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Nevaeh

Suzuka era oramai un lontano ricordo felice. La festa che aveva accompagnato la fine del gran premio era stata stupenda. Per quanto fosse stata fatta per osannare Max ed il titolo che aveva portato a casa in nome del team. Oramai era inarrestabile, tutto il team lo era e mio padre sembrava la persona più felice del mondo. Lui a capo di un team di vincenti dalla prima all’ultima gara.

Ma quando i festeggiamenti finirono la realtà si scontrò con quel mondo idilliaco. La mia ultima gara nel box Redbull, gli ultimi giorni in cui potevo stare con il mio ragazzo erano oramai giunti alle porte. 

Il mercoledì seguente partimmo per arrivare in tempo in qatar così che mio padre potesse essere presente a tutti gli impegni insieme ai sue due piloti.

Il telefono che squilla sul comodino mi sveglia. Avrei voluto lanciarlo a terra così che finisse di tormentarmi.

Ma quando leggo il nome sullo schermo cambio totalmente idea.

È Lando.

“pronto?” Chiedo con la voce ancora impastata

“Hai una voce così bella al mattino.” Dice ironico “mi chiedevo se ti andasse di venire con me in spiaggia questa mattina.”

Guardo fuori dalla finestra della mia suite all'ultimo piano di quel lussuoso hotel. Il sole brilla nel cielo del Qatar e rende il mare una distesa cristallina quasi trasparente. 

“Tra quanto?”  

Mi passo una mano sul viso cercando di togliere almeno un po’ di stanchezza data dai continui jet leg che ero costretta a sopportare.

“veramente sono già in spiaggia. Ti aspetto tra cinque minuti.”

Chiude la chiamata ed io affondo di nuovo la testa nel cuscino. Non ho proprio voglia di alzarmi ma sarebbero stati gli ultimi momenti che potevo vivere al suo fianco. 

Questo però lui ancora non lo sapeva, perché non avevo avuto il coraggio di affrontare il discorso. 

Prendo coraggio e mi alzo dal letto, apro la valigia e tiro fuori un costume due pezzi nero. Lego i capelli arruffati in uno chignon, indosso un paio di occhiali dalle lenti scure così che le mie occhiaie possano passare inosservate. Prendo poi un asciugamano dal bagno e sono pronta ad andare.

Esco dalla stanza e mi incammino in direzione dell’ascensore che mi avrebbe portato al piano terra.  

“Buon giorno principessa.”  

Un noto accento francese mi fa girare verso di lui.

“Charles”  

Gli sorrido mentre le porte dell’ascensore si aprono davanti ai miei occhi

“Immagino tu non stia andando in pista con un bikini addosso, cos’è quell’inglesino ha deciso di portarti al mare?”  

Mi chiede mentre sale con me dentro a l’abitacolo.  

Non capisco cosa gli interessi, non ci vediamo da diversi giorni e l’unica cosa che mi chiede è se Lando mi ha invitata ad un appuntamento? Credo che a volte la forza G a cui sono sottoposti questi piloti gli possa recare seri danni al cervello.

“Charles, mi ricordi ancora perche ti interessa tanto?” inclino appena la testa di lato. Sono davvero perplessa.

“È solo una domanda perché ti scaldi tanto?” chiede mentre preme il tasto che ci avrebbe portato al piano terra

“Non mi vedi da settimane e questa è l’unica cosa che ti viene in mente? Per tua informazione sto bene, grazie per l’interessamento.”

“Tu ti sei allontanata da me da quando tuo padre ti ha portata in Inghilterra. Non mi hai inviato neanche un messaggio, sei sparita.”  

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