Capitolo 0

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Anno 4253, Impero di Valesia

Pioveva, come accadeva spesso da alcune settimane in quelle terre martoriate dalla guerra. Forte Torrescura non faceva eccezione.

Art aveva combattuto allo stremo delle forze. Ce l'aveva messa tutta, ma nulla era andato come aveva previsto. Il braccio sinistro non rispondeva più alla sua volontà e una profonda ferita da taglio alla gamba sinistra gli impediva di reggersi in piedi. La conquista di Forte Torrescura da parte delle forze dell'Alleanza era fallita, l'esercito dell'imperatrice li aveva sopraffatti numericamente. D'altronde, l'intera zona era un punto strategico per entrambe le forze in campo.

Le labbra si piegarono in un ghigno isterico. Era questione di tempo prima che lo trovassero e per lui non ci sarebbe stato più nulla da fare. Nessuna possibilità di redimersi, nessuna possibilità di pentimento.

Un rumore di passi a contatto con la pietra, da prima impercettibile, si fece sempre più vicino: qualcuno stava arrivando per lui.

Con il braccio destro tenne stretto a sé il suo arco lungo, in un ultimo, disperato tentativo di mettersi in guardia.

Giaceva seduto a terra, con la schiena poggiata contro la parete del forte. Il sangue del nemico si era mischiato al suo imbrattandogli le vesti e il pavimento dove correva lungo le fughe delle pietre. I suoi riccioli castani, un tempo definiti e voluminosi, erano sporchi e piatti a contornargli un volto stanco e pallido, rivolto a terra.

La nuova presenza si fermo poco lontano da lui. Art aprì gli occhi, ma tenne basso lo sguardo.

«Art» disse una voce a lui familiare.

Alzò il viso e guardò negli occhi il suo interlocutore. «Lance» rispose incredulo.

«Dopo nove anni ci rivediamo. Nove anni in cui non ho smesso un solo istante di darti la caccia.»

«Se non fossi in queste condizioni ne sarebbero passati altrettanti.»

«Non puoi più fuggire, Art. Con oggi, le forze di Elyse Regan hanno inferto un durissimo colpo ai ribelli. È solo questione di tempo prima che veniate spazzati via. E senza di te, saranno prede facili da stanare, private della guida del loro capobranco.»

«Ti sbagli, Lance. Io potrò morire in questa maledetta torre di questo fottuto forte, ma l'Alleanza non si piegherà. Mio fratello è ancora in vita e abbiamo dalla nostra parte alcune delle più importanti e nobili casate imperiali come i Sygrove, gli Hughes, gli Ayne...» Art s'interruppe vedendo il volto del suo vecchio amico infastidito dopo quella rivelazione. Il padre di Lance aveva voltato le spalle all'impero unendosi alla rivolta e abbandonando il figlio cocciuto tra le mani dell'imperatrice.

«Taci» disse Lance con voce tagliente dalla rabbia.

Art non si fece intimidire. «Tutti loro vogliono deporre l'imperatrice autoproclamata. L'esercito antimperialista potrà farcela anche senza la mia guida. Io sono solo un volto dell'Alleanza.»

«Fa silenzio!» Tuonò Lance. D'impeto, puntò la lancia che teneva in pugno contro le spoglie ormai prive di volontà di Art.

«Sono pronto a raggiungere il Regno dei Cieli. Poni fine alla mia vita. In queste condizioni, vivere non mi arrecherebbe altro che sofferenza. Combattere era diventata la mia unica ragione di vita e ora che non posso più farlo, nulla ha più senso per me.» Art ritrasse il volto esponendo il petto al suo avversario. «Colpiscimi. Fa male vedermi in questo stato. E fa male vedere l'uomo che sei diventato. Sei solo l'ombra di ciò che eri un tempo, il cane ammaestrato di quella puttana.» 

«Non dire una sola parola che possa offendere il nome di Elyse Regan!» Lance alzò la voce e avvicinò la punta della lancia al petto di Art.

«Tentennare in questo modo non è da te. O forse ti stai rimangiando la parola data ad Elyse?»

«Mi stai solo provocando. Io non mi sto affatto rimangiando la parola che le ho dato. Io gli sarò fedele per sempre. Elyse è nel giusto!»

«Siamo ormai a un punto di non ritorno, Lance. Fermala o finirà col distruggere l'intero continente. Sono sette anni che queste terre vengono annaffiate con il sangue di giovani vite spezzate soltanto per colpa del suo ego. L'impero è tramontato, Lance. Se solo tu lo volessi, potresti evitare altre inutili stragi.»

«Non la tradirò, mai.»

«Sei solo uno sciocco. Sei ancora accecato dall'amore che provi per lei. Un amore che non è più corrisposto. Fattene una ragione, amico mio.»

«Fa silenzio!» Sbraitò Lance. «I-io... non sono più... tuo amico!»

La figlia dell'imperatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora