19 (scripted event) - Al 'Cinnamomo'

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~ scripted event' significa che potete saltarlo: è più un esercizio che altro, non succede niente e c'è solo un po' di lore ~

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Tre settimane dopo, la mattina del Quindici Gennaio 5078, alle sei e trenta spaccate, un uomo entrò in un ristorante Cinese: si trattava del 'Cinnamomo', localizzato alla base dello svincolo di sei ettari che immetteva nell'Intermegalopoli 14-15, ai confini fra Kabuki e Little China. Nel pieno dell'ennesima banlieue di frontiera dove erano tutti gialli (ma di specie diverse) e si guardavano quasi tutti male.

Il 'Cinnamomo' invece non guardava male nessuno, voleva solo sopravvivere (come il suo proprietario) e si presentava al mondo in modo anonimo: non era certo una stazione di servizio lercia dove abboccarsi con Nomadi, trafficanti e contrabbandieri, ma nemmeno un locale che potrebbe vedere qualche stella (se non quando il cielo Lado-Acheson è in vena); soltanto una trattoria da camionisti con cucina casalinga - probabilmente stomachevole - che in quel momento era addobbata in modo pessimo per una festa di compleanno.
Una location senza pretese (ma nemmeno scarafaggi nella moquette) che proponeva il classico all you can eat di sushi sintetico da quarantacinque crediti, bevande escluse, e forse questo aveva in mente di ordinare l'uomo - che stava fumando una sigaretta, si era appena fatto un cannone di ganja, aveva lo stomaco aggrovigliato di fame chimica e gli anfibi affondati nei coriandoli - fermo lì a farsi guardare da una folla di sfigati di mezza età, tutti gonfi e reduci dalla bisboccia che stava concludendosi proprio in quel momento: non parevano poi molto per la quale...

...a proposito, per chi se lo chiedesse, l'uomo era più giovane che maturo e indossava pantaloni cargo e due maglioni di lana, quelli tutti rattoppati da poveraccio, neri; l'unico tono di stile, per così dire, era il cappello a tesa larga stile vaccaro (di quelli che avevano preso a tornare di moda) e l'impermeabile lungo, entrambi di cuoio (nero), entrambi portati per atteggiarsi, in quel momento coperti di brina. Cosa oprse più preoccupante, ovvero interessante, era il fucile automatico portato a bandoliera, così, come un accessorio del sabato sera: un modello pesante Afrikaans, calibro 8.55, molto moddato (e pittato a toni di verde militare) comunque...

...comunque il posto e l'uomo si trovavano in una di quelle zone grigie dove interessi diversi del ceto medio criminale si trovano a confronto, e vengono perseguiti più o meno in equilibrio: in questo caso dalla Tong di un certo Lin Dongze, trafficante di narcotici, e dal Kumi della Viva Morte, che invece si dedicava alla tratta degli schiavi e non disdegnava lo smercio di organi.
Lui non aveva mai avuto da ridire con entrambi, manco conosciuti proprio (ci teneva rimanesse così) in ogni caso, sulla base very cringe di 'Chicken Dance' anche un trenino si era fermato per lui: solo dei poveri Cristi di musi gialli che volevano finire di sbronzarsi, e lui era venuto a guastargli la festa, tch tch...

...era proprio un pessimo soggetto.

Si era presentato cinque minuti prima, accolto dal quotifax che stava venendo trasmesso su un monitor LCD, appeso a sua volta sopra il banco di una reception (più gialla di rappresentanza in kimono giada finta seta). Il videogiornale in chiusura stava dicendo, che le indagini sui fatti del Venticinque Dicembre alla villa del Segretario Generale Delegato, Alfred Wooden, erano ancora in corso.

Jack-Al lasciò che il mezzobusto riepilogasse una storia che conosceva già, e si girò verso il banco e la cinicchia: il primo, come il monitor, era agghindato di stelle filanti e lanterne di carta, al centro faceva bella mostra una grossa statua del Gatto Nihao, di lacca rossa e ideogrammi oro (con zampa basculante beneaugurante); la seconda era probabilmente (ri)fatta di plastica pure lei, ma qui il colore tendeva al bronzeo e i ritocchi abbellivano al punto giusto una piccola choom che ai venti non ci arrivava: non appena si accorse di lui poté apprezzare il sorriso che calava e gli occhi che si allargavano.
Sogghignò; qualcosa di strano c'era, se in un posto dove attentati, episodi di cyber-psicosi e omicidi violenti in genere erano all'ordine del giorno (e venivano dimenticati con la stessa facilità con cui una joy scorda i clienti) si parlava ancora di cose risalenti, a paragone, a un'era geologica prima. Stava di fatto (diceva il mezzobusto) che i mandanti dell'attentato - costato la vita a quindici personaggi pubblici molto influenti, tra cui un noto filantropo, un cavaliere del lavoro, un dirigente del Partito Unico e nientemeno che il CEO della Hor-Zapp Ltd. - rimaneva senza mandante. In compenso, erano stati aperti molti fascicoli di indagine a proposito delle connessioni dei morti ammazzati con il mondo delle società segrete e la criminalità organizzata, con ipotesi di reato a vario titolo e indagini ugualmente in svolgimento.

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