Atto 4 - Motore: Azione!

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«Possibile che non conosci Una notte al San Antonio? Lui era anche tra gli interpreti di quel film, oltre a esserne lo sceneggiatore.» Olivia era abbastanza sicura di quel fatto. Non poteva dimenticare quella merdosissima pellicola: per colpa sua aveva perso uno dei primi "Corallo". Suo fratello aveva fatto il diavolo per vedere quel film demenziale e come sempre quando si trattava di televisione suo padre si era coalizzato con lui.

Billie Bob Shelton le era rimasto impresso, anche perché era l'unica cosa decente del film. Diverso nel suo genere dal mitico Jamie, ma bellino. Eh no, molto fico. Il giorno dopo aveva cercato qualcosa su di lui sull'Internet Movie Database, scoprendo che era californiano, aveva venticinque anni, era dei pesci ed era impegnato. Con chi, non era specificato. Aveva immediatamente perso ogni interesse per lui. Non perché non le piacesse un po' di sana competizione (bastava chiederlo alla sua amica Giada), ma perché Olivia quando vedeva troppi ostacoli tra sé e la meta mollava la torcia olimpica. E poi, le energie in quel momento erano tutte indirizzate alla conquista di Jamie Sinclair. Nella sua completa esaltazione, perdeva di vista che né Shelton né Sinclair tantomeno, sarebbero mai stati alla sua portata.

«Ricordo quel film, ma non sapevo di questo Shelton. Era divertente.» Adriano Folcri guardò la ragazza che gli sedeva vicino. «Piuttosto come fai a stare così calma in una situazione del genere?»

Olivia pensò che se mai la persona o le persone che avevano organizzato l'imbottitura e tutto il resto fossero sopravvissute, avrebbe voluto ringraziarle personalmente. Di lì a poco sarebbero arrivate di sicuro la polizia e la televisione e lei avrebbe fatto parte di quella storia, nel bene e nel male, con Jamie Sinclair. Pensò a Giada, si ravviò i capelli e un sorrisetto le si dipinse sulla bocca. «Anche tu non scalci, mi sembra», disse di rimando al giornalista.

Questi valutò che effettivamente se la stava cavando a meraviglia e che faticava a non scalciare, ma di gioia. Era stato lui a porre la domanda fatidica, forse evitando una strage. Chiunque avesse organizzato una follia simile, aveva i minuti contati, ne era certo. Non si potevano sequestrare l'intera stampa romana, il cast di un film e credere di passarla liscia. Il dubbio che si trattasse di un folle che li avrebbe comunque fatti saltare tutti in aria non lo sfiorò nemmeno. Il cinema era protetto dal solito servizio di sicurezza che era certamente già al lavoro per risolvere la situazione.

«Come è potuto succedere...» Quella di Olivia non era una domanda, ma Folcri rispose ugualmente.

«È il cinismo tipico delle major hollywoodiane, pur di semplificare passano sui cadaveri...»

«No no, non parlo di Hollywood. Per quanto cinici, credo sia piuttosto difficile da loro introdursi in un cinema che ospita un'anteprima, sequestrare il primo attore, imbottirlo di esplosivo, rimandarlo in sala e governare in qualche modo tutta la situazione.»

Adriano Folcri fissò la ragazza con occhi nuovi. Come aveva fatto a non pensarci lui? Preso com'era dalle discussioni in sala, si era perso il meglio del ragionamento. Complimenti alla bimba.

«Sai che sei in gamba? Tu come la vedi?»

Olivia non ringraziò per il complimento e non rispose alla domanda. Tutto ciò che aveva in mente era Jamie Sinclair imbottito di esplosivo e lei che poteva salvargli la vita.

«A me sembra che...» continuò Folcri, ma Olivia alzò la mano di scatto, per farlo tacere. Aveva bisogno di pensare. Già non era facile in quel casino, ma se ci si metteva anche quell'idiota, non sarebbe riuscita a concentrarsi.

Aveva visto Sinclair fuori, a firmare autografi, poi era entrata in sala. Tutto ciò che era accaduto nel mezzo se l'era perso, dal momento che la stampa, e quindi anche lei imbucata, era stata fatta accedere prima del cast nella sala di proiezione.

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