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Nevaeh

La cena di gala era finita, ero tornata nella mia camera per preparare le valigie, l’indomani saremo partiti e questa cosa non mi andava giù. Sapevo che avevo ancora troppe cose da fare, avevo rincontrato persone che non vedevo da tanto e per quanto avrei avuto la possibilità di stare insieme a loro tra qualche settimana, sentivo già la loro mancanza.
Mi siedo sul letto king size incrociando le gambe quando qualcuno bussa alla porta.
Non si può mai avere un attimo di pace.
“È aperto” dico e l’ultima persona che mi aspettavo di vedere mi guarda sull’uscio della porta. Ha ancora addosso i pantaloni blu e la camicia bianca leggermente sgualcita. I suoi capelli sono arruffati, non ho idea di cosa abbia fatto con gli altri piloti al piano di sopra e non voglio neanche immaginarmelo.
“Cosa ci fai qua?” Chiedo inclinato appena la testa di lato.
Non ho idea del perché Lando Norris sia in camera mia, una parte di me è sicuramente felice, l’altra avrebbe preferito rimanere da sola a riordinare un po’ i pensieri.
“Volevo chiederti se avessi bisogno di una mano.” Dice chiudendo la porta alle sue spalle
“ti sembro una donna in difficoltà?” Mi alzo dal letto incrociando le braccia al petto.
Non ho sicuramente bisogno di lui per buttare i miei vestiti dentro una valigia e ritrovarli sgualciti il giorno dopo.
“A dir la verità si.” Si guarda intorno. Gran parte degli indumenti giacevano qua e là nella stanza come se fossero stracci “Sei proprio una ragazza ordinata.”
“Non sono come voi che avete sempre qualcuno che vi sistema la stanza.” Alzo gli occhi al cielo e prima che lui possa fare un altro commento inizio a raccogliere i miei indumenti uno alla volta, provo a piegarli inutilmente, e li sistemo nella valigia sul letto.
“la signora delle pulizie l’ho vista forse mezza volta in camera mia.” Alza le spalle portando le mani nelle tasche dei pantaloni
“Vuoi che ti faccia i complimenti su com’è pulita la tua stanza?” inclino la testa di lato con fare perplesso.
Questa conversazione sta cadendo nel ridicolo. Sicuramente Lando non era venuto lì per rifarmi la valigia, neanche per commentare lo stato della mia camera neanche fosse un interior designer. Lui era lì per me.
“perché sei qui?” Chiedo a brucia pelo prima di risedermi ai piedi del letto
“Volevo sapere se ti avessi rivista in Belgio.”
Sorrido, ora ho la certezza che se lui si trovava in quella stanza con me era per chiedermi di rivedermi.
“Sinceramente ho di meglio da fare che vedere voi correre” Alzo le spalle con indifferenza
“E cosa esattamente?” questa volta è lui ad incrociare le braccia. Sostiene il mio sguardo facendo un passo nella mia direzione.
“Non sono cose che ti riguardano.” Mi alzo in piedi e poso una mano sulla sua spalla. Solo in quel momento capisco che sono così vicina al suo viso da poter sentire il suo respiro sulle mie labbra ed il suo profumo prendere possesso delle mie narici e di tutti i sensi. Avrei voluto ricordare ogni sfumatura di quell’odore che emanavano i suoi vestiti. Pungente, fresco ma allo stesso tempo sensuale. La mia mente fa viaggi strani quando gli sono accanto ed è tutto partito dal suo mordere il labbro davanti ai miei occhi.
Questi cavolo di ormoni.
“Questo lo dici tu Nevaeh”
Quelle parole arrivano come pugni allo stomaco uno dopo l’altro, sono sicura che se fosse stato davvero così sarei finita a terra con un KO tecnico.
I suoi occhi chiari si abbassano e osservano le mie labbra mentre lui morde le sue. Basta così poco per unire finalmente i nostri corpi, per colmare quella piccola distanza che ci divide. So che ha voglia di baciarmi tanto quanto ne ho io. Ma non lo fa. Non dice niente, si schiarisce semplicemente la voce e mi volta le spalle pronto ad andarsene.
“Ci vediamo in Belgio se avrai voglia”
Be sicuramente la voglia di rivederlo ce l’ho ma odio anche il fatto che mi avesse lasciata lì da sola con una voglia di lui che ancora non era riuscito a colmare. Lo conoscevo sicuramente troppo poco per arrivare a baciarlo eppure non potevo fare a meno di notare l’effetto travolgente che aveva dentro di me, dentro ogni parte di me. Riusciva a farmi provare sensazioni che non credevo neanche possibili anche semplicemente guardandomi.
Devo riprendere il controllo di me stessa, non posso fare così la casca morta davanti a lui, non mi riconosco più.
Se Lando Norris vuole giocare a provocarmi e poi lasciarmi lì come una stupida ha sbagliato compagnia di giochi, io so perfettamente che carte giocare e quando.

Lando:
“cosa ci fai fuori dalla camera di mia figlia?” Chris Horner mi guarda da infondo al corridoio. Cercare una scusa o un piano di fuga è davvero inutile, lui è attento ad ogni singola mossa.
“Ho sbagliato piano” ammetto sperando che questa bugia possa reggere. Subito dietro di lui compare anche il pilota olandese.
Sono davvero inseparabili quei due.
“Hey Lando” Mi saluta io ricambio, almeno sembra che anche lui non sospetti di nulla. Non sanno che sono entrato nella camera di Nevaeh e ho dovuto far appello a tutto il mio autocontrollo per non rimanere lì tutta la notte ma girare i tacchi e andarmene.
“Sai se è in camera?” continua il team principal della Redbull.
“Non ne ho idea non ero qui per lei.” Mento di nuovo ma so che se avessi ammesso la verità avrebbe subito scoperto tutto.
“Va bene, controllerò più tardi. Buonanotte.” Dice prima di entrare nella sua camera Max rimane fermo in mezzo al corridoio mentre io gli passo a fianco.
“Ho bisogno di parlarle” Mi dice iniziando a torturarsi le mani.
Non l’ho mai visto così agitato di solito è molto più tranquillo, anche prima di un gran premio. Per lui l’ansia è qualcosa di cui soffriamo solo noi altri.
“E di cosa?” gli poso una mano sulla spalla cercando di tranquillizzarlo.
“So che sto facendo troppi passi falsi nei suoi confronti ma da quando lei è qui non riesco a togliermela dalla testa.”
A chi lo dici.
“Max sei fidanzato, Kelly non si merita un trattamento del genere.”
“Lo so ma non hai idea di quanto è stato difficile da quando mi ha lasciato, nessuna l’ha mai fatto”
Già è proprio un uomo che non sa cosa significa essere rifiutato. Sicuramente ha sempre avuto tutto e tutte, io invece ne avevo avuti abbastanza di pali e porte chiuse in faccia.
“Avrà avuto le sue motivazioni, andiamo Max domani dobbiamo partire e abbiamo un altro weekend di gare che ci aspetta”
Cerco di destarlo dall’idea di entrare nella sua stanza e, strano a dirsi ma vero, ci riesco. Non avrei sopportato l’idea di saperlo da solo con lei, soprattutto dato il loro passato.
“Hai ragione Lando, è meglio che ci dorma su, avrò altri momenti per chiarire.”
Non dico niente annuisco e basta mentre ci incamminiamo entrambi verso l’ascensore. Almeno per questa volta c’ero riuscito ma per quanto poteva andare avanti tutto questo? Io che non mi devo far scoprire ne dal padre ne dal suo ex ancora innamorato di lei e nel frattempo voglio passare del tempo con lei.
Saliamo nell’ascensore che dopo qualche secondo si ferma al nostro piano, dopo aver salutato Max entro nella mia suite e mi sdraio sul letto. Ho bisogno di riordinare le idee ma appena chiudo gli occhi l’unica cosa a cui riesco a pensare è la vicinanza con il viso di Nevaeh ai nostri respiri che si uniscono e alla possibilità di un bacio che io stesso ho mandato a quel paese.

HornerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora