31-Buio pesto

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-Non hai bisogno di cercare una forza nascosta dentro di te.
Lei è lì, non si mostra quando più pensi di averne bisogno,
ma quando capisci che anche senza essa puoi resistere.

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HALLEY

Perseo è dinanzi a me, con gli occhi lucidi e arrossati. Un senso di paura mai provato prima si espande dentro di me, macchiando ad olio il mio intero corpo.

"Dov'è Ares?" domando, mandando giù un groppone enorme che mi ostruisce la gola, motivo per cui dalle mie labbra esce solo un sussurro.

"Non è il momento, Halley." sospira, provando a chiudermi la porta in faccia, bloccata dal mio piede, che con rapidità ho messo in mezzo tra noi.

"Voglio sapere cosa sta succedendo." sentenzio, bloccandomi allo stipite della porta.

Guardo supplichevole mio fratello come non avevo mai fatto, prima d'ora. Lui, invece che degnarmi di una risposta, guarda alle sue spalle.

Annuisce a qualcuno dietro di sé e, un attimo dopo, al suo posto c'è Neil, di fronte a me. Credono di intimorirmi piazzandomi davanti il nostro fratello maggiore?

Credono male.

Lo fisso a testa alta, nonostante il terrore che sia davvero successo qualcosa ad Ares mi stia lacerando dentro.

"Che vuoi?" Sbotta mio fratello, facendomi tornare con i piedi per terra.

Neil e la sua solita freddezza da brividi mi si piazzano davanti. Non mostra alcuna emozione, tanto da portarmi a chiedere se davvero sia successo qualcosa al suo migliore amico.

"Devo vedere Ares." affermo per la centesima volta da quando sono qui.

"Perché?" Indaga Neil.

"Per..." inizio, ma mi interrompo subito.

Non posso dirgli che dobbiamo andare a San Jose. Inizierebbe a fare domande e io e Ares finiremo per essere scoperti.

Devo inventarmi qualcos'altro.

"Non sono affari tuoi." me ne esco qualche secondo dopo.

Avevo detto che dovevo inventarmi qualcosa, ma non avevo specificato se avrei detto o meno una cazzata delle mie.

"Okay, allora puoi anche andartene."

Mi tratta come se fossi ancora una bambina, ma ho subìto fin troppo questo suo atteggiamento. Prima che ricominciassi ad avvicinarmi ad Ares, nonostante lui non lo sapesse, non era così stronzo.

Mi chiedo cosa sia cambiato.

Sto per sbottare, ma qualcosa dentro di me mi dice che la situazione è abbastanza seria, e con una scenata delle mie peggiorerei solo le cose.

"Neil, ti prego." sussurro al limite della sopportazione.

Sono preoccupata. Dannatamente preoccupata per Ares. Da un'ora continuo a ricacciare indietro le lacrime e adesso pizzicano nuovamente i miei occhi.

"Non pregarmi, Halley, non è il momento di litigare con Ares." continua imperterrito a rivolgersi a me come fossi una stupida.

Litigare? Non lo vede che sto per crollare?

Le mie parole non servono a un bel niente, per cui mi limito ad agire. In un momento di distrazione di Neil, dopo l'ennesima esortazione ad andarmene, spalanco la porta, superandolo con una sola falcata.

Un attimo dopo, però, una mano mi afferra il braccio, tirandomi indietro con forza.

Mi ritrovo a fronteggiare il mio fratello maggiore, che serra la presa sul mio braccio. Lo guardo in cagnesco, ma un'occhiata non serve a fermare i suoi occhi di ghiaccio, così simili ai miei.

Love the way you hate me -VilipendioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora