Epilogo

503 40 6
                                    

Per Astrid fu una fortuna che Ade fosse suo amico; anche se era morta le permise di tornare in vita com'era prima, quindi con i poteri di Caos.

Lei sospettò ci fossero dietro Tartaro e Caos, ma non lo disse.

Intanto era ricominciata la costruzione di un solo, enorme campo per tutti gli semidei greci e romani insieme.

Astrid, una volta ripresa dallo shock di essere realmente morta e poi tornata in vita, aveva acconsentito a dare una mano, scoprendo che i poteri di Caos permettevano anche di creare, non solo di distruggere; per fare prima tutti i mattoni e tutto il materiale lo creava lei stessa, tanto che il campo fu pronto in poche settimane di arduo lavoro sia da parte degli dei che degli semidei.

I titani erano stati sbattuti tutti nel tartaro, Atlante incluso, decidendo che i sostegni creati da Efesto sarebbero bastati a reggere il cielo per sempre..

La profezia si era avverata; Poseidone era quello che sarebbe tornato da dov'era venuto, Zeus quello temuto, Ade quello che aveva maledetto Crono e Astrid quello che lo aveva rimandato nel tartaro.

Astrid non poteva darsi per scontenta; ricevette un premio sia dagli dei che dal nuovo campo, chiamato Campo Semidei.

Astrid rifiutò categoricamente di diventare immortale, anzi, non volle assolutamente nulla in cambio della liberazione; voleva solo tranquillità.

Quella, per sua fortuna, la ottenne; la casa di Crono era stata fatta solo per lei, dove nessuno poteva disturbarla.

Astrid, in quel periodo, ricordò cosa aveva scritto Polibote diretto a lei; "Devi sempre fare ciò che ritieni giusto."

Lei lo aveva fatto, e tutto era finito.

Astrid - La liberazione degli deiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora