Il Gentil creatore venne sopraffatto dalla paura.
L'odio ricoprì gli occhi.
Restò solo il buio.
Ricordo gli sguardi della gente, il sospetto nelle loro percezioni. Sentivo di dover ricoprire un debito, perché il prezzo della mia bontà appariva trasparente davanti a certe situazioni. Anche nel cosmo lontano, ascolto il cuore scrivere lettere di scuse per venire incontro ad un senso di colpevolezza che non scompare mai.
"Stupido sei!", grida l'astronauta da una delle sue stanze. "La gentilezza è l'accesso all'intimità. Per ogni sorriso che ricambi c'è un cuore che freme". Io irrompo sghignazzando nella sua riservatezza, beffandomi delle sue affermazioni.
"La gente si illude troppo facilmente".
"E noi glielo lasciamo fare!", risponde divertito alzandosi dalle lenzuola. La sua camera da letto è piccola, ma trattiene una sensazione di spaziosità, poiché i mobili sono scarni di accessori o decorazioni, e le sue tute sono appese con un ordine maniacale. Il finestrone si affaccia sui pianeti distanti, illuminati da un sole infuocato, cosciente nel saper diffondere i suoi raggi con una rara delicatezza. L'astronave è un complesso di strumenti futuristici e aggeggi dalla fattura irriconoscibile. La mia mente è troppo semplice per una tale tecnicità, sebbene le ramificazioni che si estendono al suo interno siano capaci di resuscitare antiche dimensioni sconosciute. L'astronauta è un viaggiatore attento alle proprie curiosità, si accorge delle espressioni e del bagliore negli occhi quando un'idea sfreccia attraverso il bulbo, come una navicella all'interno di un pianeta. Sono estasiato dalle letture che propone, soprattutto sulla cura che infonde nelle parole che spende per me. Trova paragoni con favole arcaiche raccontate in giro per la galassia, storie di erranti poeti galattici con il gusto raffinato per l'esplorazione. Assume pose solenni per parlare dei suoi incontri, delle facce con cui si è scontrato, delle fantasie che ha assorbito da esse, e dai magnifici cuori che ha saputo plasmare con ardore e immensa passione. L'astronauta mi assomiglia più di quanto creda, eppure fatico a ritrovarmi nelle sue descrizioni, benché entrambi siamo in grado di raccontarle con audacia e coraggio. Quando sceglie le parole e come porre i fatti, non percepisco nostalgia nelle sue memorie. Sembra estraneo da sé stesso e consapevole del tempo andato.
"Non ti manca tutto quello?", chiedo appoggiando la schiena contro il piano trasparente. La mia sagoma, vista dalla sua prospettiva, viene inghiottita dallo spazio nero e ricoperta da piccole luci intermittenti.
"Non mi manca nulla. L'amore è sempre qui". Punta il dito sul suo petto e poi, osservando il panorama dietro di me, fuoriesce dalla camera. Il buio in cui vive è casa sua, la meta del viaggio che ha scelto di intraprendere. L'amore che ho provato non sa trovare un proprio luogo, resta ancorato ai cuori della gente come catene per un prigioniero. Diversamente dal sottoscritto, l'astronauta ha segnato una cornice. Ha confinato l'infinito in un semplice campo periferico e ha continuato a vivere lasciando fluttuare il peso di ogni sentimento. È felice del proprio creato, poiché è stato gentile con sé stesso e per sé medesimo.
Io mi odio per ogni parte che lascio indietro.
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RICCIOLO
Short StoryL'amore per Ricciolo è una creatura in continua evoluzione. Io ne sono il proprietario, seppur suo schiavo e testimone. Vivo secondo i suoi principi, credendo di poter decidere per lui. A Ricciolo dono la mia introspezione, per rimuovere il ricordo...