Luke mi ha lasciata guidare fino al circuito,segno che ha acquistato fiducia in me e nella mia guida. Si complimenta sempre del fatto che in ogni curva e ad ogni santa velocità sono sicura di quello che faccio,e non ho la minima paura di schiantarmi a terra. Anche se che ho avuto alcuni incidenti,lo affascina ancora di più il fatto che senza patente mi sono sempre rialzata e sono sempre tutta intera.
Con Luke ho instaurato un bellissimo rapporto,insomma,mi ha sempre saputo prendere e lo ritengo un grande amico. Sono riuscita a relazionarmi più con lui che con mia madre. Ammiro tanto il nostro rapporto e ammiro tanto il sentimento che c'è.
Un po' come quello che c'era con Mattia,ma si è fortificato.
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Quando ho tentato il suicidio,Luke c'era. Quella settimana di coma mi hanno detto che lui non si è mai mosso dal mio letto d'ospedale. Era l'infermiera a doverlo svegliare per mangiare la mia colazione.Io penso che sia una persona stupenda,è senz'altro il fratello che non ho mai avuto e che ho sempre immaginato di avere quando tutti mi usavano.
Spero davvero tanto di poter essere sempre presente per lui in qualunque momento. Quando mi sono sentita più sola per la lontananza dei miei genitori lui ha insistito per vedermi,per farmi uscire. Ma soprattutto,come ho voluto io,ha saputo mantenere il segreto sul mio suicidio con le persone a noi vicine visto che per me con la presenza ravvicinata di Alaska tutto era alquanto pericoloso.
--Qualche isolato prima del circuito mi sentì mancare e frenai di botto. Luke preoccupato scese e mi scrollò un poco.
"Hey Clara non fare scherzi,che hai?"
"Continua tu,pressione bassa."
Facemmo scambio,ma si sentiva da come inseriva le marce che era teso e preoccupato. Mi sentì subito meglio e mi strinsi un po' a lui per farglielo capire.Luke andò con la moto fino al garage mentre io col mio casco andai agli spogliatoi vecchi a prendere ormai quella che era la mia solita tuta.
Non ci misi tanto. Legai i miei capelli in un cosa morbida per non rovinare l'acconciatura preferita di Luke, e mi diressi alla pista con una corsetta leggera.
In quel momento notai vicino al cancello una moto familiare che credevo fosse del cugino di Michael o di Michael stesso ma alla fine non era di nessuno dei due.