Sono passate alcune settimane ed è calato un gelo assurdo,quasi non riesco più a metter piede fuori casa la sera,apparte per lo studio che si accumula come non mai. Di Calum non ho più avuto notizie e non l'ho più visto,e nemmeno quei gli altri tre ragazzi. Non passano più in quella via,si tutto strano ma poco mi importa visto che non sono amici miei ed è meglio se torno per la mia strada e dimentico.
Ma nel frattempo ho legato con questo ragazzo della scuola che sembra tenerci a me,ci sentiamo ogni giorno,ammetto che in un'anno che ci conosciamo non avrei mai detto fosse così simpatico e dolce. E' proprio vero che conoscere le persone fino in fondo ti aiuta a cambiare pensiero su di loro,e lui è veramente carino con me,mi fa star bene,e forse è solo questo di cui ho bisogno.
Stasera faccio un'eccezzione e accetto il suo invito per un'uscita in quartiere.
Non sto nella pelle,ma non devo darlo a vere capito Clara? Non ti vestirai carina e nemmeno troppo male. Una via di mezzo,confido in te.
Ma che vuole questa voce,quasi urlo quando rimbomba nella mia testa,vabbè. Oggi giorno da ricordare,non vado a scuola e rimango a casa tutta la mattina da sola. Cosa c'è di meglio? Beh potrei dormire e fare colazione tardissimo e invece non sono nemmeno le sette e io come una cretina sono sveglia. Cominciamo bene si dai.
Che casino che sono,comunque papà è già uscito e se metto le cuffie non mi fa alcun casino nessuno no? Come non detto,nessuno mi dice nulla ma dove cazzo sono le mie cuffie? Eh no Cla nel comodino non ci stanno. Eppure io ieri le ho lasciate là. Siccome non ho voglia di cercarle vorrà dire che farò a meno di loro.
Mi alzo,lavo la faccia e i denti e così cadaverica come sono mi reco in cucina,frullato di frutta e barretta ai frutti di bosco,che colazioni ricche mi tocca fare mamma mia. Potrei anche mettermi a pulire un po' la casa e sistemare la camera ma sinceramente c'è mia madre a fare ció e se la cava benissimo senza di me visto che appunto non son capace a far nulla. La mattina si puó dire volata ormai,devo prepararmi il pranzo,entrare in doccia,studiare e prepararmi per uscire.
Proprio col francese non ho un buon rapporto,tutte quelle r e quella pronuncia da francesi non mi viene miseriaccia. Fanculo il francese,passiamo alla matematica,si vabbè di male in peggio o forse no..No no che cazzo di male in peggio,tutto perfetto,non so fare niente. Ho capito,per domani non faccio i compiti. Che ore sono? Merdaccia le 16:30. Merdaccia come faccio a prepararmi e ad uscire presto? Ahah Clara vai vestita così,ma che cazzo faccio? Si okay esco così non m'importa.
Corro con in mano telefono,chiavi e una cuffia calda calda. Non ho le cuffiette,non le trovo proprio anche se non le ho neanche cercate,la strada è alquanto isolata quando arrivo alla fermata del bus,come niente mi siedo al capolinea e aspetto il pullman che dovrebbe passare tra meno di cinque minuti. Ho parlato troppo presto perchè il solito gruppetto di ragazzini comincia a stramazzare per strada,finchè poi non mi vedono e cominciano a urlare sul mio conto o robe così,non ci faccio nemmeno più caso che sono pronta per salire sul pullman.
"Clara sfigatona lesbicona tutta sola opop" grida uno.
"Clara sfigatona lesbicona e che altro? Ah si,tutta sola" replica un'altro.
Ormai quasi sulla porta del bus mi limito con una faccia assai disinteressata a marchiare nella loro vista un bel ghigno. Vedere quei visi sconvolti dalla mia reazione quasi con la bava sulla bocca è stata una soddisfazione unica.
Lascio alle spalle quei poveri sfigati e mi siedo agli ultimi posti,sono le 16:55 e l'appuntamento è intorno alle 17:00 quindi per evitare di far una figuraccia mando un messaggio a Matteo per avvisarlo del possibile ritardo.
(chat)
"ehy,ho preso ora il bus,penso faró qualche minuto di ritardo😘"
"Ook,tranquilla piccola,io sono quasi lí"
(fine chat)
Mentre leggevo quel messaggio dentro di me mi sono sentita strana,ma non quello strano che si prova quando un ragazzo ti chiama piccola,o quel ragazzo ti piace. Era paura,pura e sola paura. Come se era solo un'illusione e volevo piangere,da troppo tempo che non stavo così bene che quasi non mi sembrava vero.
È questa la mia fermata,è il mio momento di felicitá,devo godermelo tutto.
Il punto d'incontro è in una piazzetta che un tempo frequentavano gli anziani del quartiere ma che ora non la frequenta più nessuno,o meglio quasi,io ci vengo spessissimo quando voglio star sola,è come una seconda casa.
Io comunque sono arrivata con qualche minuto di ritardo ma Matteo proprio non c'è,non voglio essere pesante ma dove sarà?
17:30
Ancora niente.
17:45
Niente di niente.
17:50
Basta,adesso gli scrivo.
"Sai sono qui da un pezzo e c'è un pochino di freddo,tu stai arrivando o non devi venire?"
18:00
Nessuna risposta. Bene per me ha chiuso,basta dipendere dalle persone,basta essere illusa ma soprattutto basta credere di star bene.
Non mi va nulla,visto che sto lì salgo sul mio albero.
Ma porca miseria non ho nemmeno le cuffie per ascoltarmi la musica. Non ci credo,le avevo nella tasca del giubotto. Attacco con un po' di musica e scoppio in lacrime,non posso credere a tutto questo,non posso credere che tutto questo sia assolutamente reale.
Sono in preda ad una crisi,una di quelle dove ricordi tutto il dolore e provi a svuotarti. Che non puó cadermi in testa qualcosa e farmi sbattere così forte da avere freddo? e rimanere lá per terra,sola,visto che nessuno passa di qua e poi essere amata per ció per cui ero odiata?
La gente ama così tanto prendermi in giro. Le lacrime scendevano così tanto che davvero non capisco cosa mi stia prendendo. Singhiozzi e fuoco nelle pupille. Quando comincio a sentire fischi e risate penso sia qualche bambino,non voglio spaventarli con la mia crisi e cerco di starmi zitta. Quelle risate le riconoscevo,cioé le ho conosciute,ma non so chi stia ridendo.
Sporgo un po' il capo ma non vedo niente,o meglio nessuno,lo sporgo leggermente di più,mi comincia a girare la testa,forse mi scappa un'urlo,ma riesco a mettermi di nuovo accasciata e poi sento delle voci,sembra quella di Calum,ma adesso perchè penso proprio a lui? Non capisco cosa dicono e io comicio ad avere sonno,non so che ore sono,con chi sono,e a stento tengo gli occhi aperti. Ho tanto sonno.