(Il MacGuffin è un oggetto o un evento utile a fornire una motivazione alle azioni dei personaggi il cui significato di per sé rimane spesso ignoto allo spettatore)
Elisabetta aveva provato a comunicare con Sinclair chiamandolo una mezza dozzina di volte, ma era riuscita a parlare con l'attore solo in tarda serata. Lui l'aveva liquidata quasi subito con un «Ti richiamo io, cara» adducendo atroci dolori alla gamba e un mal di testa che neppure tre Vicodin erano riusciti a lenire. Quel cara ricordava quello della cassiera del supermercato sotto casa, o del barista che le serviva il solito caffè la mattina. Pronunciato con lo stesso tono che si riserva a un'altra cinquantina di persone di cui non si conosce il nome, ma che si vuol trattare in modo confidenziale.
Lei aveva sperato, quando erano finalmente usciti da quell'inferno di cinema, che potessero stare un po' insieme. Invece erano stati portati in commissariato, dove erano stati interrogati separatamente, come del resto tutti i presenti all'anteprima. Il giorno dopo sarebbero dovuti tornare per una più approfondita deposizione testimoniale.
Una volta arrivata a casa, aveva messo a bollire una carota rinsecchita e un sedano, visto che le cipolle erano finite e non faceva spesa da una settimana. Dopo una ventina di minuti aveva tolto dalla casseruola le verdurine tristi e gettato un pugnetto di stelline, l'unico cibo che le era di conforto in quei momenti. Davanti alla ciotola piena di minestrina bollente della quale già non aveva più voglia, aveva ripensato a come si era conclusa quella giornata infernale.
Quando ancora si trovavano nel disimpegno antistante la sala, le era sembrato che Sinclair tenesse molto a lei. Le aveva più volte preso le mani, mormorandole parole di conforto. Avrebbe scommesso su di loro. Mentre si faceva coccolare, lo immaginava abbracciato a lei, finalmente, in un conforto più tangibile di quello. Una disperazione che avrebbe coinvolto entrambi in un rapporto fisico potente e liberatorio nel quale avrebbero gridato il nome l'uno dell'altra, stringendosi convulsamente. Ne era certa come del fatto che non avrebbe più partecipato a un'anteprima.
Invece del corpo di Sinclair, però, quella notte aveva stretto il suo cuscino piangendo copiosamente, provata da quella giornata infernale e privata del contatto con l'unico essere che avrebbe voluto abbracciare. Mentre dentro aveva l'inverno siberiano, il sonno era sopraggiunto ed era sprofondata nell'incoscienza totale. A un certo punto aveva sognato Sinclair.
I loro corpi avvinghiati rotolavano tra le lenzuola di un letto enorme, sudati e bollenti. Lui la sovrastava, accarezzandole i capelli e spingendosi dentro di lei con ardore, ripetendo il suo nome mentre le teneva i fianchi con entrambe le mani. Lei avrebbe voluto fare altrettanto, ma i suoi polsi erano ancora legati con la corda e non riusciva a tenerlo contro di sé come avrebbe voluto. Lui aveva urlato un nome che non era il suo e poi, finito tutto, l'aveva guardata come se fosse un fantasma chiedendole cosa ci facesse nel suo letto. Eppure, nonostante il sogno non si era svegliata. Aveva continuato a dormire come un sasso, intervallando momenti di sonno profondo a sogni più o meno sconnessi. Verso mattina, avrebbe potuto giurarci che ormai il sole si fosse già levato, aveva sognato Chris. Si trovavano nella sala d'attesa di un aeroporto e il ragazzo sembrava tranquillo. Le aveva mostrato una polaroid che ritraeva se stesso e Sinclair, sorridenti.
«Non gli avrei mai fatto del male. Era il mio idolo» le aveva detto con un sorriso un po' stupido e con quegli occhi febbricitanti.
«Ma questa foto io non l'ho mai scattata, quindi non esiste» gli aveva assicurato Elisabetta.
Chris aveva scosso la testa. «È impressa nel mio cuore. E adesso che sei sola, posso farti esplodere» le aveva risposto tirando fuori dello zaino un telecomando. Nell'istante in cui aveva premuto il pulsante, Elisabetta si era svegliata.
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Anteprima Stampa
General FictionUn attore di fama internazionale presenzia all'anteprima stampa italiana del suo ultimo film. Adorato da fan e giornalisti, l'interprete del detective Lazlo Corallo sembra avere una vita perfetta: è ancora bello, ricco e da qualche tempo è tornato s...