PERCY'S POV
Guardai agitato Apollo agire con mani esperte su Astrid.
Erano state Era ed Estia a portarla al campo.
Dopo aver lasciato la ragazza ad Apollo si erano ritirate a discutere con i fratelli, lasciando me a guardia della ragazza.
Non potevo credere che fosse solo svenuta; secondo Apollo uno solo di quei colpi avrebbe ucciso un semidio e disintegrato un dio.
Quando finì Astrid assomigliava più ad una mummia che ad una persona vera, e le bende erano rosse ma lucenti.
«Si riprenderà?» chiesi col cuore in gola.
«Non lo so. Solo Ade potrà dirci se rischia o no. Ed è ridotta così solo per averci aiutato»
La ragazza grugnì nel sonno.
Apollo le strinse delle cinghie attorno e disse: «Se si muove le sue ferite non guariranno più, e io preferirei evitarlo»
Senza aggiungere altro uscì dalla tenda.
-
ASTRID'S POV
Il dolore si fece sentire vivissimo appena mi svegliai.
Stavo da schifo, ma almeno non ero morta.
Provai a muovermi, ma evidentemente mi avevano legato.
Aprii gli occhi e rimasi sorpresa nel realizzare che ero nel'infermeria dei ribelli.
«Astrid?»
Guardai Percy affacciarsi su di me.
«Stai bene?»
Ci misi un attimo a rispondere: «Sono stata trafitta 4 volte da una spada...»
«Ok, non stai bene, ma se riesci a parlare è già qualcosa» commentò lui.
Avrei voluto ridere, ma non ero certa di riuscire a farcela, quindi chiesi: «Come sono arrivata qui?»
«Ti hanno portato qua Era ed Estia. Erano entrambe sfinite, ma non hanno voluto essere curate dicendo che te ne avevi più bisogno. Beh, in questo avevano ragione; se non avessimo avuto Apollo con noi probabilmente saresti morta sul serio. Hanno anche detto che però per portarti fin qui hanno dovuto sacrificare una persona» disse Percy inquieto.
«Non preoccuparti, Percy. So perfettamente che Era era legata a mia madre. Se lei è qui, mia madre è morta» dissi, maledicendo mio padre in greco antico (che mi aveva insegnato Polibote sotto suo ordine, per giunta).
«Parliamo d'altro. Siete riusciti a salvare le cacciatrici?»
«Sì. Appena l'ultimo di noi è fuggito è arrivato Porfirio e per poco non ci ha catturato»
Una donna entrò in quel momento.
Aveva una veste tutta distrutta, ma si vedeva che un tempo era bianca argentata.
«Grazie, ragazzo, lasciaci soli» disse.
«Sì, divina Artemide» rispose l'altro con una smorfia.
Una volta sole Artemide disse: «Hai salvato il voto di noi cacciatrici pagando con la tua quasi morte. Non so se io sarei arrivata a tanto»
«Avrei benissimo evitato la parte della morte, ma se vi siete salvate sono felice di essermi sacrificata» dissi.
«E pensare che una mia luogotenente è morta per molto meno...» commentò vedendo il mio petto completamente bendato.
«Al dolore che sto provando adesso preferirei di gran lunga essere morta» commentai.
Lei sorrise e disse: «Tra un'ora faremo una riunione. Mi sa che non ti faranno rimanere qui»
«Fate qua la riunione, almeno ascolterò anche io»
Lei annuì e uscì.
-
«Tutto questo sta degenerando. Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione»
Non so come Artemide fosse riuscita a convincere gli dei a riunirsi davvero nell'infermeria, ma stava di fatto che c'era riuscita e ora stavo partecipando alla riunione.
«Stiamo aumentando di numero» proseguì Poseidone « Ma senza quartier generale non faremo nulla. Purtroppo abbiamo così tanto da fare che non possiamo nemmeno mandare tanta gente quanto ne serve»
Apollo disse: «Casomai troveremo soluzione a questo problema, dove sistemeremo il quartier generale?»
Tutti tacquero, poi io dissi: «Sull'Olimpo?»
«Ci abbiamo già pensato, ma il rischio di essere scoperti è troppo alto. Non abbiamo i poteri per tener celate tutte le costruzioni» disse Ade.
«Voi no, ma io si. Basta che mandiate qualcuno con me che costruisca mentre io oscuro tutto con i miei poteri» dissi.
«Ma nemmeno morti te lo lasciamo fare! Se tuo padre compare ancora la morte non te la toglie nessuno. Per di più se ti muovi non riuscirò a far rimarginare le ferite così facilmente!» esclamò Apollo.
«Mica devo alzarmi per usare la magia!» ribattei seccata «E poi stare qua senza fare nulla mi fa sentire completamente inutile»
«Io direi di mandarla. Qua rischia di morire, ma lassù direi di no» disse Ade guardandomi strano.
«Bene, allora tu andrai lassù. Chi la accompagnerà?»
Tutti tacquero, io inclusa.
«Io mando mio figlio» disse Ade.
«Mando Will. Lavorano da dio insieme» disse Apollo.
«Dovrebbe andare anche mio figlio. Se serve qualcuno che controlli la situazione, lui può esserci utile» disse Poseidone.
«Allora con loro andrà anche Annabeth. Non me la sento di separarli, solo per come soffrirebbero entrambe» disse Atena.
«Andiamo noi cinque e basta?» chiesi dopo un lungo silenzio.
«Sì. Passerete inosservati, più o meno»
«Bene. Partirete domani mattina, e ti vieto di usare la tua energia per arrivare laggiù» disse Apollo.
«D'accordo. A domani mattina, allora»
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Astrid - La liberazione degli dei
FanfictionSono passati 14 anni dalla seconda guerra dei titani. I titani hanno vinto. Anche Gea e tutti i giganti sono risorti. Tutto è pace? No, non lo è. Gli dei e i semidei continuano a ribellarsi, anche se invano. Negli ultimi anni però è nata una nuova s...