𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔.𝟏𝟐

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Un bip fastidioso mi sveglia dal mio sonno, apro lentamente gli occhi e una luce accecante mi colpisce, chiudo gli occhi e cerco di aprirli lentamente, cerco di abituarmi alla luce accecante, abbasso lo sguardo e vedo che non indosso più i miei vestiti, sono sotto a delle coperte bianche, lo sguardo segue lungo l'ago conficato al braccio e capisco che sono in ospedale, adesso ricordo tutto. Io ero in moto, poi la sua voce, poi la corsa e poi la caduta, cerco di mettermi seduta ma subito una mano gentile mi aiuta con i cuscini, alzo lo sguardo e incontro il viso furioso di Mor. Mi guardo intorno e vedo Step seduto sulla poltrona mentre si regge la testa, Xavier ai piedi del mio letto con le braccia conserte che mi fissa con uno sguardo furioso.

《Lo so cosa state per dire.》 Dico con voce rauca.

《No! Non lo sai! Potevi morire stronza!》 Urla Mor furiosa. 《Ma che credevi di fare? Correre in quel modo da perdere il controllo! Potevi morire Esmeralda.》 Cazzo, è davvero furiosa.

《Ho fatto quello che ho fatto sempre.. sai che mi piace correre in quella strada.》 Sussurro.

《Ma non hai calcolato che è novembre! Quasi dicembre, che siamo Londra dove piove da un momento all'altro e ti avevo di cambiare quelle cazzo di ruote Esme! 》 Urla Mor furiosa

《Mor.. ha appena avuto una commozione celebrare.. so che vorresti ammazzarla, ma sta bene. Dobbiamo essere grati di questo.》 Dice Xavier apprensivo.

In quel momento Step si alza dalla poltrona e viene verso di me, mi prende una mano e mi guarda dritto negli occhi, io incapace di sostenere il suo sguardo chino la testa.

《 Esme io non so se hai capito la gravità delle tue condizioni. Hai avuto una commozione celebrare e sei rimasta in come per due interi giorni, hai il labbro inferiore spaccato, le protezioni della giacca hanno impedito che ti rompessi qualcosa ma sei piena di lividi sul braccio destro, hai due costole destre lesionate, le tue ginocchia sono gonfie e ringrazia il cielo che quello destro non sia andato in frantumi per il peso della moto. Potevi rimanerci secca Esme, saresti potuta morire e ci avresti lasciato. Ho perso mamma e papà non voglio perdere anche te. Avevi promesso che se ti avessi aiutato a prendere la moto non avresti causato nessun incidente.. sei al secondo fallo, al terzo.. sempre che tu sopravivvi ti distruggo la moto e non ti rivolgerò mai più la parola. Sono stato chiaro.》 Dice Step con un tale calma da spaventarmi.

《Si, hai ragione Step. Scusatemi, non volevo causare tutto questo volevo solo.. non ci sono giustificazioni. 》 dico sull'orlo della lacrime.

Mor scoppia in lacrime per poi abbracciarmi, io ricambio l'abbraccio con un pò di sofferenza. Potevo morire? E per cosa? Per giocare al gatto e al topo con Ghostface. In quel momento la porta si apre, entra un dottore. Ha i capelli biondi, gli occhi azzurri, credo che sia sui trentacinque anni, alto, muscoloso e di bello aspetto, avanza verso di noi con un sorriso.

《Vedo che la nostra paziente si è svegliata.》 Dice con un sorriso. 《Sono il dottor Carter miss James.》

《Salve dottor Carter, piacere di conoscerla.》dico con un sorriso

《Devo chiedere ai fratelli e alla sua migliore amica di uscire, io e Miss abbiamo bisogno di un attimo per fare due controlli.》 Dice con dolcezza.

Mor annuisce, ci scambiamo un occhiata e annuisco, il nostro modo per dire ch'è tutto ok, Xavier viene verso di me e mi bacia una guancia, sorrido e poi guardo Step che fissa il dottore con aria minacciosa, lo guardo incredula, lui mi lancia un occhiata ed esce dalla stanza. Una volta sola con il dottore mi poggio contro i cuscini e lascio che faccia il suo lavoro, prende quella lucetta fastidiosa e la punta verso i miei occhi e mi da istruzioni su dove guardare e mi chiede se ho dei sintomi, al momento mi sento come una pallina di carta, tutta accartocciata.

《Sembra che lei si sia ripresa, ovviamente le contusioni andranno via col tempo, ma niente che delle pillole e della pomata non possano guarire. Rimarrà qui un altra notte.》 Dice mentre scrive nella sua cartella.

《Va bene... posso farle una domanda?》 Chiedo all'improvviso.

《Si, mi dica.》 Dice guardandomi

《Come.. sono arrivata qui?》 Chiedo curiosa. 《So di essere caduta in moto, ma chi mi ha soccorso?》

Ho bisogno di sapere che quando sono caduta lui era lì, se è stato lui a chiamare i soccorsi, ho bisogno di sapere che non è un mostro che mi ha lasciato lì per strada.

《Un motociclista, stava passando si lì quando ti ha vista perdere il controllo della moto, ha chiamato i soccorsi ed è rimasto in ospedale finché non sono arrivati i suoi fratelli. 》 dice tornando a scrivere.

Un motociclista. Era lui. È rimasto finché non è stato sicuro che arrivasse la mia famiglia, sento un groppo in gola e allo stesso tempo rabbia perché non è rimasto.

《Sa descrivermelo? Qualcuno l'ha visto aspettare?》 Chiedo speranzosa.

《Purtroppo no, appena arrivati siamo corsi subito in sala operatoria. E quando siamo usciti dalla sala operatoria i suoi fratelli erano già arrivati. Questo è quello che so solo per via ch'è scritto sulla sua cartella e poi alle infermiere piace fare gossip.》 Dice con un sorriso. 《Posso chiederle come mai vuole scoprire chi sia il motociclista?》 Chiede curioso.

In quel momento mi blocco, guardo attentamente il dottore. È se fosse lui Ghostface? Dopo tutto potrebbe essere chiunque, sotto quella maschera potrebbe esserci qualsiasi volto. Ma una parte di me sente che non è lui, non può esserlo.

《.. volevo solo ringraziarlo per avermi salvata. Dopo tutto.. se non fosse stato per lui, sarei potuta morire.》 Dico con un mezzo sorriso.

《È vero deve essere grata di questo.》Dice il dottor Carter mentre mi guarda attentamente.

《Ovviamente anche voi medici.》 Dico imbarazzata.

《 Amo salvare vite, non deve ringraziarmi. Amo il mio lavoro.. sopratutto quando si tratta di salvare bellissime fanciulle. 》 dice con un sorrisetto malizioso. 《Si rimetta in sesto Miss James.》 Dice prendendo la mia mano e baciandone il dorso.

Sorrido imbarazzata, lui sorride e se ne va lasciandomi sola, rientrano in stanza i miei fratelli e Mor che tiene un vassoio con qualcosa da mangiare, sorrido mentre mi poggio contro i cuscini, in quel momento sento la suoneria del mio telefono, il mio cuore batte fortissimo, Step me lo passa, guardo lo schermo e leggo il nome di Charlie, rispondo.

《Esme! Stai bene? Step mi ha detto solo adesso quello ch'è successo! Stai bene?》 Chiede mentre sento che va di corsa

《Ehi Charl! Sto bene adesso, sono solo un pò ammaccata, non preoccuparti. 》 dico sorridendo.

《Quando si tratta di te mi preoccupo bellezza. Cinque minuti e sono lì.》 Dice per poi riattaccare.

Mi poggio contro i cuscini di nuovo, prendo un respiro e chiudo gli occhi. Dovrei essere felice che Charlie si preoccupi per me, eppure non posso non ammettere che avrei voluto che fosse un certo fantasma a correre da me.

Salve Readers.
Vi ringrazio per le visualizzazioni, per le stelle e per i commenti. Come sempre vi ricordo di commentare e lasciare una stella per sostenere me e il libro. Spero che la storia vi piaccia.

𝕾𝖈𝖗𝖊𝖆𝖒 𝖔𝖋 𝕻𝖑𝖊𝖆𝖘𝖚𝖗𝖊 ~ 𝕯𝖆𝖗𝖐 𝕽𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora