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Nevaeh
Rientrare nella pit lane era come ritornare a casa. Sentire il profumo di gomma nuova e la benzina dei carburanti  mi riempiva di una felicità incontenibile.
Mia madre era riuscita a convincere mio padre costringendomi, però, a stare lontana dalla motorhouse e dal paddock Redbull. Aveva detto che avrei distratto i suoi piloti ed era meglio se mi facevo vedere solo a fine gran premio.
Non mi ero opposta, pensavo che fosse giusto così, era già una fortuna essere lì.

“Come ti senti?” Mi chiede mia madre mentre ci avviciniamo all’entrata del paddock club
“Bene, insomma, non so come la prenderà Lando.” 
Con lui non avevo parlato, pensavo di fargli una sorpresa ma non avevo idea di quale potesse essere la sua reazione. Poteva essere arrabbiato o semplicemente  felice per il mio ritorno. Avevo due alternative e speravo vivamente nella seconda.

“Vedrai che andrà tutto bene.” Cerca di rassicurarmi mentre prendiamo posto davanti alla TV che avrebbe di lì a poco trasmesso l’inizio della gara.

“Come hai fatto a convincerlo?” 
Quella domanda mi premeva da troppo tempo. Sapevo che mia madre era brava nel persuaderlo, lo faceva da quando ero piccola, ma lui sembrava irremovibile sulla sua decisione.

“Diciamo che lo conosco abbastanza bene.” Alza le spalle poi mi sorride “Gli ho ricordato quando eravamo giovani, anche lui non voleva avere una relazione con me e mia madre odiava l'idea che stessi con un pilota. Eppure eccoci qua.” Posa una mano sulla mia spalla “Siamo più simili di quanto pensi Nevaeh, so perfettamente come ti sei sentita e ho rivisto il mio passato in quello che ti è successo.”
Non mi aveva mai raccontato che mia nonna non volesse che stesse insieme a mio padre. Quelle parole mi  riscaldano il cuore, mi confortano. Sapevo di essere simile a mia madre, tranne per il mio carattere, fin troppo testardo, quello era sicuramente merito di mio padre. Ma gli occhi erano gli stessi e la connessione che ho sempre avuto con lei era inspiegabile. Riusciva a capirmi al volo e faceva sempre i salti mortali pur di rendermi felice. Questa volta era una di quelle.
“Adesso godiamoci questo gran premio, tuo padre è arrabbiato dell’espulsione di Max dal Q3.”
Rimango sorpresa da quelle parole. Max escluso? Com’era possibile? Non avevo visto le qualifiche, giravano solo notizie su possibili sanzioni date dalla FIA che poi però aveva deciso di tirarsi indietro con Max riscuotendo il disappunto di molti tifosi delle squadre rivali. Max era imbattibile, il campionato già si considerava vinto dall'olandese, ed il fatto che potesse essere sanzionato era solo una carta a favore per tutti gli altri.
“allora sarà davvero interessante.” 
Rivolgo lo sguardo al televisore. Dopo poco il semaforo si accende. Carlos scatta in prima posizione seguito da Charles, poco più dietro Lando li insegue con la sua McLaren. Di Max e Perez non c’è traccia nei primi cinque. Essendo un circuito cittadino non sarà facile superarli e mio padre non sarà contento. Sicuramente ho scelto il gran premio peggiore per rivederlo.
Quando questo finisce, non riesco a non sorridere davanti al risultato portato a casa da Lando in seconda posizione proprio dietro al suo vecchio compagno di squadra. È emozionato, lo si vede dalle immagini, abbraccia ogni persona presente dietro le transenne sotto al podio. Io non riesco a non essere felice per lui, vorrei correre ed essere abbracciata come i suoi compagni di team ma non sarebbe il momento giusto, in più mio padre non lo accetterebbe. Se devo festeggiare qualcuno è un pilota Redbull ma per la prima volta non c’è nessuno sul podio  quel giorno è solo una celebrazione per la ferrari.
Mia madre si alza in piedi ed io la seguo uscendo dal paddock club, so dove siamo dirette, al box Redbull. Il cuore mi esplode dentro al petto, avrei rivisto mio padre dopo la litigata e non so cosa potrebbe succedere. Non so neanche se mi rivolgerà la parola.
Mia madre è la prima ad entrare nel Paddock mentre i meccanici sistemano la macchina ancora fumante di Max.
“ciao tesoro.” Si fionda su mio padre che la bacia tenendola stretta a sè. Poi i suoi occhi si spostano su di me.
È giunto il momento. Potrebbe scoppiare una guerra dentro quel paddock.
Eppure non succede, si avvicina a me, i secondi che ci dividono sembrano anni mentre aspetto le sue parole.
“che fai non mi abbracci?” 
Quelle poche sillabe  bastano a farmi scoppiare in un mare di lacrime. L'ascia di guerra era stata sepolta, il passato era storia, lui aveva accettato la mia storia con Lando. 
Mi tuffo tra le sue braccia. Sono a casa, è tutto finito.
“Mi dispiace.” Dico tra i singhiozzi nascondendo la faccia sul suo petto
“È tutto finito.” Continua a stringermi a sé posando diversi baci sulla mia testa “Non volevo ferirti, non l’ho mai voluto. Sono stato troppo egoista, oramai sei una donna ed è giusto che tu prenda le tue decisioni da sola ma..” Si allontana asciugando le lacrime che mi scivolano sulle guance “proprio Lando? Non potevi sceglierne uno più carino?” dice cercando di tirarmi un po’ su di morale. Io rido mentre poso una mano sulla sua spalla 
“Proprio lui.” 
“Sicura?” 
“ne sono certa.”
“Allora vieni con me.” 
Mi prende la mano, esco dal paddock Redbull e cammino lungo la pitlane fino ad arrivare davanti al box della  Mclaren di Lando. Adesso sono certa che potrei morire da un momento all’altro. Fregandosene dei divieti imposti, di entrare nelle scuderie avversarie, lui entra  è sempre stato sopra le regole.
“Non puoi stare qui Chris.” Cerca di fermarlo Andrea indicandogli l’uscita
“io no è vero, ma lei si.” 
Proprio in quel momento come in un film, Lando esce da dietro un angolo. Sono certa che potrei cadere a terra se non ci fosse la mano di mio padre lì a sorreggermi.
Rimaniamo per un istante a guardarci, poi corre nella mia direzione ed in quel momento mio padre lascia la mia mano. Sono libera di stare finalmente con chi voglio.
Corro verso di lui, mi tuffo tra le sue braccia. Lascio che il suo profumo  mi riempia le narici, lo stesso che mi ero immaginata così tante volte adesso è reale.
Alzo lo sguardo e lui, fregandosene della presenza di mio padre e di tutti I meccanici Mclaren mi bacia. Le sue labbra sulle mie mi ricordano tutti i giorni che avevamo passato distanti, tutto il tempo in cui ho sperato che mio padre cambiasse idea ma invano. 
“È sempre mia figlia Lando.” 
La voce di mio padre ci riporta alla realtà facendoci scoppiare in una grossa risata.
“Vorrei non vedere queste scene.” Continua mentre io mi posiziono accanto al pilota inglese
“Grazie Chris.” Dice lando accarezzando con una mano la mia schiena 
“Dovresti ringraziare mia moglie. Cosa non si fa per amore.” Alza gli occhi al cielo e scuote la testa “Vi va di bere  una cosa insieme dopo?”
Sono incredula nel sentire quelle parole. La velocità con cui aveva accettato il mio rapporto con quel ragazzo mi spaventa, sembra quasi surreale.
“io ci sto.” Alzo lo sguardo verso Lando 
“Adesso chi ti lascia più andare via a te.” Mi risponde lui posando un altro bacio sulle mie labbra
“ma insomma la volete finire?” Ci rimprovera mio padre ma il suo tono è ironico. “Meglio che vada altrimenti me la riporto via. Ci vediamo dopo.”
Esce dal box mclaren lasciandomi sola con Lando.
“Ho visto il tuo secondo posto. Complimenti.” 
“Ho in mente un premio sicuramente più appagante.” 
I nostri sguardi si capiscono subito. Mi prende la mano portandomi dietro nella sua stanza che chiude a chiave. Mi bacia costringendomi a posare le spalle contro il muro.  Finalmente sono di nuovo sua, questa volta nessuno potrà più dividerci. Lascio che le sue mani percorrano il mio petto da sotto la maglietta. Il suo tocco caldo mi era mancato, il modo in cui riusciva ad attivare ogni senso del mio corpo.
Mi allontano dalle sue labbra giusto per sfilare la maglietta poi riprendo a baciarlo, questa volta con più passione. Lascio che le nostre lingue si incontrino mentre gli alzo la maglietta che indossa solitamente sotto la tuta. I suoi muscoli si contraggono sotto al tocco delle mie mani, il calore della sua pelle mi manda in estasi. So che di lì in avanti il mio autocontrollo si sarebbe completamente azzerato.
Tolgo la sua maglietta lasciandola cadere a terra, i nostri petti entrano in contatto sento il battito del suo cuore andare insieme al mio e premere sul mio torace. Le mie mani continuano a correre il suo corpo passando per la sua schiena fino ad arrivare alla sua tuta abbassata all’altezza dei fianchi.
“Questa è difficile da togliere.” Cerco il suo sguardo, lui prende il mio volto tra le mani e mi sorride. Un sorriso malizioso ma allo stesso tempo dolce, mi fa capire che non sono stata l’unica a soffrire per quella lontananza.
“Avrò sicuramente qualcosa da insegnarti.” 
Quelle parole fanno salire l’eccitazione che ho dentro, il fuoco che mi divora ogni volta che sono in sua presenza mentre lentamente le sue mani sfilano la tuta lasciandola cadere ai suoi piedi insieme ai pantaloni che indossa al di sotto per proteggersi. Rimane solo con un paio di boxer scuri. Lo ammiro per un istante, non posso credere che lui abbia scelto me e abbia aspettato tutto quel tempo per riavermi. Quando penso al dolore che posso avergli causato mi sento in colpa ma troverò un modo per riparare a tutto quello che è successo.
Poso di nuovo le labbra sulle sue. Lui mi solleva prendendomi in braccio e le sue mani stringono appena il mio sedere, poi mi lascia sul lettino posto sulla parete bianca opposta a dove aveva iniziato a baciarmi. Mi fa sdraiare e sfila gli ultimi indumenti che indosso. Sono completamente nuda davanti ai suoi occhi chiari che ardono mentre percorrono il mio corpo. Si posiziona sopra di me, lascia una scia di baci che parte dal mio collo scendendo fino alla mia intimità che inizia a baciare dolcemente. La sua lingua inizia a percorrere dei cerchi irregolari sul mio clitoride, incrino appena la schiena e sospiro per il piacere che mi sta provocando. 
Ogni parte del mio corpo freme davanti a quel contatto così delicato ma che riesce a scatenare un uragano di emozioni dentro di me. Le stesse che non riesco ancora a capire a pieno. 
I suoi movimenti si fanno più intensi portandomi a l’apice del piacere che un essere umano può provare, vengo ed ogni mio muscolo si rilassa lasciandomi ansimare.
Si allontana da me per prendere un preservativo. Lo infila e in poco tempo è dentro di me, mi riempie, aumenta il desiderio che ho di lui. Alzo appena la schiena per poter raggiungere le sue labbra che finalmente si riposano sulle mie. Non ho più paura di vivermi quel pilota alla luce del sole, adesso so che saremo potuti uscire anche da quella stanza mano nella mano. 
Le sue spinte aumentano di intensità portandoci a sospirare l’uno sulle labbra dell’altro. Mi sento ancora più vicina a lui, come se fossimo uniti da qualcosa di più di un semplice atto sessuale. 
Poso le mie mani sulla sua schiena che percorro lentamente godendomi ogni centimetro della sua pelle, mentre lui continua imperterrito senza sosta a riempire la mia intimità. Quello basta a farmi capire che un nuovo orgasmo mi avrebbe raggiunta a breve portandomi via con sé in un turbinio di piacere che solo lui era in grado di darmi.
Lo sento gemere e capisco che è anche lui è sul punto di venire. Così aspetto che lo faccia uscendo da dentro di me per raggiungerlo anche io.
Si sdraia sudato al mio fianco ed io poso una gamba attorno ai suoi fianchi.  Non diciamo niente il silenzio di quella stanza è interrotto solo dal nostro respiro irregolare che rende difficile la nostra ripresa.
“Charlotte vuole che rilasciamo un intervista.” Dice Lando ancora affaticato. Si gira verso di me il suo viso è a pochi centimetri dal mio e devo far appello a tutto il mio buon senso per non saltargli di nuovo addosso.
“Tu vuoi farlo?”  Mi chiede
“Io farò qualsiasi cosa per dire ufficialmente chi siamo.” Poso un casto bacio sulle sue labbra 
“Non sapevo se fossi pronta a farlo o meno, oramai la gente pensa che tu stia con Charles e questa cosa mi fa infuriare.” 
“Lando sei geloso?” Mi alzo appena posandomi su un gomito così da guardarlo meglio
“Nevaeh tu sei mia, voglio che la gente lo sappia.” Passa una mano tra I capelli e quelle parole mi fanno sorridere
“Mi stai chiedendo di essere la tua ragazza?”
“Pensavo fosse scontato.” 
“Chiedimelo.” 
Lui si siede ed io faccio lo stesso. Ci guardiamo negli occhi prima che lui riprenda a parlare
“Nevaeh Horner vuoi essere la mia ragazza?”
Io non dico niente, nessuna parola sarebbe stata adeguata per spiegare la felicità che provo in quel preciso istante. Cingo le braccia dietro al suo collo e lascio un infinita di baci sulle sue labbra che hanno come effetto quello di farlo ridere, quella risata mi riempie il cuore. Mi sento finalmente bene, di nuovo.
“Lo prendo come un sì.”

HornerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora