Tutto andò male ancora prima di iniziare.
Alcione era grande, e io non ero nel pieno delle forze.
L'armata per di più era venti volte la nostra e non tutti i semidei erano armati.
Tutti quelli disarmati furono mandati nel campo insieme a Percy e Nico, che avrebbero guidato il possibile scontro.
A noi invece toccò andare contro Alcione & company, che non è molto divertente se ti serve un dio con poteri e gli dei non ne hanno.
Andammo comunque contro l'armata e fu bellissimo finché Alcione non scese in campo.
«Dunque sareste voi ad aver sconfitto Polibote e aver rimandato Tartaro nella sua dimora? Mi viene da ridere. Vi farò fuori come formiche!»
Io e gli dei lo attaccammo tutti insieme.
Ciliegina sulla torta? Quello era il territorio dove era risorto, quindi non potevamo ucciderlo lì.
Poseidone borbottò, dando luce ai miei pensieri: «Ma perché?»
Infatti. Perché?
Interruppi i pensieri sulla sfiga che avevamo addosso quando una miriade di diamanti appuntiti come coltelli non colpì Poseidone.
Urlai per lo spavento e lo soccorsi.
Mi bastarono due gesti e tutte le sue ferite erano rimarginate.
Aprì gli occhi e disse: «Come possiamo batterlo?»
«Non lo so, ma di certo non possiamo pensare di batterlo qui. Essendo il suo territorio, qui non possiamo fare nulla»
«Allora andiamo altrove e trasportiamolo»
«Sai bene che non mi riprendo facilmente. Se poi lo trasferisco e lo devo pure battere, non riusciremo a tornare indietro» dissi.
Ragionammo un attimo mentre Ade teneva occupato il suo immortale nemico (difatti Alcione è l'anti-ade o anti-plutone), poi mi venne un'idea.
Esaminai l'aurea divina del gigante e scoprii cosa serviva.
«Dobbiamo farlo indietreggiare di 50 metri, ossia dove finisce il suo territorio. Così ce la faremo»
«Bene. Allora diamoci da fare»
-
Bastarono una discreta quantità di venti e dieci dei arrabbiati per spostare Alcione di 50 metri.
Una volta superato il limite alzai una barriera di terra alza una ventina di metri.
Non poteva fuggire.
Gli dei iniziarono ad attaccarlo, ma lui restava comunque più potente; serviva anche un semidio per batterlo, ma io stavo tenendo alta la barriera.
Ben presto tutti iniziarono a vacillare, mentre Alcione restava potente.
Ade mi affiancò e disse: «Credi di poterci dare anche se per poco una parte dei tuoi poteri?»
Annuii e interruppi la barriera, trasferendone il potere nel dio.
Lo guardai e sfoderai la spada.
Non ci pensammo due volte e attaccammo entrambe.
Il gigante stavlta non ebbe scampo; Ade lo circondò da un muro di terra, appena dopo che io lo avessi raggiunto, e io lo pugnalai al probabile cuore del gigante.
Il gigante si disintegrò e io caddi a terra senza forze.
L'ultima cosa che vidi prima di svenire erano i volti degli dei, finalmente felici.
-
La prima cosa che vidi era il volto di Apollo su di me.
Era allegro come non l'avevo mai visto, ma era affannato.
«Oh, sei sveglia. Spero tu stia bene» disse vedendomi sveglia.
«Di certo meglio di prima. Da quanto sono svenuta?»
«Un paio di giorni. La maggior parte degli semidei figli di Ares ci sta mettendo più di te»
Mi misi seduta con una smorfia; potevo anche essermi svegliata, ma di certo ero ancora troppo debole.
«Quindi abbiamo vinto» dissi.
«Sì. Una vittoria schiacciante, in effetti, con Alcione fuori gioco. Ci hai fatto vincere, figlia di Crono»
Lo fulminai con lo sguardo. Detestavo essere sua figlia.
«Comunque c'è qualcuno che vuole parlare con te»
«Chi?»
«Ares»
Il dio in questione entrò immediatamente.
Si era parzialmente rimesso; non era più magro quanto prima (lo era comunque, ma meno) e aveva ripreso colore.
Indossava ancora i vestiti da prigioniero, ma erano rossi e gli davano un'aria quasi spaventosa.
«Scusa Apollo, ci puoi lasciare?» disse.
Il dio non rispose neanche, limitandosi a uscire.
Squadrai intimorito il dio, poi lui fece un sorriso inquietante.
«Ci hai salvato la vita»
«Pare proprio di sì. Spero che i tuoi figli si siano ripresi»
«Non sono ancora andato a vedere come stanno. Nessuno di noi sta benissimo, ne sono sicuro; dopo 14 anni di torture mi stupirei se non diventassero pazzi»
«Se ho resistito io con Polibote potete farcela benissimo anche voi»
Ares scoppiò a ridere e la tensione svanì.
«Vado a vedere come stanno i miei figli» disse dopo qualche minuto.
«Vai»
Lui sorrise e se ne andò.
-
La riunione degli dei avvenne quella stessa sera.
Io ero ancora debole, quindi mi dovette aiutare Percy, che per l'occasione poteva partecipare insieme a pochi altri; Nico, Frank, Clarisse, Rachel.
Una volta riuniti Ade disse: «Dobbiamo agire e liberare i figli di Atena. Saremo un passo avanti a Crono con loro e la loro madre al nostro fianco»
«Ade ha ragione, ma noi non sappiamo dove si trovino. Deve essere un bel nascondiglio per impedire loro di scappare»
«Non è detto» dissi «Forse loro sono prigionieri come mel campo di Ares, e l'unica parte difficile sarà per noi trovarlo»
Ares disse: «E sentiamo, quale luogo oscuro li terrebbe tutti?»
«Noi pensiamo ad un posto impossibile da trovare, ma probabilmente è un posto ben noto, ma essendo così probabile lo ignoriamo» spiegai.
Tutti restarono zitti un attimo, poi Poseidone disse: «Le rovine dell'Olimpo?»
«Esatto»
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Astrid - La liberazione degli dei
Fiksi PenggemarSono passati 14 anni dalla seconda guerra dei titani. I titani hanno vinto. Anche Gea e tutti i giganti sono risorti. Tutto è pace? No, non lo è. Gli dei e i semidei continuano a ribellarsi, anche se invano. Negli ultimi anni però è nata una nuova s...