Penny
Ero in macchina con mia mamma.
Ci stavamo trasferendo a casa del suo nuovo compagno che abitava in un'altra città.
Mio padre era morto un anno prima ma vedere mia mamma con un altro mi infastidiva. Sapevo che sarei dovuta essere felice per lei ma mi risultava davvero difficile. Non volevo un'altra persona tossica nella mia vita.
All'improvviso la macchina si fermò di colpo.
"Siamo arrivati." Anunciò mia mamma.
Prese la spazzola con urgenza e si pettinò i lunghi e folti capelli color grano, per poi uscire dalla macchina sorridendo raggiante.
"Sei felice amore?" Mi chiese guardandomi con quegli occhi grandi blu oceano mentre sorrideva come una bambola.
"Si." Non aggiunsi altro ma mi forzai e sorrisi come sempre.
Andammo avanti camminando per un po' fin quando non ci si presentò davanti una villa a tre piani. Il giardino che la circondava, ornato di fiori e piante di tutti i tipi, sembrava immenso. Vicino al giardino c'era un piccolo bosco che faceva anch'esso parte dell'abitazione. Le pareti della casa, bianche come la neve e le finestre maestose, facevano sembrare la casa un'abitazione che solo poche persone potevano permettersi.
Nonostante i fiori dai colori sgargianti e le pareti bianche come il latte, la casa aveva comunque qualcosa di cupo e misterioso ma allo stesso tempo affascinante e attraente.
Un uomo dagli occhi color cioccolato e dai capelli del colore dello zucchero filato si avvicinò a noi in maniera imponente.
"Benvenute." Baciò mia mamma per degli attimi interminabili e poi si rivolse a me.
"Io sono Marco. Tu devi essere Penny, giusto?"
"Penelope. Chiamami Penelope." Puntualizzai.
Mia mamma mi rivolse uno sguardo inferocito appena Marco si girò ma non mi importava.
"Mio figlio tornerà tra poco." Aggiunse Marco.
"Tuo figlio?" Rimarcai la parola figlio dato che mia mamma non mi aveva detto nulla di tutto ciò.
"Sì. Sua madre, ovvero la mia ex moglie, è morta in un tragico incendio mentre era in vacanza." Affermò prima di invitarci ad entrare in casa.
Presi le mie venti valigie e varcai quella soglia sapendo che da quel momento sarebbe iniziata la mia nuova vita.
Appena entrata due domestiche presero le valigie senza rivolgermi parola e le portarono dove sarebbe stata la mia nuova camera.
Mia mamma decise di andare a dormire ma io, curiosa di conoscere il mio nuovo 'fratellastro', decisi di aspettarlo anche se era ormai notte fonda. Non sapevo tanto di lui. Così feci un po' di stalking e scoprii solamente che aveva ventiquattro anni e che aveva finito l'università di Psicologia. Intanto provai dei vestiti che avevo comprato il giorno precedente: un top attillato nero carbone, una gonna aderente color petrolio e infine un abito nero, corto e scollato sulla schiena. Era decisamente troppo scollato. Troppo.
All'improvviso sentii la porta d'ingresso aprirsi con un tonfo. Corsi veloce di sotto dimenticandomi completamente di cosa stavo indossando. Mi pietrificai.
Un ragazzo dagli occhi rosso rubino e dai capelli neri come la notte varcò la porta. Il suo fascino, calamitante e enigmatico, mi travolse come una bufera durante una notte di tempesta.
I suoi occhi rossi come l'Inferno bruciavano e divampavano fulmini.
Il sorriso spietato faceva venire i brividi.
Gli zigomi accentuati lo rendevano dannatamente sexy.
Il fisico faceva paura dalla perfezione di ogni singola parte.
La camicia nera attillata copriva un fisico atletico e palestrato. Inoltre, era decisamente alto oltre che dannatamente attraente. I suoi occhi si piantarono subito su di me e in meno di un secondo me lo ritrovai a un centimetro da me mentre le mie spalle erano inchiodate al muro.
"Hey." Dissi in un po' presa alla sprovvista.
Mi scrutò per qualche secondo. Giocai con una ciocca di capelli mentre lo guardavo come una predatrice guarda la propria preda. Mi piaceva giocare.
Mi prese per i fianchi con una presa serrea e decisa, come se avesse un bisogno urgente che non riusciva a placare.
"Cosa fai?! Levami le mani di dosso." Dissi decisa.
"Penny." Pronunciò il mio nome scandendo bene le parole come se intanto le stesse divorando. "Penny, Penny, Penny. Ti presenti davanti a me con questo vestitino che mi fa sognare e bramare cose proibite e poi non ti fai neanche toccare." Disse con quegli occhi affilati mentre sorrideva in modo spietato e malvagio.
"Siamo 'fratellastri'." Gli ricordai.
"Non di sangue." Disse torreggiando su di me in maniere imponente.
Si avvicinò alle mie labbra spinto da un desiderio irrefrenabile.
Mi avvicinai a lui come per arrendermi al suo tocco per poi allontanarlo sorridendo.
"Dovrai fare di meglio per avermi." Sorrisi in modo perfido e divertito. Poi mi voltai camminando in modo sicuro ed elegante verso la mia camera senza degnarlo di uno sguardo.SPAZIO SCRITTRICE
So che all'inizio la protagonista femminile vi potrebbe sembrare stronza e senza cuore ma con il continuare della storia cambierà, fidatevi di me.
Se pensate che il protagonista maschile si interessi solo a lei per il suo corpo vi sbagliate di tanto. Infatti, ci sono molte cose che scoprirete su entrambi, le quali ve li faranno amare ancora di più.
Tutto per loro è un gioco malsano all'inizio, ma chissà in cosa si trasformerà in futuro stelline!
Per scoprirlo potete solo continuare la lettura!
-Se avete gradito una storia lasciate una stellina!
Buona lettura stelline!
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MASCHERA
Mystery / ThrillerTHRILLER/ DARK ROMANCE In una società dove non si può essere sé stessi ognuno porta una maschera, dietro alla quale si celano segreti, paure, emozioni. E se tutto venisse a galla? E se ogni segreto fosse messo allo scoperto? ~ Penny, una ragazzina...