Lead Your Pain

14 - Brutto Bastardo

1

Si separarono poco dopo le venti: c'era in programma una festa in Autodrill, lassù ai confini del nulla, stile 'quattro deficienti a fare cazzate come non si vedeva da un sacco di tempo'.

⌖

Cinque ore dopo si trovavano a duecento ruote Nord-Nord-Est oltre i confini della City, lungo il percorso dell'Intermegalopoli 15-16, e per una volta era andato tutto liscio: così se la bevvero easy assieme a nomadi (stranamente di buon umore) quindi - in rapida successione - si giocarono un rene contro venti grandi con degli Skav, persero e li ammazzarono quando provarono a riscuotere sul posto; scappando poi dal casino che avevano loro stessi scatenato, presero una camera nel motel dall'altra parte dell'autostrada e, mentre gli sbirri facevano la retata, loro si sballarono, ci diedero dentro come ricci e persero la cognizione del tempo ritrovandosi, al tramonto del giorno dopo, peggio che due stracci strizzati: lei aveva un tatuaggio nuovo (una faccina manga a forma di cuore con dentro il nome di lui, che era riuscita a farsi inserire fra i rovi, sul seno sinistro)...e lui un attacco di sifilide autoimmune (che lei non gli aveva detto di essersi beccata scopando casual una joy transessuale il giorno prima).

Praticamente tutto il mondo ce l'aveva con loro, così fecero la cosa più sensata: si aggregarono alla carovana dei nomadi e alla prima occasione - vale a dire due giorni dopo, quando un gruppo di scarafragni attaccò - scapparono, fregandosi nel mentre un discreto triventola biposto modello 'Roadrunner': questo in particolare lo grattarono a due fusi di marijuana dal cuore morbido, una coppietta di hippies oltre la sessantina con cui avevano fatto, tra virgolette, amicizia
(Jack-Al sogghignò)
comportandosi da veri stronzi
(Fumiko sospirò, "Ma poi se la saranno cavata?".
"Come no, vuoi mica che li abbandonano? Guarda quanta ganja cazzo, stavolta smetto sul serio con la polvere d'angelo!")
e questo, in definitiva, era il riassunto dell'ultima settimana da quando Jack Lupino se n'era andato male da questa valle di lacrime.

Adesso però le vacanze erano finite: perché pure da sfondati marci non riuscivano a dimenticare quello che entrambi avevano deciso essere loro sacro dovere.

2

"...almeno siete sobri?". La voce di Papà Alouet non provava nemmeno a nascondere il rimprovero, vecchio bacucco e bigotto. Jack-Al tirò su il bavero del trench-coat per riparare parzialmente la faccia dal vento polveroso. I lineamenti alterati dal camo olografico tremarono, distorti nell'identità senza nome di un ragazzo qualsiasi di periferia.

"Si, diciamo, lei sta finendo la riabilitazione-"

"Ma senti chi parla! Non sono io che ho finito tutta la cocaina, di nuovo!".

"...e siamo qua". E c'erano pure meno sbirri in giro, ricordava, l'ultima volta che aveva visitato il Westside.
Probabilmente c'erano meno sbirri dappertutto, prima che uno psicopatico sul sentiero di guerra decidesse di spostare gli equilibri di potere seminando morti ammazzati a piene mani. La pattuglia - due agenti della risposta rapida in tenuta antisommossa, accompagnati da un drone soppressore più che passabile - li oltrepassò senza fermarsi: la schermatura della coraut era sufficiente a renderli invisibili in piena vista, non a sopprimere del tutto l'ansia, fedele compagna quotidiana di chi ha preso i voti da canaglia. Nella cornetta il vecchio aspirò. Gli sbirri scomparvero dietro la coda dell'occhio.

"C'est drôle, il sicario non ne ha approfittato...".

"Ti dispiace?".

"Oh, n'est-pas fou! Non perdiamo tempo con questi scherzi, non ho più l'età!".

Nervosetto il nonno. "Concordo, abbiamo fatto una pausa e ora siamo qua" ripeté. "Avevamo un...patto fra amici, se non sbaglio?".

"Vuoi accesso alle informazioni, e lo avrai, verso quelle opportune alla tua causa. Avrai il resto quando lo avranno tutti gli altri".