le macchine di Perez e Max prendono posto rispettivamente dietro al numero 1 e al numero 3. Il numero 2 è riservato al pilota McLaren che era sembrato a tutti una rivelazione, sicuramente una sorpresa che nessuno si aspettava. Aspetto che la livrea arancione della sua vettura si posizioni dietro al numero che aveva conquistato e appena scende, dopo essersi sfilato il casco, finalmente vedo il pilota che aveva conquistato la mia attenzione.
I capelli sono scompigliati, gli occhi chiari e sul suo volto c’è stampato un sorriso a trentadue denti che mette in risalto due fossette ai lati delle labbra. Non posso non ammettere che è davvero bello.
Vengo distratta da Perez che mi stringe tra le sue braccia cogliendomi di sorpresa.
“Bravo” Sussurro ma sono certa che non mi abbia sentito poiché il suono della mia voce era troppo basso a differenza delle urla dei membri del suo team.
Mi volto di nuovo verso il pilota McLaren ed in quel momento mi accorgo che il suo sguardo è rivolto a me. Rimango immobile per un secondo, sembra che nel mio corpo invece di sangue stia passando cemento liquido che mi impedisce di fare qualsiasi cosa. Vorrei distogliere il mio sguardo ma è difficile, quell’uomo sembra una calamita per gli occhi, sicuramente per i miei.
E’ lui a voltarmi le spalle andando a stringere la mano del primo pilota Redbull dandogli una pacca sulla spalla.
Quei due si conoscono.
Devo ammettere che ho una certa precisione a cercare le persone che mi piacciono, sicuramente è meglio evitare l’amico del mio ex.
Alzo gli occhi al cielo e, per evitare di incontrare di nuovo Max, che nel mentre si stava complimentando con mio padre, decido di girare le spalle ed andarmene.
Proprio mentre passo davanti ai box degli altri team noto due volti stranamente famigliari venirmi incontro con le loro tute rosse. Li avrei riconosciuti anche a chilometri di distanza.
Corro nella loro direzione prima di buttarmi in un abbraccio di gruppo con Charles e Carlos.
Li conosco da quando mio padre è diventato team principal Redbull, abbiamo passato intere serate a parlare durante gli eventi a cui eravamo costretti a partecipare, per quanto Carlos era più l’anima della festa rispetto a me e Charles che preferivamo stare in disparte a parlare.
“Come stai Nevaeh?” Mi chiede Carlos posandomi una mano sulla spalla “Quando sei arrivata qua?”
“Sono atterrata giovedì”
“E non sei venuta a salutare il tuo monegasco preferito?” Charles mi da una piccola gomitata scherzosa ed io non posso fare a meno di ridere
“Sai mio padre.. Ho preferito passare del tempo con lui poi c’è stato un piccolo problema con Max”
“Quell’uomo non capisce proprio niente.” Continua il monegasco alzando gli occhi al cielo ed io annuisco davanti alle sue parole.
“Non sa accettare un rifiuto.”
“Fino a quando gliela daranno tutti vinta e saprà che può ottenere ciò che vuole è difficile farglielo capire.” Dice Carlos poi fa un cenno a Charles “Per quanto noi staremo volentieri tutto il giorno qui a sentirti parlare dei tuoi problemi di cuore, dobbiamo andare.” Accenna una piccola risata.
“Mi abbandonate sempre voi due.” Dico piagnucolando
“Vedrai che avremo tempo di rivederci.” Mi rassicura Charles prima di darmi un bacio sulla guancia e scomparire accompagnato dal suo compagno di squadra.
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Horner
ChickLit"Se sei la figlia di Chris Horner la tua vita non è come le altre. La competizione ti scorre nelle vene ed il tuo mondo è fatto di macchine, campionati ed essere portata in giro per il mondo come se fossi un pacco mentre tua madre rimane a chilometr...