𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔. 𝟏

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"You Broke me first - Tate McRae".

La pioggia gelida che poco fa guardavo dalla finestra adesso si sta riversando sul mio corpo, seduta sul marciapiede fisso un punto davanti a me, ancora incredula su quello che è appena successo. Il mio telefono prende vita, inizia a squillare riportandomi sul pianeta terra, rispondo e porto il telefono all'orecchio.

《Pronto?》 Chiedo con un voce che non sembra la mia.

《 Esme! Grazie a Dio! Ti sto chiamando da minuti ormai! Dove sei?》 Chiede Mor preoccupata.

《Sono.. seduta.. per strada. Credo.. di non aver sentito il telefono. Scusa.》 Dico come un automa.

《Ma sta venendo giù una tempesta. Non ti preoccupare sto arrivando.》 Mor riattacca.

Torno a fissare il vuoto davanti a me, mentre le macchine sfrecciano via. Poco dopo, almeno credo che sia passato poco tempo ma potrebbero anche essere passate ore, sento due braccia circondarmi le spalle, alzo lo sguardo e incontro gli occhi castani/verdi di Mor, mi regala un sorriso rassicurante, lentamente mi alzo in piedi, le regalo un mezzo sorriso ed entro nella sua auto. Una volta dentro l'auto allaccio la cintura di sicurezza, Mor entra in auto, sta parlando, ma io non riesco ad ascoltarla, ho come un rombo nelle orecchie. Chiudo gli occhi e rivedo la stessa scena continuamente, il dolore che ho provato, lo shock, la rabbia e le lacrime.
Se qualcuno mi avesse detto che avrei vissuto una giornata simile non ci avrei creduto, che proprio a me poteva accadere una cosa simile, avrei detto che fosse impossibile, eppure è successo. Sento il mio viso umido, credo che sia colpa dei miei capelli ormai zuppi d'acqua, alzo una mano e mi tocco il viso, non è pioggia sono lacrime.

Arrivati a casa di Mor, che mesi fa era anche la mia, lei mi manda direttamente in bagno ordinandomi di fare una doccia calda, senza dire una parola attraverso il corridoio e vado dritta in bagno. Una volta dentro ignoro lo specchio, non voglio sapere né vedere in che stato comatoso mi trovo, mi libero dei vestiti ed entro in doccia, apro il getto d'acqua bollente, lascio che il colore sostituisca il freddo, che i miei nervi si rilassino. Rivivere quella scena dentro la mia testa mi sta procurando un emicrania, possibile che sia veramente successo? Forse mi sono immaginata tutto..?

Uscita dalla doccia, ho trovato sul lavello del bagno dei vestiti puliti, la mia felpa nera dei Bad Omens, dei leggings neri e dei calzini, esco dal bagno con addosso i vestiti e i capelli raccolti in un turbante sopra la testa, attraverso il corridoio e vado nel piccolo spazio salotto/cucina. Alzo lo sguardo verso Mor, i capelli castani sono raccolti in uno chignon basso, gli occhi castano chiari mi guardano con un po' di compassione, anche lei indossa una felpa nera e dei leggings, la nostra tenuta quando stiamo male, con un mezzo sorriso mi porge un bicchiere con del ghiaccio e dell'alcol probabilmente, la guardo con un punto di domanda.

《Il the non è adatto alla situazione. Hai bisogno di coraggio liquido, ne hai bisogno. Mi ringrazierai dopo.》 Dice sarcastica ma allo stesso tempo seria.

Accetto il bicchiere, lo fisso e poi mando un giù un lungo sorso, mi volto e mi siedo sul divano che si trova davanti all'isola della cucina. Fisso il bicchiere, Mor con pazienza aspetta che io inizi a parlare, non mi fa fretta, bevo un altro sorso, raccolgo le gambe sotto di me e prendo un respiro.

《Era a letto con un altra.》 Dico realizzando cosa ho visto. 《Era a letto con un altra donna. Mentre io ero fuori a fare doppi turni per avere più soldi per il nostro futuro matrimonio.. lui era a letto con un'altra. 》 adesso è tutto reale. Mi alzo in piedi. 《Dopo anni che stavamo insieme, ok io ho fatto qualche scivolata, dopo anni di promesse, dopo che avevo deciso di andare a vivere con lui, ho detto si alla sua proposta di matrimonio è  riuscito.. a farci questo. 》 ecco le lacrime.

Mor mi guarda, il viso che ribolle di rabbia, so che cosa vorrebbe fare in questo momento, vorrebbe andare da lui e ridurlo in cenere.

《Lo sai.. quel coglione di Jackson non mi è mai piaciuto, ti ho sempre detto che c'era qualcosa che non tornava.》 Dice Mor sincera.

《 Lo so, avevi ragione sin dall'inizio. Ho buttato cinque anni migliori della mia fottuta vita per un uomo schifoso come lui! 》 urlo furiosa. 《Non riesco a credere a cosa hanno visto i miei occhi, il suo corpo avvinghiato a quello di una rossa tutta curve e più giovane di me... cazzo ho venticinque anni, poteva avere almeno diciotto anni per quello che so! Ed lui è un uomo di trentacinque anni! 》

《È un verme schifoso! Un vero bastardo!》 Mor sbatte un pugno sull'isola della cucina. 《E questa cosa non rimarrà impunita! Il karma sarà anche una bella puttana, ma noi lo siamo di più e ti giuro che ci riprenderemo una rivincita e anche di più. 》 promette minacciosa.

《Non sono ancora troppo ubriaca per fare una cosa simile. 》 ammetto divertita.

《Fortuna vuole che ho riempito la dispensa di alcol. 》 dice Mor soddisfatta.

Sorrido, inizio a ridere senza darmi un freno finché la risata con si trasforma in lacrime, mi lascio cadere sul divano in preda ad un pianto isterico, Mor corre al mio fianco e mi stringe a se, mi accarezza il viso.

《Andrà tutto bene. Sei a casa adesso. Non hai bisogno di lui, non hai bisogno di lui... ci sono io. 》 mi rassicura con tono dolce.

《Non voglio più vedere un uomo in tutta la mia vita.》 Dico in lacrime.

《 Hai ragione, sono tutti dei gran bastardi. 》dice lei consolandomi.

Sorrido. 《Non puoi dirlo, stai con mio fratello. 》 dico sorridendo tra le lacrime.

《Step.. non conta.》 Dice lei sorridendo.

Rido ma rimango comunque tra le sue braccia, chiudo gli occhi e mi stringo a lei e lascio che il dolore venga a galla. Lascio che il dolore mi uccida, per ritornare più forte di prima.

𝕾𝖈𝖗𝖊𝖆𝖒 𝖔𝖋 𝕻𝖑𝖊𝖆𝖘𝖚𝖗𝖊 ~ 𝕯𝖆𝖗𝖐 𝕽𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora