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Nevaeh
Ero appena tornata dalla spa quando qualcuno decide di bussare alla mia porta. Vado ad aprire è Perez.
“Non voglio sentire scuse” piomba nella mia stanza prima che io possa dire qualcosa “stasera vieni con me ad una serata”
Non riesco a capire dove voglia andare a parare. Io e Sergio andiamo in discoteca? A ballare? Mio padre lo sa? Come gli salta in mente di venire alle undici di sera in camera mia a chiedermi una cosa del genere.
“Si certo.” Mi butto sul letto affondando la testa nel cuscino “quando vai via chiudi la porta.” Biascico contro la fodera
“Non hai capito signorina, tu vieni con me.” Mi tira per un braccio costringendomi ad alzarmi di nuovo dal letto, il suo entusiasmo quasi mi spaventa.
È mercoledì sera vorrei proprio sapere quale locale decide di fare un evento.
“Non so cosa mettere.” Ammetto con la voce ancora assonnata dalla dormita che mi ero fatta appena tornata in camera.
“avanti nella tua immensa valigia ci sarà un vestito.” Inizia ad aprirla e a tirare fuori qualcosa fino a quando non trova un tubino nero che mi ero portata con la scusa del ‘non si sa mai’. Forse avevo fatto bene se le intenzioni del mio migliore amico erano quelle di andare a ballare.
“prendi questo” me lo lancia ed io, con uno scatto felino, lo prendo al volo.
“Non capisco proprio cosa ti salta in testa.” Alzo gli occhi al cielo “girati così mi vesto.” Dico poi mi cambio indossando il vestito che il pilota mi aveva precedentemente lanciato. Sistemo i capelli ed indosso il mio solito paio di scarpe da ginnastica. “Fatto”
“te l’eleganza non sai proprio cosa sia.” Mi rimprovera mentre nota le scarpe da ginnastica
“disse quello con la camicia floreale” faccio un cenno vcon il capo ad indicare l’indumento che aveva scelto di indossare per andare a ballare, sicuramente non una delle sue scelte migliori.
“L’alternativa era una polo della Redbull e preferirei evitare di andare in un locale e farmi subito riconoscere.”
“con quella passi sicuramente inosservato.” Rido mentre passo un velo di mascara sulle ciglia così da far risaltare i miei occhi chiari.
“Smettila, non sei simpatica Chica” il suo accento mi fa sempre ridere soprattutto quando pronuncia parole nella sua lingua.
“Mio padre sa che mi rapisci?” Chiedo mentre mi dirigo insieme a lui fuori dalla mia stanza chiudendo la porta alle nostre spalle.
“Me l’ha detto lui di portarti fuori e ho colto solo l’occasione di questa serata per farti respirare un po’ d’aria fresca.” Ci incamminiamo verso l’ascensore che lui prontamente chiama. Veniamo raggiunti anche da Charles e Carlos anche loro vestiti appositamente per la serata.
Wow ma allora l’ha detto proprio a tutti.
“Ciao Nevaeh quando sei arrivata?” Mi chiede Carlos mentre saliamo nel piccolo abitacolo tutti insieme
“Oggi pomeriggio insieme a mio padre.”
“Giusto voi due state sempre insieme.” Dice Charles tirandomi una gomitata scherzosa.
Non ha idea di quanto farei a meno di passare intere giornate sorvegliata da lui.
Finalmente le porte dell’ascensore si aprono sulla hall, ci dirigiamo verso l’uscita dove un pulmino Mercedes ci sta aspettando per portarci al luogo dell’evento. Saliamo  e perez apre subito una bottiglia di spumante posta in un cestino con del ghiaccio.
“hai proprio pensato a tutto.” Dico mentre gli porgo i calici di vetro
“Per una volta che esci fuori dal tuo nascondiglio mi sembra il minimo.” Inizia a versare il liquido alcolico nei bicchieri che io passo agli altri presenti all’interno della vettura.
“un brindisi a questa serata!” annuncia lo spagnolo.
L’euforia che è presente dentro quella vettura quasi mi preoccupa.
Alziamo tutti i calici così da fare un brindisi lasciando che i bicchieri tintinnino tra di loro.
“Spero che sia divertente.” Dico mentre bevo un goccio di spumante
“fidati lo sarà” mi rassicura Charles posando un braccio intorno alle mie spalle.
Il viaggio non è poi così lungo, forse perché l’abbiamo passato a bere e a cantare a squarciagola canzoni che l’autista metteva. Ci fermiamo davanti ad un locale con la scritta a neon. La musica arriva fino al marciapiede dove siamo appena scesi e già mi sembra troppo forte, non sono per niente abituata a questo tipo di cose. Devo ammettere che andare in discoteca non è il mio primo pensiero ogni sera, anzi.
I tre piloti si avvicinano al buttafuori che, senza dire nient, gli fa cenno di entrare. Li seguo fino a dentro al locale. È poco illuminato ma posso vedere in fondo una console da DJ dove un ragazzo si impegna a mandare le giuste canzoni per movimentare la serata. C’è un ampio bancone con diversi barman intenti a preparare i cocktail ed, al piano di sopra, il privè dove Perez mi conduce prendendomi la mano in una stretta salda come se avesse paura di perdermi tra la calca di gente.
Il piano rialzato è pieno di divanetti in pelle e ha un ottima visuale sulla pista sottostante. I tre piloti prendono posto sedendosi accanto ad altri due colleghi dalla faccia vagamente famigliare. Uno è Lewis Hamilton, difficile da confondere, l’altro il suo compagno di squadra Russell. Non pensavo che i due fossero così amici da andare ad una serata insieme.
Per mia fortuna non c’è Max, già perché quello era stato il mio primo pensiero da quando Perez mi aveva detto di uscire. Non avevo proprio voglia di rincontrarlo.
Prendo posto accanto a Charles mentre una cameriera ci porta un contenitore trasparente pieno di lattine di Redbull ed una magnum di Vodka.
Non hanno proprio badato a spese.
Penso mentre il contenitore viene posto proprio sul tavolino posizionato tra i divanetti dove ci eravamo accomodati.
“Si beve” Urla Hamilton aprendo la bottiglia di Vodka.
Certo non lo conoscevo affatto ma non sospettavo neanche che fosse un animale da festa ma uno che pensasse a come vestirsi da mattina a sera.
Perez non se lo fa ripetere due volte e passa i bicchieri di plastica che la cameriera ci aveva portato insieme a tutto il resto. I due iniziano a riempirli di Vodka e Redbull, sapevo che era uno di quei drink tipici che si servono nei locali ma non l’avevo mai provato.
Proprio mentre prendo il mio bicchiere dalle mani di Perez lo speaker mi fa finalmente capire il perché mi trovo lì
“adesso diamo il benvenuto al pilota mclaren con il numero 4 Lando Norris” le sue parole rimbombano tra le pareti del locale, la folla urla, forse perché non ha mai visto un pilota di formula uno da così vicino.
Lando sale sul piccolo palco salutando tutti con una mano e si posiziona dietro la console da Dj.
Non posso credere che Perez mi abbia fatto questo. Anche perché il mio sguardo non riesce proprio a distogliersi dal pilota di formula uno che per quella serata aveva deciso di mandare a quel paese il mio autocontrollo con il suo outfit.  Indossa infatti una camicia blu sbottonata, un paio di occhiali da sole dalle lenti scure per proteggersi dalle luci abbaglianti della discoteca.
“Sei viva?” Mi chiede Charles passando una mano davanti ai miei occhi.
Scuoto appena la testa, devo tornare alla realtà ma è davvero difficile con lui davanti.
“Si” Indico lando con un cenno del capo “voi lo sapevate?” Chiedo
“Pensavo che Perez te l’avesse detto”
Mi giro verso il mio migliore amico e dallo sguardo che gli rivolgo capisce perfettamente che non sono piacevolmente sorpresa.
Ma lui cosa poteva saperne? Non gli avevo mai parlato di Lando e di quello che stava succedendo tra di noi, anche se in realtà non era successo niente di concreto.
Bevo un sorso del cocktail che mi avevano preparato. Mentre Perez prende posto vicino a me.
“perché ti da cosi fastidio?” Mi sussurra nell’orecchio così da potersi far sentire sopra la musica
“io…” scuoto la testa. Non sono ancora pronta ad ammetterlo.
“Ti piace?” continua lui. Forse mi conosce fin troppo bene che diventa difficile nascondergli le cose.
Mi limito quindi ad annuire.
“tra me e lui c’è stato qualcosa. Sia allo scorso gran premio che oggi nella spa ma ha deciso di lasciarmi stare a causa di Max. Avrei preferito non vederlo stasera.” Cerco di farmi sentire nonostante la musica alta che si propaga nel locale
“Nevaeh perché ti fai sempre così tanti problemi quando si tratta di un ragazzo?”
Effettivamente aveva ragione. Di solito quello che volevo riuscivo sempre ad ottenerlo in un modo o nell’altro ma con i ragazzi era del tutto diverso. Se provavo dell’interesse aspettavo che fossero loro a fare la prima mossa e non io, non riuscivo a sopportare di essere rifiutata. Eppure sapevo che Lando non l’avrebbe fatto, l’aveva ammesso anche lui.
“Io ti consiglio di buttarti.” Continua il mio amico.
Aveva ragione, dovevo decidere io per la mia vita non Max non mio padre, solo io.
Proprio mentre quei pensieri mi affollano la mente e sono certa delle azioni che devo compiere mi giro verso la console e Lando è già impegnato a ballare con un'altra ragazza. Mora, alta sembra proprio una modella a differenza mia.
Quell'immagine mi provoca una voragine dentro, sento la stessa sensazione che avevo provato quando il suo corposi era allontanato dal mio quella stessa sera alla spa.
Le mani della ragazza su di lui mi mandano su di giri così tanto da non accorgermi di essermi finita il drink che avevo tra le mani.
Com’era possibile che riuscisse a rimpiazzarmi così velocemente quando mi aveva detto che non riusciva a starmi lontano?
Uomini.
Mi alzo dal divanetto. Ho bisogno di respirare e di togliermi quell’immagine da davanti agli occhi prima di scoppiare a piangere davanti a tutti e palesare quello che provo verso il pilota.
Scendo le scale e mi dirigo in bagno posto dietro alla console, per un secondo sono certa che lo sguardo di Lando mi abbia seguita, ma probabilmente è solo una mia impressione un film mentale che mi sono fatta.
Entro nel bagno delle ragazze e mi sciacquo il viso stando attenta a non far colare il mascara, devo tornare con i piedi per terra. Far andare via dalla mia testa quelle immagini o sarei sicuramente impazzita.
Esco dal bagno e proprio in quel momento mi rendo conto che lo sguardo di Lando che mi ero sentita addosso qualche minuti prima non era solo una mia impressione.
Lui è fuori dal bagno e mi guarda da dietro le sue lenti scure.
“ti stai divertendo” faccio un cenno del capo in direzione della console
“Cosa ci fai qui?” dilegua completamente le parole che gli ho appena detto
“Mi ha invitato Perez.” Dico “Chi era quella?” Continuo ho bisogno di una risposta
“Cosa ti importa?” Mi chiede lui.
Vorrei prenderlo a schiaffi, vorrei odiarlo quando mi risponde in quel modo e non capisce quello che provo.
“Sei così stupido.” Dico e distolgo lo sguardo dal suo viso, fa male anche solo guardarlo in faccia dopo tutto quello che mi ha detto dentro la spa.
“Sei gelosa Nevaeh?” fa un passo verso di me e mi ritrovo con le spalle al muro bloccata, per la seconda volta in quella giornata,  dal suo corpo.
Deglutisco rumorosamente. Il contatto con il suo corpo  manda a quel paese tutta la razionalità ed il controllo che provo a mantenere in sua presenza.
“Si Lando” questa volta non si scappa, questa volta mi gioco tutto “Lo sono è un problema per te?” incrocio le braccia al petto così da mantenere un minimo di distanza da lui che posa una mano accanto al mio viso. I suoi occhi sono così vicini, le sue labbra lo sono e vorrei solo che lui finisse questa tortura che ci stiamo infliggendo l'uno nei confronti dell’altra.
“Non lo è” dice quelle parole e sono certa che per un secondo le sue labbra abbiano sfiorato le mie
“Bene adesso lasciami andare gli altri mi aspettano.”
“Questa volta non lo farò”
Preme le sue labbra sulle mie e quel contatto che ho così tanto desiderato e sognato per giorni finalmente succede nel corridoio di una discoteca. Affondo le mani tra i suoi capelli e lo attiro a me, non lo avrei lasciato andare così facilmente, era successo troppe volte. Troppe volte non avevo avuto il coraggio di trattenerlo a me e avevo lasciato che lui fuggisse lasciandomi da sola. Finalmente eravamo riusciti a colmare la distanza tra i nostri corpi.
Forza con la lingua le mie labbra costringendomi a schiuderle appena. Le nostre lingue si incontrano si accarezzano ed il tutto mi porta a premere maggiormente il mio corpo contro il suo. Ho bisogno di sentirlo vicino, ho bisogno di sentirmi sua, fosse anche solo per quella notte.
Quando si allontana posa la fronte contro la mia, il suo fiato è spezzato e posso dire lo stesso del mio. La passione che ci aveva inghiottiti in quel momento ci aveva tolto completamente il respiro.
“Non ce la facevo più” sussurra lui posando entrambe le mani sulla parete accanto al mio viso
“Neanche io.” Gli alzo il viso con un dito “Troveremo una soluzione con Max e mio padre.” Cerco di rassicurarlo “ “ma tu non rinunciare a noi”
I suoi occhi chiari entrano a contatto con i miei e, nonostante gli occhiali con le lenti scure, riesco a capire che lo farà. Non rimarremo solo il ricordo di un bacio dentro ad una discoteca
“Ci proverò” dice poi mi posa un bacio sulla fronte “Devo continuare la serata.”
Si allontana da me e per un secondo sento di nuovo il vuoto che lascia il suo corpo quando si allontana dal mio
“Basta che non continui a ballare con altre ragazze.”
“Mi piace quando fai la gelosa.” Dice lui e posa un bacio sfuggente sulle mie labbra quel poco che basta a far riaccendere il fuoco che cercavo di domare dentro di me.
Lo lascio andare ed io mi dirigo dagli altri nel privè con un sorriso da stupida stampato in faccia, Perez lo nota subito.
“Cos’e successo?” Mi chiede ma io non sono ancora pronta a dirglielo
“Niente mi sto divertendo.” Mento mentre volto lo sguardo verso la console da dj dove aveva ripreso posto Lando il quale rimaneva con lo sguardo fisso su di me, come se volesse controllare ogni mia singola mossa in presenza degli altri il che mi faceva piacere.
“tieni bevi  questo” Perez mi passa un altro bicchiere pieno dello stesso cocktail che avevo bevuto poco prima.
Lo alzo insieme a quelli degli altri presenti per fare un altro brindisi poi lo giro verso Lando che, di tutta risposta, mi lancia un bacio.
“Sappi che voglio sapere tutto, non puoi nascondermi j niente.”
Quel segreto che pensavamo di mantenere solo io e Lando era già venuto allo scoperto. Perez lo sapeva, mi chiedo quanto ci avessero messo gli altri a scoprirlo

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