Emily's pov
Degli spari richiamano la nostra attenzione. <<Cos'è stato?>> chiede Carol <<Spari, non è più sicuro qui.>> rispondo e subito dopo la piccola Judith scoppia a piangere, così mi avvicino al suo lettino per poi prenderla in braccio e cullarla. <<Shh, è tutto ok, è tutto ok, tranquilla piccolina.>> le dico cercando di calmarla. <<Dobbiamo andarcene. Più avanti c'è una piccola casetta, l'ho vista qualche giorno fa andando a caccia, nascondiamoci lì per il momento.>> dico <<Tienila.>> continuo subito dopo passando la bambina a Tyreese per poi prendere l'arco e aprire la porta. Ci dirigiamo verso la piccola casa ma una mandria di vaganti sta passando il bosco si sta dirigendo sui binari diretti verso Terminus <<Via! Via!>> dico senza alzare troppo la voce, una volta passati ci rimettiamo sulla strada e dopo qualche minuto finalmente arriviamo. È piccola ma è abbastanza per poterci proteggere. Prima di aprire la porta incocco una freccia, non possiamo sapere chi o cosa ci sia dentro. Spalanco l'entrata tenendo alta l'arma. <<Libero.>> dico poco dopo <<Voi state qui, andrò a vedere cosa sta succedendo.>> dice Carol <<No, vengo con te.>> replico <<Emily, devi restare qui, Tyreese non può occuparsi da solo della bambina, fallo per lei.>> dice convincendomi <<Ti prego stai attenta, se ti dovesse succedere qualcosa non potrei mai perdonarmelo.>> dico abbracciandola. La donna esce e io rimango da sola con la piccola e Tyreese. <<Mentre camminavamo ho trovato un po' di ferro, plastica e legno e sto finendo le frecce, sono qua fuori a farne qualcuna, se hai bisogno sono qui.>> dico all'uomo mentre tra le braccia ha Judith addormentata. Esco e vado dietro alla casa per cercare qualche attrezzo che mi possa servire. Trovo un piccolo tavolino in legno e degli strumenti per tagliare il legno, non male direi. Posiziono il piccolo tavolo davanti alla porta d'ingresso e inizio ad intagliare le frecce.
Daryl's pov
Sarà passata qualche ora ormai da quando ci hanno chiudi in questo container, come se fossimo animali da macello. Durante queste ore abbiamo cercato di armarci con le cose che avevamo vicine oppure indosso. Iniziamo a sentire delle voci venire verso di noi, così ci prepariamo per combattere ma qualcuno apre il vagone da sopra, buttando ai nostri piedi una bomba fumogena, per poi trascinarci fuori, facendoci perdere i sensi. Vedo annebbiato e non capisco molto quello che sta succedendo. Ci spingono davanti a una sorta di vasca di acciaio, per poi legarci i piedi e mani con delle zip e zittirci con delle bende legate alla bocca. Ci sono altri quattro uomini affianco a noi, il primo viene colpito con una mazza da baseball di ferro e subito dopo un uomo gli taglia la gola, il sangue inizia a schizzare fuori dal suo collo iniziando a colare all'interno della vasca. In seguito un altro uomo, poi un altro e un altro ancora. <<Ti prego voglio dirti una cosa!>> urla Bob, con in bocca la benda, a Gareth, quest'ultimo si avvicina e gliela sfila dalla bocca. <<Abbiamo un uomo, ha una cura, dobbiamo solamente portarlo a Washinton. Può tornare tutto come prima.>> dice Bob <<Ormai è troppo tardi.>> dice Gareth rimettendogli la bavaglia per poi passare a Rick <<Sei entrato nel bosco con una borsa e ne sei uscito senza. L'avete nascosta nel caso fosse andata male, furbi. Cosa c'è dentro?>> domanda Gareth levandogli la bavaglia e vedendo che Rick non rispondeva, sfodera il coltello dalla sua tasca per poi puntarlo all'occhio sinistro di Bob. <<Cosa c'è dentro?>> ripete <<AK-47, 44 magnum, armi automatiche, mirini notturni, c'è un arco di precisione e un machete con l'impugnatura rossa, è quello che userò per ucciderti.>> risponde Rick e l'uomo scoppia a ridere per poi imbavagliarlo nuovamente e andare via. Un enorme scoppio poco dopo fa tremare il terreno. <<Che diavolo è stato?>> dice un uomo, nel mentre Rick tira fuori un pezzo di legno che era riuscito a tagliare nel vagone per poi tagliare le zip. <<Guarda.>> dice lui impiantando il pezzo di legno nel cranio di uno dei due uomini, per poi andare verso l'altro e sgozzarlo. <<Rick!>> urlo ancora imbavagliato per attirare la sua attenzione e subito dopo ci libera. <<Se trovate uno di loro non esitate ad ucciderlo, loro non lo faranno.>> dice Rick. Mi dirigo verso l'altra stanza affianco <<Le persone sono appese come maiali.>> dico, diavolo se lo sono, sono squarciate a metà, senza braccia e testa, solamente parte del busto. Prendiamo delle armi per poi dirigerci verso gli altri. Li liberiamo e iniziamo a combattere tutti insieme. <<Qua!>> urla una donna dei nostri, tutti ci dirigiamo verso la recinzione per poi scavalcarla. <<Dobbiamo ucciderli.>> dice Rick non appena fuori. <<Amico, quel posto è in fiamme.>> dico iniziando a seguire le nostre tracce. <<Qui.>> dico passando a Rick una pala che avevamo lasciato lì. Sento dei passi dietro di noi, così mi giro di scatto e trovo davanti a me Carol. Corro verso di lei abbracciandola, mi è mancata così tanto, le sorrido cercando di non far vedere gli occhi lucidi, ma per fortuna i miei capelli coprono abbastanza bene i miei occhi. <<Dovete venire con me.>> dice lei. Sono contento che lei sia qui, ma un pensiero costante mi pervade la testa, dov'è lei? Perché non è qui?
STAI LEGGENDO
Enemies to lovers ~ Daryl Dixon
Fanfiction> mi dice guardandomi negli occhi. I suoi occhi hanno il colore del ghiaccio, sono così cristallini , quasi riesco a vedere il mio riflesso, sembra che ti scavino dentro l'anima. (Pezzo preso dalla storia:))