Capitolo 18

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Amor di critica e fraintendimenti.

L'estate si spiega nel freddo dell'inverno,

E i mari si condensano nei riflessi del cielo blu.

Sono contro ad ogni tipo di linearità. Odio pensare di partire da un punto A per arrivare ad un punto B. Mi entusiasma il viaggio nell'intero alfabeto, le strade intricate, le figure geometriche che si sovrappongono scorrettamente. Ma la gente vuole le indicazioni, e spesso, mio malgrado, le ho desiderate anche io. Nessuno scrive manuali per i nostri timori, benché molti saggi cerchino di dispensare consigli. E nemmeno io, in questo percorso narrato, ho voluto offrire una diretta comprensione. Nella brevità della vita occorre saper mettere insieme i pezzi. Accadrà soventemente di ricordare memorie degli anni passati, mischiandoli con altre di periodi differenti. La funzione si sintetizza in un gioco di rivisitazioni, dove durante il martedì c'era il sole, quando invece pioveva a dirotto. A volte siamo noi a voler modificare i dettagli, perché fingere di aver assistito al tramonto suona meglio dell'esser stati accecati da una barriera di nuvole grigie. Siamo incapaci di valorizzare i giusti significati, siccome ci hanno convinti che il sole è meglio della pioggia e che la luna è soltanto un prodotto copiato da un altro. Io non condivido questa filosofia; ricerco la bellezza negli orizzonti, le ombre dietro gli sguardi. Voglio sapere di aver grattato fino alle fondamenta, aver scoperto i segreti più profondi al costo di accettarne la verità. Per questo cambio sfondi ed entità in continuazione, per questo il mio corpo discute con l'anima sull'effettiva realtà delle mie confessioni. Anche l'astronauta è rapito dai miei racconti. Pone domande su Ricciolo, sulle sorelle. Poi aggiunge considerazioni sull'identità del demone, sul sangue che cola dalle sue labbra mentre piange. Rimane rapito dalla figura oscura della strega e dall'irritante presenza della cornacchia. In tutta la mia storia ritrova una linearità, l'agognata padrona crudele che mi impongo di dover ignorare. Ribalto gli schemi e le aspettative, introduco emisferi freschi e mondi bizzarri per dare un senso alla banalità di certe situazioni. Mi contrappongo alla sua definizione d'amore e, ciò nonostante, sopraffatto da una nuova maledizione spettrale, non concludo nulla nella mia testolina laboriosa.

Sono passati due anni dal mio incontro con l'astronauta. Siamo diventati buoni amici e parliamo sempre di ogni cosa senza mai annoiarci. Due anni in cui ho abbandonato ogni ipotesi sentimentale, qualunque teoria rischiosa passasse per l'anticamera del cervello. Sapevo di non stringere nulla nelle mani, ma quando il tempo scorre così leggero, non percepisco nessuna ambizione o speranza. Sono solo io che chiacchiero col mondo. La terribile linea cominciata da Ricciolo e sull'amore che non sono mai riuscito a dichiarare, si è risolta in un favoleggiamento disinteressato sulla bellezza del cosmo vissuta dall'astronave del mio compagno. La trama che in molti ricercano come avventurieri in lande pericolose ha scelto di palesarsi in questo istante: un semplice ragazzo alle prese con l'amore. Tuttavia, nonostante sia lontana l'amarezza del passato, non comprendo se sia innamorato degli abitanti del mio mondo, o se infine, con vasta delusione, non mi piacciano abbastanza.

RICCIOLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora