Penny
La mattina seguente mi svegliai e andai subito davanti allo specchio.
Non mi piaceva il mio corpo e avrei sempre voluto cambiarlo con quello di una modella. Sapevo di essere sottopeso ma mi sarebbe piaciuto esserlo ancora di più. Per me dimagrire era come una droga, della quale hai bisogno e non riesci a fare a meno.
Mi misi un top color ciclamino e dei leggins che facevano risaltare le curve armoniose. Raccolsi i lunghi capelli neri e folti in una coda alta. Uscii di casa velocemente per non incontrare Andras. Non volevo perdere tempo con lui. Varcata la soglia di casa il sole illuminò le mie iridi verdi come degli smerarldi.
I miei occhi, dalla forma allungata, ricordavano quelli di un felino.
Le lentiggini sul mio viso si stavano accentuando, data la calda stagione.
La mia pelle invece, restava candida come il latte, come sempre.
Presi un tappetino per fare ginnastica e iniziai la mia sessione di esercizi.
Mi allenai intensamente per circa due ore e poi decisi di andare a fare una camminata.
Appena uscita di casa, però, vidi un piccolo micino color carota.
Sembrava avesse un mese. Il suo pelo appariva folto e morbido come una nuvola. Emise un miagolio straziante. Non era curato e sembrava molto affamato, così pensai che fosse stato abbandonato.
Mi chinai delicatamente per accarezzarlo e lo scrutai attentamente.
Avrei potuto portarlo a casa e accudirlo.
Dato che se fosse rimasto per strada sarebbe morto, lo presi in braccio e rientrai in casa.
"Ti chiamerò Carota." Gli dissi solare in modo tenero toccandogli il musino grazioso.
Appena aprii la porta della mia camera vi trovai dentro Andras.
Dallo spavento mi paralizzai e feci cadere il gatto per terra.
"Che cosa ci fai qui?" Rimarcai la parola 'qui' irritata.
"Cosa ci fa questo gatto qui?" Disse ridendo in un modo avvelenante lui avvicinandosi a me e sbattendo la porta per chiuderla. "Non voglio un gatto in questa casa quindi riportalo fuori."
"Sennò?" Dissi per poi essere messa spalle al muro.
"Sennò ti giuro che non avrai più il fiato di ribattere dopo quanto ti avrò fatta urlare." Mi afferrò per la vita e mi prese in braccio sempre spingendomi verso il muro. Mi iniziò a baciare sul collo in modo passionale e travolgente.
Ansimai e gli graffiai la schiena come un felino ma poi lo spinsi brusca.
"Non osare toccarmi mai più." Dissi gelida come il ghiaccio.
"Non mi sembra che tu voglia che io ti stia lontano Gattina."
"Non mi chiamare così!" Gli urlai contro.
"Mi dispiace. Prometto di non farlo mai più, Gattina." Rise in un modo accattivante.
Stavo per ribattere quando una domanda mi rimbombò nella mente in maniere assordante: cosa stava facendo prima nella mia camera? Mi guardai intorno e notai che il mio diario segreto era sulla scrivania anche se ero sicura di averlo lasciato dentro al cassetto.
Mi irriggidii e lo fulminai con lo sguardo.
"Hai letto il mio diario!" Gli urlai contro come una vipera.
"Forse." Rise divertito come se fosse un gioco.
Chissà cosa e quanto aveva letto. Un sacco di paranoie mi travolsero come un tornado.
"Vattene." La mia voce lo perforò come un coltello. I miei occhi, invece, emanavo fulmini.
Si spaventò per la prima volta e si impietrii senza dire nulla.
Rimase fermo un attimo come paralizzato e poi se ne andò in silenzio.
Gli avevo fatto... paura?
Mi sentii un attimo in colpa ma poi mi ricordai che era stato lui a leggere il mio diario.
Le paranoie tornarono ad invadermi, tormentandomi. Avevo decisamente troppi segreti raccolti in quelle pagine così decisi di bruciarlo.
Non mi sentivo triste o dispiaciuta, solamente soddisfatta e rassicurata dal fatto che nessuno avrebbe mai scoperto il mio passato. Nessuno.
Però, mi tormentava ancora il fatto di non sapere cosa aveva letto.
Dopo aver bruciato il diario mi precipitai nella sua camera come una tempesta improvvisa. Lui, che non se lo aspettava, mi piombò addosso come una furia.
"Cosa ci fai qui?" Disse in modo agghiacciante.
Solo allora notai che l'unico indumento che indossava era un asciugamano stretto in vita.
I capelli, bagnati, erano dannatamente attraenti.
"Se vuoi scopare almeno prima bussa." Mi disse sfacciato.
"Non accadrà mai nulla tra noi due." Annunciai sicura di me.
"Ah si? Ne sei proprio sicura?" Mi disse in tono provocatorio sottovoce all'orecchio.
Sussultai e lui si divertì nel vedermi così vulnerabile.
"Ne sono sicura."
Mi buttò sul letto con potenza e si buttò su di me tenendomi ferma sotto di lui. Mi mise una mano al collo tenendomi ferma.
"Mi stai facendo male." Non mi stava facendo male ma volevo solamente che mi togliesse le mani di dosso.
"Sei tu che sei venuta nella mia camera, nel mio infermo. Ora goditelo."
Provai a spingerlo con tutta la mia forza ma la sua superava ulteriormente la mia. Gli graffiai il petto con le unghie. Gli feci male. Lo feci sanguinare.
"Fai la brava Gattina." Sorrise in un modo straziante.
Spinse il suo corpo contro il mio facecendo esplodere nella mia testa emozioni travolgenti e obbligandomi a viverle.
Gli diedi una ginocchiata nelle parti basse e mi alzai dal letto.
"Non hai idea di cosa sono capace." Dissi in modo affilato.
"Voglio vedere Gattina. Fammelo vedere." Disse attirandomi di nuovo a sé.
Presi la lampada sul comodino e gliela tirai in testa con forza, lanciandogli uno sguardo soddisfatto.
"Sei una Gattina selvatica." Disse massaggiandosi il punto dove lo avevo colpito.
Mi mise spalle al muro ancora ma lo spinsi via.
"Domani è il primo giorno di scuola superiore. Non rovinarmi la giornata Andras."
Me ne andai dalla camera veloce, sbattendo la porta con furia.SPAZIO SCRITTRICE
Heyy stellineee! Come va? Vi sta piacendo la storia?
Perdonate i loro issues ma non sanno cos'è l'amore ancora. Sanno solo graffiare e farsi male a vicenda, ma fidatevi che le cose cambieranno.
Insultateli pure. Perchè so che lo farete. Io intanto vi preparo i popcorn!
-Lasciate una stellina se vi è piaciuta la storia!
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MASCHERA
Mystery / ThrillerTHRILLER/ DARK ROMANCE In una società dove non si può essere sé stessi ognuno porta una maschera, dietro alla quale si celano segreti, paure, emozioni. E se tutto venisse a galla? E se ogni segreto fosse messo allo scoperto? ~ Penny, una ragazzina...