Nuovo inizio

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Axel
Oggi sono uscito di casa davvero spazientito, ho litigato nuovamente con mia madre perché ha detto di volermi fare conoscere l'uomo con cui si sta frequentando da ormai mesi.

Le ho detto che non mi interessasse di lui anche se ero felice per lei, ma lei, cocciuta com'è, ha insistito sul pranzare insieme in un ristorante qua vicino.

Cosa dovrei fare? La candela?

Sono uscito sbattendo la porta di casa e camminando a passo svelto verso la scuola. Arrivato davanti la strada dove termina il giardino di casa mia, alzai la testa e vidi Kyle dentro la sua auto che mi guardava divertito.

Sbuffai nascondendo un piccolo ghigno di sollievo nel vederlo e salii sull'auto senza spiccicare nemmeno un "buongiorno".

« Buongiorno anche a te Axel, vedo che sei già di buon umore » disse lui per poi partire verso scuola.
In cambio ricevette solo un mio sospiro, tanto sapevo che avesse già indovinato il motivo per cui fossi di cattivo umore.

« Fammi indovinare, oggi conosci il tipo che esce con tua mamma, giusto? » e infatti.
« Davvero ma che dovrei fare in mezzo a loro due che si sbaciucchiano tutto il tempo davanti a me?! Non la sopporto quando mi obbliga a fare cose che non voglio! » sbraitai.

Ero davvero innervosito, guardavo fuori dal finestrino e più ci pensavo più mi arrabbiavo.

« Va bene, allora spero che un giretto da Rachel ti tiri su di morale prima di entrare in quella topaia di scuola. » poi parcheggiò al café in cui lavora una nostra amica più grande. Rachel stava già preparando dei caffè che ci mise sotto il naso poco dopo.

Non parlammo molto, ci dileguammo quasi subito dato che era tardi. Infine entrai in quella "topaia" di scuola con sempre meno voglia di andarci.

Io e Kyle ci dividemmo a un certo punto perché avevamo classi diverse. Camminavo nel corridoio tranquillamente quando entrai nel bagno. Andai al lavandino e una voce dietro di me rimbombò « Oh frocio, mi pare di averti già detto di non farti più vedere » Ethan era appoggiato al muro mentre fumava una sigaretta. Il bastardo che mi perseguitava dal primo anno, ogni fottutissimo giorno. Non risposi, non ebbi la forza di controbbatere e credo che ciò lo fece innervosire ancora di più. Mi spinse contro il muro e mi soffiò in faccia il fumo della sigaretta. « Che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua? » inutile dire che uscii di lì dopo aver preso almeno 5 pugni sullo stomaco, e anche ben forti. Ma ormai ero abituato alla routine.

Quando fu l'ora di uscire Kyle e io ci rincontrammo, ero abbastanza dolorante e non camminavo perfettamente, infatti, lui lo notò. « Quando ti deciderai a difenderti, Axel? » era impressionante come riuscisse a capirmi con quella estrema facilità.

Arrivammo davanti il parcheggio e afferrai il braccio di Kyle, quasi non scappai letteralmente verso una destinazione sconosciuta. Qualsiasi, tutto, pur di non vedere mia madre all'interno di quella lamborghini nera e lucida che rideva con quel tipo davanti ai miei occhi.

Mia madre scese dall'auto e iniziò a farmi cenno con la mano, nel mentre stringevo così forte il braccio di Kyle che quasi non glielo staccai. Una sensazione di ansia e di rabbia mi pervasero.

« Amico io vado, fammi sapere come va con tua madre e il tipo » quell'infame mi aveva già abbandonato mentre se la dava a gambe, per giunta ridendomi in faccia.

Andai verso di loro e salii in macchina. Mi assalì immediatamente un buon odore all'interno di quell'auto. Tutto era così elegante e lussuoso.

« Giovanotto! Piacere io sono Brandon » disse l'uomo porgendomi una mano. Ignorai completamente la sua presentazione e in cambio mi voltai verso il finestrino sbuffando. Non avevo ancora intenzione di darla vinta a mia madre.

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