𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔.𝟏𝟏

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Mentirei se dicessi che dopo quello che successo io sia riuscita a dormire, non ho chiuso occhio tutta la notte. Mi sono alzata dal letto quando ormai era tardi pomeriggio, Mor e Step volevano che andassi con loro per un uscita fuori porta ma ho detto loro che preferivo rimanere in città, in realtà ho deciso di restare solo perché spero di vederlo, spero che lui si faccia sentire. Sta notte mi ha marchiata, come fa un cane con il proprio territorio, ormai sono sua. Come posso essere di proprietà di una persona che non conosco il volto e ne il nome? Ma una vocina dentro la mia testa mi chiede "Ti chiedi come puoi essere sua non conoscendolo ma non ti fai problemi a lasciarti scopare come una puttana?" A quella voce rispondo che mi piace essere scopata in quel modo, volevo che Jackson mi scopasse così ma non l'ha mai fatto, non accettava la mia idea di "ti tratto come la mia donna ma a letto sei la mia puttana" era quello il rapporto che volevo, ma non c'è mai stato, non c'è mai stato un vero rapporto in realtà era solo un accontentarsi l'uno dell'altra. Esco di casa, indosso il casco integrale, salto in sella alla mia moto, accendo l'interfono con la mia playlist, una volta pronta metto in moto e sfreccio via, lasciando che la sia la moto a portarmi dove vuole.

Dopo un ora di viaggio mi ritrovo in una strada di montagna, intorno a me ci sono solo un asfalto, alberi, alberi e ancora alberi. Corro libera con la mia moto, lascio che l'aria fresca mi entri sotto le piccole fessure della giacca, mi godo e la tranquillità, quando all'improvviso sento che sta arrivando una chiamata, rispondo.

《Chiunque tu sia sono in moto in questo momento.》 Dico divertita.

《Oh lo so dolcezza, ti stai divertendo.》 Dice una voce basa e roca.

Per poco non perdo il controllo della moto, mi schiarisco la gola.

《Come lo sai daddy?》 Chiedo curiosa.

《Perché ti sono dietro da un pezzo eppure non te ne sei accorta.》 Dice divertito.

Mi volto per guardare alle mie spalle e vedo una kawasaki nera lucida e alla guida un uomo vestito in nero, con un casco anche esso nero, compresa la visiera. Torno a guardare la strada, il cuore mi batte forte nel petto, sento l'adrenalina scorremi nelle vene.

《Sarebbe una caccia la tua?》 Chiedo divertita.

《Mi stai forse sfidando dolcezza?》 Chiede serio

Non rispondo, stringo l'acceleratore e streccio via, inizio a correre cercando di seminarlo, guardo dallo specchietto e vedo che lui riesce a starmi dietro, all'improvviso faccio una inversione a U e corro via. Corro via più veloce della luce, sento l'adrenalina dammi una scaricara che mi spinge ad accelerare ancora di più.

《Dolcezza rallenta.》 Mi ordina serio.

《Che c'è non riesci a prendermi?》 Chiedo divertita.

《Potresti fatti male. È giuro che se ti succede qualcosa...》 non ho sentito il resto della frase.

All'improvviso perdo il controllo della moto, cerco di stabilizzarmi ma ormai ho perso l'equilibrio, cado su un fianco sbattendo il ginocchio, il fianco finché non mi ritrovo distesa per terra e sento una botta allucinante alla testa.

Apro gli occhi, non riesco a vedere bene, mi sento confusa, ho la vista offuscata, un fischio assordante alle orecchie, mi guardo intorno e vedo solo il cielo grigio, sento qualcosa di umido sul viso, alzo ancora di più lo sguardo e vedo una sagoma oscura sopra di me... è la morte?

《Dolcezza... resta sveglia. Baby tieni quei cazzo di occhi aperti.》 Sussurra una voce che non riconosco o forse si.

Non lo so, lentamente alzo un braccio, con le punta delle dita sfioro qualcosa, forse un viso, non ci vedo. Perché non ci vedo? Ho forse una commozione celebrale? Sto per morire? Non riesco nemmeno a parlare, alzo di nuovo lo sguardo e vedo una ciocca di capelli castani sul mio viso, lunga e mossa, cerco di afferrarla ma all'improvviso cado nel buio.

𝕾𝖈𝖗𝖊𝖆𝖒 𝖔𝖋 𝕻𝖑𝖊𝖆𝖘𝖚𝖗𝖊 ~ 𝕯𝖆𝖗𝖐 𝕽𝖔𝖒𝖆𝖓𝖈𝖊 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora