Credi davvero sia stato solo un incidente?

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Uscimmo di casa con la macchina di Emily. La destinazione era quella dannata gara clandestina a cui Mile avrebbe partecipato.

Durante il tragitto continuavo a studiare la foto. La foto in cui Allison era seduta sulla Ferrari di Mile. La foto in cui Mile baciava Allison.

Sono stato un idiota a credere per un attimo, un battito d'ali, che Mile fosse cambiato. Che contassi qualcosa. Che idiota.

Arrivati a destinazione scendemmo dall'auto e ci intrufolammo in mezzo alla gente. Provai a trovarlo in qualche angolo remoto. Ma al suo posto trovammo Tyler, l'amico di Em e Kyle dai capelli blu.

« Axel, da quanto tempo. Come stai? » mi domandò avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle. Il suo profumo mi arrivò dritto alle narici, un profumo molto buono. Simile a quello di Mile. No, devo smetterla di collegare tutto a lui.

« Tyler per caso hai visto Mile Carter qua in giro? » gli chiese Em guardandosi attentamente intorto.
Mi voltai e notai che i miei amici, Noah e Kyle, non erano più dietro di noi. Quei due non me la dicevano giusta, ma non era il momento di indagare su di loro. Dovevo ancora trovare quel bastardo di Carter.

« Emh, sì. Là vicino alle auto. Sta sera gareggia con gli altri » indicò più infondo col dito, accanto alle macchine messe in coda sulla strada.

E in effetti era lì. Parlava con delle persone dinanzi a lui. E Allison era ancora seduta sulla sua Ferrari.

« Woah, che avete intenzione di fare? Posso venire con voi? » in effetti, pensandoci, Mile non si fidava di Tyler. L'aveva detto lui. Perciò avercelo dietro pareva una buona idea. Per farlo rodere. O semplicemente per avere la sicurezza di qualcuno che ti guarda le spalle in mezzo a quella gente poco raccomandabile.

« Non credo che- »
« Certo » dissi afferrandogli un polso e iniziando a camminare verso le auto a passo deciso. Tyler non si oppose e la baraonda era troppa per distinguere la voce di Em in mezzo alle altre.

Ad ogni passo i miei pensieri si alteravano. La rabbia ribolliva dentro di me incessantemente, non potevo di certo controllarlo. Avevo davvero l'impulso di spaccargli la faccia.

Come se tutto andasse di nuovo a rallentatore, però, mi resi conto che ciò sarebbe stato controproducente. Non avrebbe avuto senso: ero stato io l'idiota della storia, ancora una volta.

Un lato di me si opponeva, diceva che sarebbe stato inutile e che avrei solamente messo scompiglio per nulla. Ma l'altra ancora bolliva, aveva voglia di far sapere al mondo la merda che fosse Mile.

Ma tanto non sarebbe potuta andare peggio di così, no?

Arrivammo alla sua auto e proprio come era raffigurata nella fotografia, Allison era poggiata con la schiena alla macchina e Mile era posto dinanzi a lei mentre le sue mani viaggiavano sul suo corpo.

Proprio come aveva fatto con me.

Ma cosa pensavo? Che sarebbe cambiato? Che avrebbe lasciato Allison per stare con me? Che idiota, che stupido idiota che sono stato sotto le sue mani, sotto il suo controllo.

Ancora una volta mi ero reso cieco alla minima dimostrazione di amore. Che poi, amore non era.

In qualche passo raggiunsi le sue spalle. Come se avesse avvertito la mia presenza lui si voltò e mi guardò disinvolto.

Mi venne d'istinto la voglia di tirargli un ceffone, di urlargli contro, beffeggiando davanti a centinaia di persone tutte le menzogne con cui mi aveva pervaso la testa. Ma mi sarei davvero dovuto abbassare a tanto?

Così notai che i suoi occhi si spostarono ad un altro bersaglio, dietro di me. Guardava Tyler, molto probabilmente.

« Che ci fai qua? » mi chiese, stringendomi un braccio e spostandomi leggermente più lontano dagli altri.
Rivolsi un'occhiata a Tyler, che ci guardava ancora insistentemente. Forse per cercare rassicurazioni?

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