Capitolo 9: Il diploma

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Anno 4244 dell'Impero di Valesia

Nella notte che avrebbe segnato il solstizio d'estate, come ogni anno, si celebrava la consegna dei diplomi. A studi conclusi, gli allievi più meritevoli dell'accademia militare avrebbero finalmente potuto entrare nelle fila dell'esercito dell'imperatore ricoprendo ruoli di grande prestigio. Vedere i loro figli al fianco della figura più venerata e conosciuta del regno, sarebbe stato motivo di orgoglio, nonché di vanto tra le famiglie aristocratiche e agiate dell'impero. Tra loro, vi era anche Art.

Dal suo ingresso all'accademia erano ormai passati cinque anni e Art non era più il ragazzino ribelle e testardo sulla bocca di tutti. Col termine degli studi era finalmente entrato nel mondo dei grandi. Nell'ultimo anno gli era cresciuta una folta e uniforme barba che teneva rada, mentre in altezza aveva quasi raggiunto il fratello. Quella sera avrebbe presenziato anche Julius alla cerimonia, insieme al padre. Daniem non era solito mostrarsi in pubblico nell'ultimo periodo complice il fatto che la regione arcadiana richiedeva molti sforzi per essere governata, soprattutto dopo la calamità naturale che l'aveva colpita. Nel periodo successivo al disastro, Daniem aveva saputo organizzare sapientemente la ricostruzione. Un esempio di governo impeccabile che aveva accresciuto la sua fama oltre che il rispetto dell'imperatore. La famiglia aristocratica dei Gunther era ricca e influente e la restante nobiltà dell'impero avrebbe fatto carte false pur di accaparrarsi un matrimonio con uno dei suoi figli. Entrambi erano ancora nubili, nonostante il maggiore dei due fosse ormai sulla soglia del quarto di secolo. La cosa, però, non turbava affatto Daniem che aveva preferito impostare l'istruzione degli figli a suo vantaggio: Julius avrebbe preso il suo posto nell'amministrazione della regione e come senatore. Quanto ad Art, invece, sarebbe entrato nell'esercito dell'imperatore e avrebbe scalato la gerarchia militare. Un quadro perfetto, di una famiglia apparentemente perfetta.

Dopo la consegna dei diplomi, presero il via le danze. Alla serata avrebbero partecipato tutti e undici i diplomati con i loro familiari, ospiti e accademici. Un evento mondano che avrebbe riunito una buona fetta della nobiltà valesiana in un unico luogo al di fuori del senato.

Lance aveva indossato il suo capo migliore e ballava in compagnia di Raluca. Ad Art non importava di saper ballare e questo non era il genere di feste che gli si addicesse. Se ne stava in disparte, appoggiato alla parete del grande salone addobbato a festa e che il palazzo imperiale riservava all'accademia per questo genere di eventi. Ampie finestre e spessi tendaggi indaco, grandi candelabri dorati e soffitti a volte dipinti da celebri maestri d'arte dell'impero. Il pavimento, di un lucido marmo color ambra, rifletteva la luce e le ombre dei presenti. Art avrebbe voluto che quella farsa finisse in fretta per tornare a fare quello che più preferiva: allenarsi.

«Art, che stai facendo qui da solo?» Chiese Lance. Art si era chiuso in se stesso non facendo caso all'arrivo dell'amico.

«Mi annoio.» Si limitò a rispondere.

«Dovresti pensare anche tu a divertirti, siamo giovani e qui ci sono tante belle ragazze che stravedono per te. Sono certo che il tuo aspetto e il tuo nome non passino inosservati.»

Lance aveva ragione, molte ragazze incrociavano il suo sguardo per poi voltarsi altrove, l'etichetta prevedeva che si dovesse avvicinare a una di loro e le chiedesse un ballo, ma era troppo riservato per trovare il coraggio di farlo. Con molta probabilità non si sarebbe mai maritato.

All'improvviso, notò gli sguardi dei presenti voltarsi verso un'unica direzione. I balli s'interruppero. Tutta l'attenzione venne catturata dall'entrata in scena di Elyse Regan e del suo seguito. Alcuni presenti cominciarono ad avvicinarsi a lei adulandola e complimentandosi. Elyse avrebbe rappresentato l'imperatore durante la serata, quale occasione perfetta per ottenere visibilità e favori.

Art sbuffò e Lance parve notare il suo repentino cambio di umore. «Mi ferisce sapere che la detesti ancora nonostante tutti questi anni passati insieme.»

Lance adorava Elyse e voci di corridoio affermavano che Elyse adorasse Lance. La giovane figlia dell'imperatore raggiunse il duo evitando elegantemente chiunque tentasse di rivolgerle la parola. Indossava un abito da sera a losanghe rosso bordò. Quel colore ne risaltava la carnagione pallida e i capelli argentei che erano stati raccolti sulla nuca e trattenuti da una tiara d'oro e rubini.

«Ecco dov'eri finito, Lance.» Esordì. Con la coda dell'occhio notò Art.

«Ah, ci sei anche tu.»

Art si limitò a fare spallucce.

«Ultimamente sento molto spesso mio padre elogiare la tua famiglia e di come vostro padre ha risollevato le sorti della provincia di Arcadia duramente colpita dal tornado. Mio padre non avrebbe saputo fare di meglio. Lo rende orgoglioso sapere di poter contare su dei così fidati uomini in grado di amministrare in modo sapiente le sue terre. Ho saputo che presto si riunirà il senato. Vostro padre è qui per questo, insieme a tutti gli amministratori delle sette regioni dell'impero e la nutrita schiera di senatori. Mio padre è solito concedere libertà di azione nell'amministrazione delle terre agli uomini più fidati. Ricordati, però, che il senato altro non serve per ribadire che, nonostante la nobiltà valesiana sia ricca e indubbiamente influente, non deve dimenticare che ogni cosa appartiene all'imperatore. È grazie all'imperatore se la tua famiglia brilla come una stella in una notte senza luna. Mi auguro non sarete mai ingrati nei suoi confronti.»

Art non replicò. Le parole di Elyse erano soltanto un vano tentativo di provocarlo. Amava prendersi gioco di lui. Era chiaro che non gli andasse a genio e non approvasse le attenzioni che l'imperatore della Valesia riservasse a suo padre.

Elyse prese Lance sottobraccio «Portami a ballare.»

Lance ubbidì. Da quando in qua si era ridotto a farle da galoppino ovunque ella andasse?

Elyse e Lance si spinsero al centro della sala. Erano due ballerini impeccabili; Lance non sbagliava un passo e guidava Elyse in modo deciso. Forse era questo ciò che Elyse apprezzava di lui. Lance non era intimorito da lei e della sua posizione e le riservava sempre un comportamento naturale.

La loro eleganza conquistò i presenti che a poco a poco si fecero da parte facendo spazio ai veri protagonisti della serata.

Negli anni dell'accademia, Elyse e Lance avevano stretto una solida amicizia. Eppure la famiglia di Lance non era nemmeno tra le più influenti della Valesia. Gli Ayne governavano la regione più a nord, tra le selvagge e sconosciute montagne, ma si diceva che fosse un antichissima famiglia dalla storia quasi millenaria. Con molta probabilità, era proprio per questo che tra le due famiglie era nato un rapporto di stima reciproca. Gli Ayne erano antichi quasi quanto i Regan.

Sovra pensiero, Art perse di vista Lance ed Elyse. Al centro della sala si fecero nuovamente avanti nuove coppie. Prese una coppa di vino dal tavolo e si mise a cercarli. Li intravide uscire nel terrazzo. Quando li raggiunse, i suoi occhi videro qualcosa che forse non avrebbe dovuto vedere: Lance ed Elyse si erano uniti in un bacio passionale e lui aveva interrotto il momento.

«Sei sempre il solito guastafeste, Art.» Lo rimproverò scherzosamente Lance.

Imbarazzato, Art distolse lo sguardo. «Volevo solo prendere una boccata d'aria» si giustificò. La verità era che stava provando una morbosa gelosia nei confronti dell'amico. Sentiva che, a poco a poco, stava prendendo le distanze da lui. E la colpa di tutto era Elyse Regan.

Elyse si staccò da Lance e si ricompose. «Purtroppo non posso assentarmi ulteriormente dai festeggiamenti. A presto, Lance, Art.» Elyse rientrò lasciando soli i due ragazzi.

«Mi dici da quanto va avanti questa storia?»

«Da tre anni.»

Art si sorprese di quanto fosse stato stupido a non averlo capito prima. «Ti rendi conto di chi è Elyse Regan?»

«So bene chi è e so anche che non avrò mai speranza di poter passare la mia vita con lei. Nonostante io sia un nobile, la mia famiglia non è ricca come la tua.Hai più speranza di poterla sposare un membro della tua famiglia. I Gunther sono sulla bocca di tutti e Aleneide stravede per voi. L'imperatore potrebbe addirittura accettare un eventuale proposta di matrimonio tra tuo fratello Julius ed Elyse. Ora lasciami in pace.» Lance passò oltre Art, senza più degnarlo di uno sguardo. 

L'invidia che provava Lance per la sua famiglia li stava lentamente allontanando. Lance aveva solo avuto la sfortuna di nascere nel posto sbagliato. Se fosse stato il figlio di Daniem al posto di Julius, sarebbe stato tutto perfetto.

La figlia dell'imperatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora