chapter twenty-eight

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Luglio 2008

"Ancora non ci credo che hai spezzato il cuore a Bill" Yleana mi sta aiutando a sistemare le valigie: domani sarei partita per il volo di sola andata a Parigi.

"Yle piuttosto concentrati a mettere bene i vestiti e non a questo" non voglio che nessuno mi ricordi dello spiacevole episodio che ho vissuto qualche mese fa.

"Allora sei pronta per domani? Ansiosa?"

"Un pochino ma non troppo"

"Cavolo già la tua stanza è così vuota,e ora come faccio senza di te che mi rubi la Nutella ogni mattina?"

"Almeno l'avrai tutta per te,come vorresti sempre d'altronde"

"Si ma è più bello condividerla con la mia sorellona" istintivamente Yle mi abbraccia,e questa è una cosa che fa molto raramente.

"Yle ma stai piangendo?" vedo una lacrima uscire dal suo occhio.

"Ma no figurati...sono contenta che il tuo sogno si sia realizzato...è che non so se accetterò il fatto che tu starai li e io sarò qui"

"Sorellina mia,anche se saremo distanti lo sai che puoi chiamarmi sempre se ti vuoi sfogare o semplicemente vuoi raccontarmi la tua giornata. Mica sto morendo,potremmo sempre sentirci tutte le volte che vuoi" le sorrido dolcemente abbracciandola.

"Ti voglio un mondo di bene Veronica"

"Anche io Yleana,tanto".

Dopo aver fatto l'ultima cena a casa mia,salgo su in camera e mi guardo intorno: è praticamente spoglia,sono rimaste solo alcune cose che ho deciso di lasciare qui.

Indosso il pigiama e mi corico per l'ultima notte nel mio comodo lettino.

Non riesco facilmente a chiudere occhio,non sto più nella pelle per domani,ma allo stesso tempo non sono pronta per salutare ufficialmente Berlino.

Sveglia alle 7,mi sistemo e ultimo le valigie,dopodiché scendo giù a prendere la colazione.

Guardo per l'ultima volta casa mia e lascio definitivamente la mia camera.

"Ciao ciao casetta,mi mancherai tanto" sospiro nel mentre salgo in macchina.

Guardo dal finestrino tutto il viale di casa mia e subito dopo i miei amati negozietti.

Ho già nostalgia e devo ancora arrivare in aeroporto.

"Very comunque verranno a salutarti anche i ragazzi" mi comunica mia sorella.

"Ok va bene. Pazzesco che non vedrò mai più tutto questo" esclamo.

"Ma come tesoro? E non ci verrai a trovare suvvia!" ribatte mia mamma davanti.

"Non so se mi potrò spostare così facilmente mamma! L'aereo ha anche il suo costo!"

"Magari vieni da noi per festeggiare il Natale no?" dice mio papà.

"Poi si vedrà".

In macchina parliamo nel frattempo di tutte le aspettative che ho non solo della città ma anche dell'Accademia.

Arriviamo in aeroporto e inizio a fare tutte le cose noiose,quali il check-in,mostrare il biglietto eccetera.

Il volo è tra circa 10 minuti,nel frattempo mi raggiungono Tom,Gustav e Georg insieme ad Amalia.

C'era da aspettarselo che proprio lui non sarebbe venuto.

Dovrei pentirmene lo so,ma ormai ciò che è fatto è fatto e non si torna indietro.

"Ragazzi direi che vi inizio a salutare adesso perché poi devo salire sull'aereo".

Per prima cosa abbraccio mamma e papà: i miei genitori,che sono sempre stati accanto a me nel momento del bisogno e fin dal giorno 0 hanno continuato a credere e a finanziare il mio sogno,sono contenta di essere cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato i veri valori della vita.

Mine~Bill KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora