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Calum's pov.
Salutai Clara con un grosso abbraccia e come due perfetti estranei prendemmo le strade opposte. Lungo tutto il tragitto ripensai alla sua storia,e alla mia. Alla mia storia e alla sua insieme,si univano perfettamente. La morte,il desiderio della morte e la rinascita. I pezzi fondamentali per continuare. Erano le 9:23 pm di martedì. Ashton era solo,per certo,non avrei interrotto nulla. Arrivai davanti alla serranda del suo garage e mi misi a bussare tre volte come mio solito. Aprì la serranda a mia gran sorpresa pochissimi istanti dopo.
"Grazie infinitamente fratel"
"Per te questo ed altro lo sai già"
"Veramente,te ne sono grato"
"Tranquillo,ora se non ti dispiace torno a studiare, a domani Cal!" mi diede il cinque.
Mi diressi per tornare a casa,quando mi ricordai dell'agenda.
Si quell'agenda di medie dimensioni nera,un po' stropicciata. Sembrava quasi pestata e bruciata apposta e insistentemente. Non so che c'era dentro ma volevo arrivare in fondo a questa storia al più presto. Clara m'incuriosiva e non poco.
Appena mi trovai nel vialetto di casa presi il mazzo di chiavi dalla tasca destra e aprì la porta. La lasciai sbattere come la maggior parte delle volte alle mie spalle e corsi su per le scale in camera mia.
Mi catapultai sul letto senza peoccuparmi del telefono o delle scarpe sporche dalla spiaggia. Mi posizionai a pancia in giù sul mio morbido materasso e dopo un grosso respiro aprì quell'agenda.
Sfogliai tutte le pagine prima di capire da dove iniziare. Iniziare dalla prima pagina era comune,iniziare dall'ultima era da cretini. E a metà non ne parliamo.
Mi fiondo sulla prima pagina e trovo solo delle
macchie che non riesco a scandire,sembra un'inchiostro nero gotico.
Passo alla seconda pagina e sbam.
"È imbarazzante parlarne qua ma è l'unico motivo e l'unica soluzione a tutto questo disastro che regna dentro di me.
Mattia è morto da tre settimane,non me ne accorgo,ma le cose stanno cambiando. Io sto cambiando,sono già cambiata.
Mangio e non mangio,bevo poco,piango tutto il giorno. Rischio di andare in disidratazione. Ma se stai ad ascoltarmi,tu,sai che c'è? Non mi va più di andare avanti. Sono le tre settimane d'inferno più pesanti della mia vita. Ho solo 14 anni e mezzo. Non per farmi grande ma io volevo solo essere felice e me stessa."

A quel "Non mi va più di andare avanti" io miei occhi e il mio cuore chiesero pietà.
La scrittura sembrava cambiata,come se avesse fatto passare del tempo dall'ultima parola.
"Sono la strana della classe,non mi si caga più nessuno,nemmeno Matteo,mi hanno allontanata tutti. Sono cambiate tante cose. Anche il bel rapporto con i miei. Tutto a farsi fottere. Ho preso ben sette fottuti chili. Perchè? Perchè mi manca il mio migliore amico. Non ho più nulla da dire,giuro che ti brucio brutta puttana acchiappa ricordi,ti odio,muori.

Scusami non volevo,grazie per avermi ascoltata.."
Di ieri non ricordavo niente,solo quell'agenda. Mi ero addormentato con le lacrime agli occhi e avevo fatto dei sogni alquanto strani.

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Ero appena arrivato alla Climax,cercavo Michael ottenendo scarsi risultati. Quella testa colorata non poteva non essere visibile ai miei occhi. Ma poi,si poi vidi quello zaino nero,quello zaino nero con la scritta vans bianca ricamata sopra. E quei capelli castano setosi che era difficile confondere con altri. Comunciai ad avvicinarmi cautamente e quando ero vicino,notai quella testa colorata di Michael. Che stava parlando con Clara. Mi vide e si spostó leggermente. Lo salutai e senza farlo apposta diedi le spalle a Clara. Quando finalmente Michael se la diede a gambe mi voltai verso la dolce Clara che era vestita simile a me.
"Hey Clara da quanto" risi.
"Beh si tantissimo" sorrise. È troppo carina quando sorride.
"Ma mi spii dalla finestra quando mi devo vestire?"
Inarcó le sopracciglia confusa "Cos,non ti seguo"
"Non so se hai notato ma abbiamo entrambi i jeans neri,la camicia uguale e le scarpe"
"Ah,non ci avevo fatto caso" rise timidamente
Si era creato un silenzio imbarazzante e non sapevo che dire,cosa chiedere,magari saremo potuti andare a pranzo assieme o alla spiaggia. Le lanciai un sorriso ma quasi nello stesso istante mi sentì appesantito come se mi era caduto qualcosa addosso. Girai lentamente il capo imbarazzato,era Alaska. Sempre com quel tempismo ottimo. Cavolo.
"Oh ehy ciao Alaska" riuscì a dire con un tomo incerto.
"Ciao amore,che ci fai qua ora?"
"Primo giorno alla Climax"
"Oh ma è fantastico,ci vediamo a pranzo zuccherino" mi lasció un bacio sulla guancia e sgaiattoló via.
Come mi girai,Clara era sparita. la cercai con lo sguardo,non volevo stesse male,di prima mattina soprattutto.

escape ⤴︎ cth.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora