moto

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questa e la storia del predatore che si innamora della preda e finisce per morire di fame

"Leyla scendi!"

-"arrivo!"

Scesi velocemente le scale ponendo attenzione ai gradini di marmo bianco in cui ero scivolata troppe volte dall'arrivo in quella casa. I pantaloni neri di pelle mi fasciavano bene le gambe ma, anche se a stento, riuscivo a scendere le scale.   Non c'era tempo per fare una colazione decente, perciò uscii velocemente di casa cercando di non perdere tempo ammirando l'enorme giardino.                      Iniziai a camminare in quelle vie per me troppo nuove, in direzione della nuova scuola.                  L'aria era leggermente fredda, ma si abbatteva sulla mia pelle con forza togliendomi il sonno che mi era rimasto addosso. Mi sudavano le mani e sentivo entrare in me tantissima ansia. Osservai le mie nocche distrutte che facevano vedere chiaramente che il mio sport è3  tutto tranne che tranquillo. Attraversai delle strisce pedonali. Quando una moto placcata di nero, mi passò a pochi centimetri dal corpo, i miei capelli svolazzano in aria e il mio cuore perse un battito. Appena ripresi il controllo del mio corpo mi rigirai a guardare la moto.

"Brutto stronzo mi hai quasi investita"

La moto non si fermò e il ragazzo che la guidava non si degno neanche di girarsi. aveva una felpa larga, che però lasciava intravedere la grandezza delle sue spalle. e Un casco nero abbinato alla moto che non lascia vedere la faccia di quel rincoglionito. Assorta ancora nei miei pensieri mi ero stazionata in mezzo alle strisce pedonali. finche sentii una macchina suonare il Clacson. ancora imbambolata dallo spavento e gli feci un bel dito medio per poi attraversare la strada del tutto. All'inizio ero una persona calma che si fidava di tutti ma ormai non era più così, non mi fidavo manco di me stessa ero cresciuta come l'eroe della loro storia e ne ero diventata la cattiva. Arrivai davanti alla scuola. Era un istituto abbastanza vecchio, scale di marmo portavano al grande portone con un flusso di ragazzi che andavano avanti e indietro dal giardino di ingresso. Mi sentivo come dentro a un film. Gli altri palazzi che circondavano la scuola non erano nulla confronto alla bellezza vittoriana di questo alte colonne ornavano l'ingresso e per quanto potesse essere una scuola per figli di papa era veramente stupenda.entrai senza soffermarmi sul fatto che quella scuola quella citta e questa famiglia sarebbe stata il mio futuro. la scuola all'interno era altrettanto formidabile affreschi di epoca barocca ornavano i soffitti il pavimento in marmo bianco ricordava una pista di pattinaggio sul ghiaccio gli armadietti erano allineati perfettamente con la parete quella scuola era un contrasto i soffitti decorati contrastavano con il pavimento bianco gli armadietti con tutto lo stile antico.

"tu dovresti essere Leyla"

una voce dolce mi fece voltare immediatamente una signora su una quarantina di anni con capelli sciolti sulle spalle e occhi azzurissimi aveva gli occhi puntati su di me con fare felino

"si sono Layla, piacere"

"io sono margherita ti affiderò a una ragazza per il giro della scuola"

si volto senza pronunciare altre parole cosi io la seguii cercando di non fermarmi ad osservare ogni dipinto attaccato alla parete si fermo davanti a una porta su cui era scritto il numero 14 busso la porta tre volte e si allontano velocemente dalla stanza sta volta non la seguii perché mi sembro che lei mi volesse portare proprio qui davanti a questa porta. la porta si spalanco cosi velocemente che i cardini quasi si staccarono e ne usci una ragazza. era abbastanza bassa con capelli biondi leggermente mossi sciolti sulle spalle un golfino azzurino e dei pantaloni a zampa che gli fasciavano perfettamente la vita stretta era tutto il contrario di me.

"ciao" la sua voce era squillante ma dolce e premurosa allo stesso tempo

"mi chiamo Katrin tu dovresti essere la nuova studentessa"

light of hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora