Dopo tre settimane di marcia sostenuta grazie anche al bel tempo, il terzo battaglione guidato dal Capitano Lothar Lamischy giunse nel territorio controllato da Forte Torrechiara. A presiedere la fortezza, il Generale Berengario e i suoi uomini.
Lothar levò un guanto e si asciugò il sudore che gli gocciolava dalla fronte con il dorso della mano. Marciare in piena estate era sempre stata una prova di resistenza; molti dei suoi uomini si erano accasciati al suolo privi di sensi, affaticati dal caldo e dal peso delle armature. Li aveva ritenuti deboli e denigrati, un vero soldato doveva essere pronto a superare qualsiasi prova. La pagnotta per sé e la famiglia bisognava guadagnarsela. Dal canto suo, lo aveva ampiamente dimostrato in tutte le prove che aveva superato, sia fisiche che mentali. Lui era l'emblema vivente che la posizione che ora ricopriva era meritata e che nessuno avrebbe mai messo in dubbio le sue abilità sia come guerriero, che come condottiero.
Giunse nei pressi del forte a metà mattina. Lothar sollevò il capo e scrutò con fascino misto a soggezione l'imponente fortezza. Era la prima volta che la vedeva da così vicino. Il Dongione, la torre centrale, spiccava più in alto di tutte, ma anche le altre torri minori erano svettanti. Inoltre, erano tutte circolari per offrire infinite linee di tiro. La cinta muraria separava la fortezza da fossato perimetrale e l'ingresso era protetto dal Corpo di guardia, una costruzione fortificata che si ergeva monumentale al di sopra dell'accesso principale del forte.
Lothar fece cenno all'alzabandiera di sventolare il vessillo dell'imperatrice Elyse Regan; un leone bianco su sfondo indaco. Poco dopo, il ponte levatoio entrò in funzione. Il cigolio delle catene azionate dai contrappesi permisero alla struttura in legno di abbassarsi e di unire le due sponde. Lothar fu il primo ad attraversarlo, seguito, poco per volta, dal resto del battaglione.
Mentre marciava, assaporava già le giornate che avrebbe trascorso allenando i suoi uomini sotto la guida di uno dei nove generali dell'imperatrice; Berengario Evitreo. Forse, un giorno, avrebbe addirittura preso il suo posto.
Conscio che il suo obiettivo era tenere a freno l'avanzata dei ribelli che infestavano la regione di Dalen, quella sarebbe stata la sua nuova casa fino a nuovi ordini. La missione gli era stata affidata per volontà di Elyse Regan in persona e non poteva che essere più orgoglioso di se stesso. L'impero era grandioso e non avrebbe mai permesso a un pugno di ribelli di rovinarne la magnificenza. Sarebbero dovuti passare prima sul suo cadavere.
Tuttavia, quando mise piede nella corte, una zaffata di escrementi e vomito lo investì mozzandogli il respiro. Si coprì istintivamente naso e bocca. «Che cazzo sta succedendo qui?» Esclamò incredulo.
inorridì alla vista di soldati stesi a terra sopra stuoie di fortuna; alcuni privi di sensi e altri semi incoscienti che si dimenavano in preda agli spasmi e sporchi dei loro stesse deiezioni e altri prodotti del loro corpo.
Socchiuse la bocca. Chi aveva ridotto così il forte?
«Grazie alla Dea sono arrivati rinforzi.» Si avvicinò una guardia che ormai era l'ombra di se stessa da quanto era pallida ed emaciata. Puzzava di merda come tutto il resto.
Lothar trattenne a stento un conato di vomito. Non doveva mostrarsi debole di fronte ai suoi sottoposti, questo era niente a confronto con il vero campo di battaglia. S'impose risolutezza, quella che gli era stata impartita con l'addestramento militare degli ultimi anni. «Portatemi dal Generale Berengario. Devo sapere che cosa sta succedendo qui.»
«Il Generale è impossibilitato a ricevere visite, Capitano. Come la maggior parte della guarnigione, è stato colpito da una violenta dissenteria che lo ha debilitato e costretto a letto.»
«Che cosa?» Lothar era sbigottito. Di questo passo, Forte Torrechiara sarebbe diventato il bersaglio perfetto per i ribelli. Strinse i pugni e digrignò i denti, furioso. La situazione era critica.
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La figlia dell'imperatore
Fantasi[high | medieval fantasy, grimdark] Nulla è per sempre. Anno quattromiladuecentotrentanove dell'Impero di Valesia. Art Gunther è un giovane scapestrato, figlio cadetto del potente nobile Daniem Gunther. Insieme a dieci coetanei frequenta il primo an...