Capitolo 12.2: La ricerca del potere

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Il cavallo di Elyse e Lance si muoveva a passo d'uomo seguendo un sentiero che, secondo le indicazioni di Adele, li avrebbe condotti a nord. L'estate era alle porte e la natura si era tinta di tutte le sfumature del verde brillante. Il cinguettio degli uccelli, unito allo scalpitio degli zoccoli sulle pietre del sentiero a tratti sconnesso animò la loro cavalcata per buona parte del viaggio. Ruscelli incontaminati, vegetazione lussureggiante e giornate terse. Il sottobosco, per Elyse e Lance divenne quasi magico. Anche il cibo non mancò; avvistarono spesso animali selvatici come lepri e cervi, e l'immancabile frutta selvatica come ciliegie e frutti rossi che in quel periodo dell'anno abbondava. 

Elyse scese da cavallo e saltellò agilmente sopra alcune pietre. «Non avrei mai potuto immaginare che fuori dalla capitale dell'impero si celasse tale meraviglia per gli occhi.» Respirò a pieni polmoni l'aria frizzante della foresta.

Anche Lance si guardò attorno, più per la ricerca di cibo. «Non posso che essere d'accordo con te.» Notò delle fragoline selvatiche. Fermò la corsa da cavallo e scese anch'esso. Le raccolse una e l'assaggiò. «Sono molto dolci.» disse raccogliendo le altre e porgendole a Elyse che se le mangiò tutte in un sol boccone.

«Niente a che vedere con le fragole sciape dei banchetti a palazzo. Sai, se il mio destino non fosse quello di diventare l'imperatrice di queste terre credo che vivere lontano dal mondo come fa Adele non mi dispiacerebbe.»

Lance sorrise. «Fino a poco tempo fa non avresti mai detto nulla del genere.»

Elyse squadrò Lance con sguardo indagatore, in attesa di un spiegazione.

«Vedere ciò che si cela fuori la capitale e al di fuori di una missione militare ti ha cambiare. Credo serva anche questo per arricchire la cultura di un buon regnante e sono certa che quando ritorneremo trionfanti a Benicassia tu sarai la migliore di tutti.»

Elyse gli volse le spalle, sorniona. «Con o senza ciò che stiamo vivendo, sono comunque la migliore. Forza, andiamo. Il Villaggio di Tediana ci attende.»

Lance fece una piccola riverenza. «Ai tuoi ordini, mia imperatrice.»

***

Quando Elyse dischiuse gli occhi, notò un'insolita nebbia avvolgerla. Si rimise seduta scostando la coperta che l'avvolgeva. Scosse Lance che dormiva accanto a lei.

«Lance, guarda.»

Il giovane bofonchiò qualcosa. Sbadigliò e aprì gli occhi. Notando anch'esso la nebbia si ridestò del tutto. «Che sia l'inizio della prova?»

«Dubito. Non siamo ancora così a nord come indicato da Adele.»

«Non sarà facile per noi orientarci con questa nebbia. Forse dovremmo attendere che si diradi.»

«Non se ne parla nemmeno, Lance. Dobbiamo proseguire. Non c'è tempo da perdere.»

Lance sapeva bene che non sarebbe stato facile far desistere Elyse. Conosceva il carattere cocciuto della giovane e quando s'imputava su qualcosa a nulla servivano le parole a farla desistere. Sospirò, rassegnato.

Si rialzò e arrotolò le coperte assicurandole poi con una cintura sulla sella del cavallo. «E sia.» 

Si allontanò lasciando intendere che si sarebbe fermato dietro una albero per svuotare la vescica. Nel frattempo, Elyse raggiunse il ruscello poco lontano dal loro accampamento e si sciacquò la faccia con l'acqua fredda. Rabbrividì. Ormai ci aveva fatto l'abitudine, ma quanto le mancava un bel bagno caldo...

Quando rialzò il viso, due pupille a forma di rettile le furono davanti. Trasalì.

***

La figlia dell'imperatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora