Non ci avevo messo molto a giungere a destinazione. Era passato un po' di tempo dall'ultima volta volta che ero stata in quel posto. Quell'ultima volta è stata senza dubbio la più emozionante per una tipa come me. Cercai di raggiungere la spiaggia dal retro ed essendo completamente vietata al pubblico aveva delle transenne che avrei dovuto evitare. Così cercai di girarmi verso Cal.
"Cal reggiti veramente forte perchè qua non si scherza con le transenne,e attento alle gambe." dissi e appena scosse il capo percorsi un vialone, per qualche istante a sinistra e per qualche istante a destra sentendo Cal sempre più stretto a me. Mi piaceva quella situazione,i ruoli si erano invertiti,era come se io ero il maschio e lui la femminuccia che aveva paura dei movimenti bruschi e veloci. Quasi risi al pensiero. Per un momento cominciai a rallentare quando mi accorsi che le transenne stavano finendo ed erano abbastanza distaccate tra loro. Notai che Cal si rilassò. Madonna quel ragazzo non smetteva di tremare quando era appiccicato.
Dopo cinque minuti,credo,mi fermai di botto.
"Io penso di dover vomitare" buttò il signorino.
"Ma dai Cal,tu che vai sempre in moto?" risi.
"Ma guarda che tu vai troppo veloce e fai movimenti strani" sbuffò.
"Beh se lo dici tu,lo prendo come un complimento." sorrisi.
"Allora dove mi porti di bello?" domandò insistente
"Sorpresa o?" ghignai.
"Sorprendimi dai"
Non ci pensai due volte a bendarlo. Presi il mio bandana dal polso e lo posai sopra quei due dolci occhi profondi che mi intimidivano da morire.
"Ai Clara mi fai male"
"Oh ma che bimbo che sei!" esclamai esausta dalle sue lamentele continue
"Ma mi fai male,io sono delicato"
"Si delicato come uno scassa coglioni,guarda abbiamo fatto"
"Non sminuirmi uff,adesso io non ci vedo nulla"
"Appunto,dovrai fidarti di me."
Mi porse la mano,e con delicatezza l'appoggiai alla mia. A mia sorpresa intrecció le sue morbide e candide dita alle mie. Non capivo se ci stava provando ma non ho mai trovato nulla di male in delle mani intrecciate.
"Cal continua così stai andando più che bene,mi aspettavo peggio"
"Per chi mi avevi preso? Io sono bravo in tutto"
"Ti ricordo che sei bendato e posso farti cadere quando mi pare e piace"
"No allora sto zitto,siamo arrivati?"
"No Cal ancora un pochino,abbi pazienza"
"Ma io sono stanco" sbuffò persistentemente.
Cominciai a canticchiare come facevo tutte le volte che percorrevo quel tratto,appena mi accorsi che non ero sola cessai d'un botto,ero intimidita.
"Perchè hai smesso? Ti prego continua"
"Smesso di fare cosa?" domandai ignorando la mia figuraccia
"Avanti Clara pensi che sia stupido? Mi piace la tua voce.
"Eccoci arrivati a destinazione" mollai la candida mano e cercai di levargli il bandana.Non volevo perdemi la sua faccia così mi fiondai davanti a lui. Ci mise un po' ad analizzare il posto e la vista meravigliosa che offriva. Questa si,ormai era la mia unica e adorata spiaggia. La spiaggia proibita a tutti ma non ad una come me,che se vuole qualcosa scava fino in fondo per averla. Rimasi felice quando Cal sembrava essersi innamorato del posto.
"Beh che te ne pare?"
"Bel posto,si mi piace!"
"A questo punto ti propongo di andare agli scogli,se ti va"
"Oh si,magari mi tocca anche raccoglierti" rise
"Come scusa?" feci finta di non sentire.
"Oh niente,dicevo,non si sa mai che troviamo qualcosa di bello."
"Ah si certo." feci per continuare per conto mio.
Quando ci sedemmo sugli scogli non potevo fare a meno di fissare le onde e avere qualche pensiero brutto o ricordo che tornava a galla. Forse Calum sen'era accorto. Ero un po' confusa. Si era creato un silenzio piuttosto imbarazzante che avrei preferito non si fosse creato,Calum non parlava e io non sapevo che dire.
"Beh ora che siamo qui possiamo parlare" alzò il capo finalmente degnandomi di un'attenzione "Parlami un po' di te"
"Non c'è molto da sapere su di me. Ma se insisti tanto, vedo che posso dirti.. Mi chiamo Calum Thomas Hood. Ho 17 anni,non sono originario di qua. Mi sono trasferito più e più volte per colpa del lavoro dei miei genitori. Mia mamma fa la contabile nell'azienda della famiglia di mio padre,quindi fin da piccolo ho passato molto tempo con i miei zii. Apputo per questo odio il fatto che mi vogliano comandare come se fossero i miei genitori. Ho coltivato dell'odio per loro perchè comunque ogni cosa che faccio,per una volta giusta,non è sempre perfetta e ridicono tutto. Anche per questo ho cambiato molte scuole. Adesso ne hanno trovato un'altra,la Climax,ma te l'avevo detto già no?" sospiró "i miei migliori amici li conosci,sono luke,michael e ashton. Lavoro insieme a loro alla pizzeria per guadagnarmi da vivere e mi faccio qualche soldo per i miei sfizi. penso di averti detto tutto" sorrise.
"Che bella storia,mi piace che hai degli amici con loro"
"Si sono grandi,ma tu? Dimmi qualcosa di te."