"Va bene,allora io mi avvicino alle macchinette un'attimo soltanto" cominciai a ripercorrere il corridoio e come svoltai l'angolo mi fermai. Sentii una porta chiudersi e a quel punto guardai senza farmi notare troppo se la porta era stata chiusa da Clara.
Mi avvicino lentamente alla porta e comincio ad origliare cosa dicono dentro. Mi ci vuole un po' a capire,ma da quanto detto da Clara stessa avrebbero parlato della morte.
Bussai leggermente,e un'uomo sulla quarantina,capelli a caschetti di un biondo pulcino tinti e ritinti.
"Scusi,potrei parlarle in privato?" sussurrai.
"Oh si certo,dammi un'attimo." si girò "Ragazzi un'attimo di silenzio,e tu Clara continua a scrivere alla lavagna" finalmente uscì dalla classe.
"Bene ragazzo,dimmi tutto."
"Mi hanno detto che questa classe è diversa dalla classe di filosofia normale,vorrei entrarci a far parte"
"Beh non una classe semplice,è più come una seduta dallo psicologo,ma aiuta e trattiamo argomenti della vita,insomma è più come una lezione per vivere felici e superare i problemi."
"Potrei prenderne parte oggi?"
"Certo dammi i tuoi dati."
"Calum,Calum Thomas Hood"
"Puoi pure entrare ma ti prego,cerca di fare silenzio,sono riuscito a far aprire bocca ad una mia alunna abbastanza difficile."
Annuì. Appena entrai rimasi incantato da quell'aula,era così semplice,pareti bianche e rifiniture nere,come se fosse la scatole che conteneva noi stessi.
Mi sedetti nella sedia affianco a quella dove sicuramente Clara era seduta prima visto che notai la sua camicia. Stava scrivendo in una lavagna che si estendeva verticalmente in 2/4 dell'aula.
"Che cos'è la morte?
Noi non temiamo la morte,ce la cerchiamo.
Noi vogliamo morire a qualunque insuccesso.
Noi vogliamo morire se qualcuno muore.
Noi cerchiamo la morte e qualche istante prima d'andarcene rivogliamo vivere"
Terminò così,ed era così fottutamente vero,ci cerchiamo la morte ma non la vogliamo mai per davvero perchè ci ritroviamo a pregare su qualcuno a cui non crediamo nemmeno il giorno di Natale,chiedendo pietà per salvarci. Siamo così meschini che non ci prendiamo una fottuta responsabilità.
Si voltó cercando lo sguardo del professore,ma incroció prima il mio. Mi guardó come se non approvava la mia presenza,come se le facevo schifo. Forse si era incazzata per il semplice fatto che non le avevo dato retta. Abbassó lo sguardo un po' abbattuta.
"Beh non hai risposto alla prima domanda,che cos'è la morte?"
"Devo proprio dirla professore?" l'uomo annuì col capo.
"Bene,adesso le faccio una lezione,che basterà per tutto l'anno.
Che cos'è la morte? La morte è la cazzata più grande di questo mondo. E lei,con tutto il rispetto,è il primo cretino che pone la domanda. Perchè invece di chiedere cos'è la morte non chiede cosa sia la vita? La vita è certamente più colorata e lunga della morte.
Ci sono due tipi di morte. La morte fisica e la morte interiore. Personalmente me lo lasci dire,la morte interiore è più straziante di quella fisica. Muore la tua anima e il corpo deve badare a se stesso senza la ragione che sen'è andata in vacanza da un pezzo. Mi prenderà per una psicopatica,ma mi voglio aprire così la smette di starmi addosso tutti i giorni a tutte le ore e durante soprattutto gli intervalli.
Noi giovani la morte ce la cerchiamo. Sigarette,alchool,droghe varie,suicidio,autolesionismo,anoressia,bulimia e tutte quelle cose che gli adulti in generale considerano nocive. Ma voi adulti non avete ancora capito un cazzo,detto francamente,voi adulti vi credete tanto bravi e tanto grandi da poter sapere tutto di noi,ma penso proprio che siete nell'epoca sbagliata e dovete imparare da ognuno di noi. Io sono io,tu sei stato tu. Io ho internet,tu hai avuto la candela al posto della lampadina led. Credete che tutte le cose che ho elencato prima vent'anni fa non esistevano? Gli adulti sono così ottusi che noi ragazzi ci uccidiamo e cerchiamo la morte solo per sfidarvi,o se proprio viviamo nell'esasperazione vi lasciamo vivere la vostra vita senza dover pensare a noi. Ci considerate una rovina,ma hey noi siamo il futuro di un mondo nuovo e nostro."
Avevo senz'ombra di dubbio i brividi,non mi capacitavo di cosa aveva appena detto,era stata a dir poco perfetta e quei ragazzi non facevano altro che applaudire. Aveva detto cose che nemmeno il più cazzuto al mondo sarebbe riuscito a dire. E lei aveva proprio la voglia di sbattere in faccia quello che aveva dentro e che pensava.
"Io wow Clara,non,sei stata impeccabile davvero,brava" disse balbettando.
"Oh la ringrazio,mi sono sentita in dovere" disse avvicinandosi alla sedia.
Le sorrisi sussurrandole "Sei stata grande" mi guardò in modo strano,sorrise quasi scocciata,tirò con un movimento brusco la camicia e si diresse verso la porta.
Mi alzai di botto e le andai dietro. "Clara aspetta!"
Aprì la porta e la lasciò sbattere. "Mi scusi Signor" dissi un po' confuso "Tornerò alla prossima"
"Signorino Hood,Brown,sono il Signor Brown"
Le corsi dietro e non si fermò nemmeno un secondo. "Clara ti prego aspetta"