Tommy
Dopo aver messo a dormire Penny mi avvicinai a Emma. Perché piangeva? Non so il motivo ma vederla piangere mi distruggeva, era come una perfetta rosa bianca rovinata dal dolore. Io non volevo questo. Evitai di farle alcuna domanda a cui non avrebbe risposto, non volevo essere invadente. Perché riportarla a pensare a quel dolore, sarebbe stato come un'ascia sulla schiena. E io non potevo permetterlo. Non potevo farle altro male.
Ma cosa mi passava per la mente?! Non ero io, questo di sicuro. Io non mi facevo commuovere da una ragazzina. Io?! Ti pare?!
La presi tra le mie braccia e la coccolai.
Che idiota che sono.
Era davvero piccola lei, aveva le mani che erano la metà delle mie. Il suo corpo minuto e delicato era circondato dal mio, possente. Lei si era fatta toccare da me, stranamente. La cosa mi stupiva a dir poco, dato che io non ero proprio un tipo raccomandabile e lei, invece, era una principessina.
Le asciugai le lacrime delicatamente. "Grazie." Mi abbracciò e mi sembrò di essere in Paradiso. "Marco mi ha tradita." Confessò con gli occhi distrutti.
"Non ti merita, tu sei bellissima Emma." Come si era permesso?! "Io lo uccido." Sibilai.
Io sapevo chi era Marco, ma era meglio se non sapeva il modo in cui ero venuto a sapere della sua vita. In ogni caso, non potevo affezionarmi a lei.
La spinsi via con menefreghismo e andai sul terrazzo di casa sua per assumere dell'eroina. Dopotutto, tutti sapevano che ero un tossico dipendente. Lei mi seguì come un cagnolino rompiscatole.
"Cosa cazzo vuoi?!" La raggiunsi con due falcate.
Lei tremò sotto al mio corpo, il doppio del suo. "Non... non... non prenderla... ti prego." Balbettò mentre l'ansia la stava divorando.
"Ma cosa cazzo vuoi?!" La fulminai e lei distolse il suo sguardo dal mio. "Fatti i cazzi tuoi bimba di merda."
All'improvviso, in un gesto fulmineo, buttò giù la droga dal balcone. Sorrise, soddisfatta. "Se pensi che abbia paura di te ti sbagli." Rimasi sconvolto... aveva finto? "Non mi interessa di uno stronzo come te." Si girò e provò ad andarsene.
Le afferrai il braccio, fermandola. "Se non ti interessa di me perché non vuoi che io assuma dell'eroina, eh?" La rimbeccai.
Lei mi lanciò un'occhiataccia e con uno strattone si liberò dalla mia presa. "Perché la droga non cancellerà il dolore." Fece un passo avanti verso di me diminuendo la nostra distanza. "Non puoi fuggire al dolore, puoi solo affrontarlo e accettarlo, solo così potrai guarire." Se ne andò e io rimasi immobile, come ipnotizzato da quelle parole.
Aveva ragione. Io ero sempre fuggito dal dolore ed era sempre tornato più forte di prima, più forte di me.
"Aspetta." La fermai di nuovo.
"Non ti sopporto." Mi disse lei gelida. "La bimba di merda se ne va e ti lascia in pace." Stava facendo l'offesa, perfetto.
La trascinai a me e la baciai. Lei all'inizio sembrò non volerlo ma poi mi riavvicinò a lei e cese, a me e al mio tocco. La riportai in casa e la buttai sul divano.
"Tua mamma?" Le chiesi.
"Dorme."
"Perfetto." La buttai sul divano e mi misi sopra si lei, riempiendola di baci su tutto il viso. Bellissima, meravigliosa, stupenda, perfetta. Mia.
Lei rise, la sua risata era bellissima, faceva bene al cuore."Sei la più bella principessa." Le sussurrai all'orecchio mentre le accarezzavo i capelli dolcemente.
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MASCHERA
Mystery / ThrillerTHRILLER/ DARK ROMANCE In una società dove non si può essere sé stessi ognuno porta una maschera, dietro alla quale si celano segreti, paure, emozioni. E se tutto venisse a galla? E se ogni segreto fosse messo allo scoperto? ~ Penny, una ragazzina...