Bene. E' la mia ultima notte prima dell'inferno. Mattia è già da due giorni in coma, in più quel ragazzo non ha più richiamato dopo i miei tentativi di mettermi in contatto con lui.
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6.45 am.
Nessuna sveglia,i miei occhi hanno deciso di aprirsi dopo una notte di vero inferno. Non sapevo se provare a "dormire" altri quindici minuti oppure farmi una bella doccia fredda per darmi energia. Beh,non scelsi nessuna delle due opzioni. Optai per la terza,decisamente più eccitante. Le cuffie. La mia momentanea e unica ancora. Ma con tutta la fortuna che ho non faccio nemmeno a tempo a schiacciare play che mio padre,carissimo uomo con tempismo perfetto,comincia a parlare.
"Signorina già con quegli affari nelle orecchie di mattina presto?" brontola. "Papà non sono affari,chiamale cuffie o auricolari,come vuoi ma per l'amor di dio non chiamarli affari" comincio.
"Quello che sono,non vorrai mica fare tardi il primo giorno? Datti una mossa" replicò.
"Emh va beene,vado a prepararmi." mi alzai di scatto.
"Meglio per te,altrimenti il croissant si raffredda,non sta ad aspettarti tutta la vita signorina eh" ridacchiò.
Il mio grande e unico papà che sapeva sempre coccolarmi nei momenti difficili, mi limitai ad un'abbraccio e ad un grazie sussuratogli all'orecchio.
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La doccia aiuta sempre a prendere coraggio. Ammetto di aver afferrato la prima cosa che ho trovato. I miei soliti skinny jeans neri,magliettina rosso bordeaux e le mie solite e amate vans. Questo era l'outfit preferito di Mattia,e oggi mi serviva lui per cominciare bene. Mi precipitai in cucina e e l'odore di quel croissant mi attirò tantissimo. Decisi di addentarlo strada facendo,quindi cuffie nelle orecchie,zaino in spalla,cornetto e andiamo all'inferno.
8.25 am.
Piazzale della scuola. Decisamente troppo pieno,non riuscivo a distinguere le facce conosciute e non sapevo perchè,avevo troppa tristezza addosso ma fa niente,inoltre ero piena di birciole di croissant avanzate,che vergogna. Faccio cenno veloce per levarle e meno male,appena in tempo perchè le mie due compagne migliori si stavano avvicinando a me. Non sapevano cosa stesse succedendo e soprattutto a me. Con uno dei miei sorrisi più falsi mi sono precipitata tra le loro braccia,mi mancavano.
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Le prime ore passavano e avevo un'ansia enorme,come primo giorno non stava passando male,tutti sembravano preoccuparsi per me e adorarmi. Anche i più ribelli della classe facevano gesti carini nei miei confronti. "Ehy Claretta,tutt'apposto?" disse una voce nuova,ah no era Matteo.
"Oh" mi sorpresi. "Ciao,si benone a te invece?" domandai fingendomi interessata "Emh sisi benone! Ma sicura? Cioè non sembri nello sta-.." continuò.
Lo interruppi con un mio dito sulle sue labbra "Se ho bisogno di qualcosa ti chiederò aiuto,okay?" non lo feci rispondere,non avevo voglia di stare a parlare con uno che di me sen'è fregato e quindi me ne andai nell'andito.
"Claretta ci sei mancata tanto" dissero in coro. Ah bene quanti meravigliosi incontri faccio oggi eh.
"Oh ciao ragazze,anche voi,da morire!" erano le mie compagne di progetto ma non ero in vena di dialogo così sviai il discorso con un cenno di fretta.
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Oggi facevamo solo quattro ore,ero libera tra pochi minuti e nessuno mi avrebbe rotto le scatole,ero in preda all'ansia e volevo solo uscire da quel posto pieno di gente che non faceva altro che chiedermi cose su cose.
*flashback*
"Clara dovresti svegliarti un po' e raccontarci della tua estate" urlò la prof d'inglese. "Oh si,mi scusi prof. Un'estate normale,tanto gelato" scoppiai a ridere per sdramattizzare,quella donna era davvero un'amore non potevo rispondere sgarbata.
Nel frattempo ero riuscita a far ridere l'intera classe,perfetto.
Gli sguardi di alcuni ripetenti e di Matteo non si scollavano da me e dal mio sorriso.
Ma all'improvviso fuori dalla finestra notavo quattro figure che ridevano di quà e di là,si sentiva qualche pezzo alla chitarra ma non m'interessava sinceramente.
*fine flashback*
12:30 am.
Quanto amavo la campanella che suonava. Assicurandomi ormai che non avessi nessuno nei dintorni controllai il telefono e non trovai nessun messaggio o eventuale chiamata da quel numero. Strano.
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La scuola è cominciata da quasi un mese e mi sto abituando alla sveglia presto,in quanto a Mattia non potrebbe andare meglio,sta comincando a fare buoni risultati ma dorme ancora.. Mi accontento,una cosa per volta.
Comunque oggi vado a scuola con quelle mie compagne di progetto,mi fanno ridere troppo.
Appena le nomino eccole al campanello. Bene mi fiondo nella porta sbattendoci pure.
"Che ddddolore cavoli!" urlai come una donna pronta al parto. Appena aprii la porta trovai le facce sconcertate delle ragazze che trattenevano una risata.
"Tutto bene Clà?" chiese in preda ad una risata Sara.
"No guarda urlo di dolore per hobby,dicono si vinca denaro,vuoi provare?" ridacchiai.
"Ma proprio non cambi mai cretina" replicò Alessia.
"Deve ancora arrivare la persona che mi cambierà" replicai spettindole i capelli.