«Art, Julius» esordì Ergrauda attraversando a passo svelto il sontuoso atrio del suo palazzo. «Grazie alla Dea state bene. Mira mi ha raccontato ogni cosa. Avete affrontato il Deserto Bianco per sfuggire all'imperatrice. Ho appreso della notizia di vostro padre e ne sono rammaricato. Eravamo in ottimi e proficui rapporti. Un uomo come Daniem non si incontra spesso.» Fu un fiume in piena.
Raggiunse Art e Julius e prese le loro mani. Ergrauda era un nuovo avanti con l'età, di bassa statura e dai tipici tratti daleniani. Indossava una preziosa veste di seta con eleganti inserti ricamati.
«Seguitemi nel mio studio. Avremo parecchio di cui parlare.» Disse loro.
Il palazzo del senatore era suddiviso in due parti, la prima circondava il grande atrio dove era presente un'apertura rettangolare sul tetto che illuminava di luce naturale tutte le stanze adiacenti, mentre la seconda si snodava attorno al grande giardino porticato.
Lo studio di Ergrauda si affacciava davanti al giardino interno, ricco di piante esotiche e fiori. Alcuni uomini armati erano appostati sugli stipiti degli ingressi alle varie stanze.
Art e Julius fecero il loro ingresso in studio, accompagnati dal senatore.
«Lo scioglimento del senato è un atto sovversivo che non possiamo accettare. Tredici dei ventitré senatori della regione daleniana sono stati decapitati in pubblica piazza nel nome di un impero che è ormai tramontato. Elyse vuole instaurare una dittatura, ma noi glielo impediremo.» Pronunciò risoluto Ergrauda Sygrove.
«Mi trovate d'accordo» rispose Julius.
«La dea ha voluto che mi trovassi qui quando al senato è esploso il caos. Ora sono ricercato dall'imperatrice e devo ben guardarmi le spalle.»
«Immaginerai il motivo per cui ho attraversato il deserto in condizioni sfavorevoli per giungere fino a voi.»
Ergrauda annuì. «È obiettivo comune di tutti i congiurati fermare l'operato di Elyse Regan, ma serve un'organizzazione ben strutturata e uomini disposti a sacrificarsi nel nome di un continente libero dal dominio dei Regan. Ciò che dobbiamo costruire è un'alleanza tra casate.»
All'improvviso, una guardia al servizio del senatore irruppe in stanza. «Mio signore, gli uomini dell'imperatrice hanno accerchiato il palazzo. A guidarli, il generale Casimir Garizya.»
«Che cosa?» Tuonò Ergrauda. «Come osano!»
«Dice che se non consegneremo loro i figli di Daniem Gunther non avrà pietà di noi.»
«Mira, la mia unica figlia, si trova qui. Non posso permettere che lei corra alcun pericolo.»
«La proteggeremo con la vita, se sarà necessario.» Rassicurò la guardia.
«Maledizione, come ha capito che eravamo qui» disse Julien.
«Elyse non è stupida. Indagava da tempo sulla corruzione del senato e sicuramente era venuta a conoscenza dei buoni rapporti che legano le nostre famiglie» rispose Art. «Senza contare che le spie dell'imperatrice possono trovarsi ovunque.» Si rivolse poi a Ergrauda: «Datemi arco e frecce. Se ora ci troviamo in questa situazione è anche a causa nostra. Lasciate che vi aiuti a sconfiggere Casimir.»
«Vuoi ingaggiare lo scontro armato?» Chiese sorpreso Ergrauda.
«Non vorrei, ma se le cose si mettono male non avremo altra scelta. Il suo obiettivo principale siamo io e Julius. Non se ne andrà finché non avrà ottenuto ciò che vuole.»
***
Art si appostò insieme ad alcune guardie di Ergrauda dietro il parapetto del terrazzo situato al secondo piano del palazzo. Incoccò una freccia e attese.
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La figlia dell'imperatore
Fantasy[high | medieval fantasy, grimdark] Nulla è per sempre. Anno quattromiladuecentotrentanove dell'Impero di Valesia. Art Gunther è un giovane scapestrato, figlio cadetto del potente nobile Daniem Gunther. Insieme a dieci coetanei frequenta il primo an...