Mi dispiace, figliolo

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Mi spinsi sulle gambe e mi sedetti su quelle di Mile, non interrompendo il bacio.

« Avevo detto solo uno » ansimai, cercando quel briciolo di razionalità che sperai mi fosse rimasto.

« Lo so. Avevi ragione Ax » mi guardò dritto negli occhi.
« Ma io non posso resistere ancora senza di te, delle tue labbra, dei tuoi occhi. » ripresi a baciarlo, con più calma.
« Ah no? » giunsi sul suo collo. Lo baciai, morsi, mentre Mile tirava la testa più indietro, così che avessi più spazio.

« No, non so cosa mi fai. Hai il completo controllo su di me e non te ne rendi conto » ansimò.

Deglutii e controvoglia interruppi quei baci irruenti. Non potevo farmi trasportare dalle sue parole ancora una volta, ne sarei rimasto fregato come tutte quelle precedenti.

« Che succede? » mi domandò con un filo di voce, incastrando ancora una volta il suo sguardo al mio.

Volevo Mile, lo volevo da matti. Ma non volevo ferirmi ancora, ne avevo già avuto abbastanza.

« Non mi fido di te. Come potrei farlo? » sussurrai dando vita a un bacio che però non nacque, sfiorando le sue labbra con le mie.

« Fallo e basta, non ti ferirò. Lo prometto. »
« Dici sempre così e poi finisci per farlo »
« Allora fallo un'ultima volta. » ma come i nostri baci, quelle sue scuse sapevo sarebbero state infinite e non solo una.

« Mile, io ne ho abbastanza di persone che mi fanno stare male »
« Te lo giuro, non ti ferirò più. Lasciati andare solo per l'ultima volta Axel..» le sue mani presero a stringere maggiormente la presa sui miei fianchi.

« Sei terribile » sorrisi prima di scoccare un altro piccolo bacio.
« È colpa tua, nessuno mi ha mai fatto diventare così vulnerabile. » ricambiò lui, sussurrando ancora una volta.

« Vorrei che questa notte non finisse più » ammisi, arpionando le dita ai suoi capelli neri.
« Rendiamola interminabile » propose Mile, con un tono deciso.

Uscimmo di soppiatto, mi afferrò per una mano e mi trascinò silenziosamente dentro un'auto, smascherando l'impazienza che avesse nel farlo.

Salimmo sulla sua Ferrari e Mile iniziò a guidare sfiorando i 100kmh. Mi poggiò una mano su una gamba, che io intrecciai alla mia senza pensarci due volte.

Giungemmo in un punto remoto, che dava vita ad una vista mozzafiato della città.

« Voglio pendere dalle tue labbra per sempre » mi sussurrò prima di aiutarmi a sedermi ancora una volta su di lui.

Mile spostò il sedile all'indietro, premendo la leva alla sinistra del sedile.

Stavamo facendo l'ennesimo sbaglio, e ne eravamo consapevoli. Ma quella notte sarebbe stata la nostra, tutto avrebbe perso senso e ciò che avrebbe colmato il vuoto saremmo stati noi, i nostri corpi congiunti.

Riprendemmo i baci da dove gli avevamo interrotti, gli ansimi ripresero vita. Le sue mani sfioravano la mia pelle e gradualmente si addentravano sotto gli indumenti.

Eravamo impazienti, ma sapevamo goderci ogni attimo appieno.

« Sei sicuro? » mi domandò sulle labbra, scovando la forza per interrompere quell'intimo contatto. Io annuii lievemente « Muoviti, non ce la faccio più » ansimai, effettivamente al culmine della sopportazione.

Cambiò l'ordine delle posizioni: la mia schiena aderiva al sedile anteriore mentre Mile si reggeva con le mani su di me. Nei suoi occhi scorreva lussuria e godimento, era inevitabile non notarlo.

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