Mile fottuto Carter

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Tornai al piano di sopra quando subito dopo aver girato l'angolo urtai qualcuno.

« Stai più attento cazzo » udii quelle parole fastidiose uscire dalla sua bocca alquanto fastidiosa.

« Non l'ho mica fatto apposta! » non volevo perdere la pazienza per così poco, ma il suo ghignarmi in faccia ci stava riuscendo. E anche molto velocemente.

« Sicuro? A me sembra tu l'abbia fatto apposta » disse avvicinandosi a me con un sorriso beffardo.

« Ma che cazzo ti salta in mente? » lo spinsi lontano, non riflettendoci, ma non ebbi nemmeno il tempo di capire che mi ritrovai spinto contro il muro. Il tocco della mia schiena con quella parete mi fece mozzare un attimo il fiato.

« Forse non mi sono spiegato abbastanza bene, mh? » mi stringeva una mano sul collo impedendomi di muovermi, i suoi occhi mi scrutavano seri dato che in volto non aveva più quel sorriso di prima.

« Mi pare di averti già detto che non devi starmi tra i piedi e non devi infastidirmi, o sbaglio? » non volevo dargliela vinta così gli risi in faccia, ma questo fece solo stringere di più la sua presa.

Appena mi lasciò andare mi accasciai a terra, ripresi aria mentre lo guardavo andarsene compiaciuto.

Dopo alcuni secondi mi alzai e andai nella mia camera senza dire niente, per non peggiorare la situazione.

Iniziai a cercare tra le mie cose qualche libro da leggere quando alla mia porta qualcuno bussò di nuovo.

« Si può? » era Aaron.
« Certo, entra pure » si accomodò in camera mia e venne verso di me che ero seduto sulla sedia della scrivania intento a sistemare dei libri.

« Suoni? » chiese riportando la mia attenzione su di lui, che indicava degli spartiti sparsi sul tavolo bianco.

« Si, la chitarra » sembrava molto preso da quegli spartiti « Figo » mi voltai completamente verso di lui.

« Ti serve qualcosa? » capii che era lì per chiedermi qualcosa quindi lo incitai a sputare il rospo
« Ecco... non è che potresti aiutarmi coi compiti di matematica? » sorrisi a quella banale domanda.

Suonava così innocente. Ovviamente accettai di aiutarlo « In che classe vai? 4 elementare? » lo vidi girarsi in modo cagnesco verso di me, volevo stuzzicarlo per divertirmi. « Ma che cazzo?! Ti sembro un moccioso di 4 elementare? » sbraitò, in cambio io risi rumorosamente.

Gli spiegai tutto l'argomento e dopo ORE finalmente lo capì. Finimmo per sdraiarci sul letto mente mi faceva vedere tutti i suoi videogiochi.

« Allora? Come ti trovi qua? »
« Bene...a parte-» non finii di parlare che mi precedette « A parte Mile, vero? » io lo guardai divertito « Si vede così tanto? » lui mise da parte i videogiochi e mi guardò.

« Non preoccuparti, è nella sua natura fare lo stronzo » rise un po' « Ma perché si comporta in quel modo così...da stronzo? » ero curioso, volevo sapere di più su quel ragazzo.

« Credo sia per via di nostra madre, Cloe è figlia di una madre diversa mentre io e Mile dalla stessa, lei lo abbandonò quando io ero più piccolo » questo poteva spiegare il suo essere così stronzo, ma in parte.

Ripose tutti i suoi videogiochi e si alzò « Comunque ora devo andare, ho una partita di calcio tra poco, ciao fratellino » sorrisi a quel nomignolo mentre Aaron usciva dalla stanza.

Scesi in cucina esausto e presi a chattare con Kyle, gli raccontai tutto, della casa, di Aaron e Cloe ma soprattutto di Mile e quanto fosse aggressivo.

Lui disse che per distrarmi alle 10 di sera sarebbe passato a prendermi per andare a una festa, in effetti ne avevo bisogno, così accettai.

In men che non si dica si fecero le 10, mi preparavo dalle 9:30 così appena arrivò Kyle scesi giù e cercai di dileguarmi in fretta.

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