ti amo

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ARES(POV)
Di certo non mi sarei aspettato di rimanere bloccato in uno sgabuzzino di un night club umano insieme a Katrin eravamo venuti per vedere quanti demoni dell'inferno volessero rapire umani confusi dalla lussuria e tenerli come schiavi visto che lo spaccato tra i due mondi era sempre più fragile gli angeli della notte di solito si comportavano modestamente con gli umani ma quelli dell'inferno erano tutto il contrario non avevano un anima né compassione e ferire umani era contro le leggi principali del casato del congresso della rosa nera e Ethan si sarebbe incazzato parecchio se non avessimo catturato i demoni prima che rapissero qualche umano proprio ora che la situazione con il regno del giorno era tutto forche stabile.Stava andando tutto bene finché non avevamo iniziato ad inseguire un demone per catturarlo fuori dal locale ma ci aveva attirato in una trappola infernale che vietava l'uscita da una stanza dall'interno per fortuna avevo mandato un messaggio a Jaxon per venirci a liberare . Lo spazio era minimo e la connessione che c'era tra me e katrin anche se in un momento inappropriato ci univa facendoci avvicinare, mi trovavo già a pochi centimetri dal suo volto
"Ares, dovresti allontanarti"
"Sicura che è questo che vuoi piccola cantante?"
"Non C'entra nulla quello che voglio o no e molto di più lo sai bene Ares"Il suo dito si poso sul mio petto con fare accusatorio
"E qui che ti sbagli Katrin e tua la scelta non dire cazzate lo sappiamo entrambi"Una furia travolgente mi imposseso il corpo perché non poteva accettare questo desiderio che ci univa io sapevo che lei lo volesse tanto quanto me
"Te non sai proprio nulla devi smetterla di pensare soltanto a te stesso"
"Io non penso soltanto a me stesso"Stava giocando sulla mia autostima in questo momento e ciò mi faceva scoppiare il cervello
"Sei te che non pensi mai a te stessa ma soltanto a come stanno gli altri, e ci soffri"I suoi occhi diventarono lucidi
"Non e vero"Il suo era quasi un urlo
"Sai benissimo che è così, non ti rispetti, cazzo"Sapevo che questa cosa l'avrebbe ferita ma doveva saperlo doveva capirlo
"Vogliamo parlare di te Ares sei in questo casino soltanto perché volevi una stupida vendetta per tuo padre. E vero abbiamo avuto una storia in passato ci siamo divertiti ma bisogna passarci sopra ora siamo sulla terra e per quanto io sia metà dell' regno della notte siamo troppo diversi"
Crack quello era il rumore del mio cuore. Dovevamo passarci sopra non c'è l'avrei mai fatta gli avevo promesso che gli sarei sempre stato accanto e non riuscivo a lasciarla al passato non avevo mai visto un futuro senza di lei e ora lo stavo vivendo
"Forse saremo anche diversi ma non puoi dire che non c'era nient'altro oltre il divertimento"Se l'avrebbe detto me ne sarei andato per sempre
"Non è stato solo quello ma ora non possiamo questo lavoro e troppo importante"
Era più bella una pugnalata in pieno petto la sua mano mi accarezzo la guancia per consolarmi
"Devi dimenticare tutto. Siamo soltanto colleghi"
"Non puoi dirlo e stupido e..."Non sapevo come continuare la frase balbettavo da quanto fossi rotto dentro
"Non è stupido e semplicemente giusto"
"Ma..."
"Ma cosa Ares?"
Sapevo esattamente cosa ma non ero sicuro che era il momento opportuno per dirlo ma ormai la mia testa ormai era già su una l'altro canale
"Io ti amo Katrin ecco cosa. Adoro la tua voce il tuo sorriso i tuoi capelli non riesco a pensare un futuro dove non esisti perché mi migliori illumini la mia giornata. Perché sei fortunatamente perfetta per me"
Il suo viso rimase impossibile il terrore di averla spaventata mi scaraventò lo stomaco dall'altra parte del mondo i suoi occhi erano fissi sui miei per quanto la paura mi stesse uccidendo mi sentii libero come una foglia lasciata volare come brina marina. Non disse nient'altro avvicino il suo viso di più al mio e le nostre bocche si sfiorarono il mio cuore esplose era soltanto un piccolo contatto ma era meglio di qualsiasi altra esperienza provata prima il sapore di ciliegia si accentuò quando il contatto divenne più pressante le nostre lingue si unirono in un vorticare di passione incontrollata era come tornare a casa gli strinsi i fianchi e la spinsi ancora di più verso il muro le mi mise le mani tra i capelli e tiro leggermente mi allontanai soltanto per mordere il labbro inferiore così morbido e pieno la mia testa si offuscò del tutto quanto si lascio scappare un gemito roco dal fondo dalla gola non era una bacio ma più una battaglia era come se rivendicassimo il posseso dell'altra persona con una furia travolgente il dolore che mi provocava tirandomi le ciocche bionde aumentava soltanto il pciacere quando i suoi denti si chiusero sul mio labbro e tirarono mi lasciai sfuggire anche io un gemito. Santissima madre di tutti gli angeli e demoni mi accorsi soltanto ora quanto mi era mancata quella ragazza una mia mano risalì sul suo corpo indugiando sul seno fino a perdersi sui suoi capelli di un biondo spettacolare. Quando mi staccai entrambi avevamo bisogno di respirare ma la tregua duro poco perché la mia bocca voleva sempre più contatto con la sua bocca la mia lingia scivolo sul suo collo il sapore di vaniglia e sale mi mandarono in tilt completamente il cervello succhiai e baciai il suo collo per un tempo indeterminato lasciandolo avvolte per inpossesarmi della sua bicca che mi mancava ogni volta che mi staccavo da lei. Fino a pochi minuti fa ci azzanavamo con battute taglienti e ora ci stavamo strusciando uno contro l'altro come gli umani pazzi di lussuria che erano la fuori avevo baciato moltissime altre ragazze ma nessuna era come katrin lei era semplicemente fatta per me sapeva tenermi testa ma essere anche dolce le mie mani scesero al primo bottone della sua camicetta che avevo sognato strappare da quando l'avevo vista quel pomeriggio per la prima volta che sentì la maniglia abbassarsi mi staccai subito da lei anche se il mio cervello mi urlava di fregarmene e continuare imperterrito mi guardava con gli occhi enormi e le pupille dilatate con le labbra gonfie e qualche morso sul collo coperto da alcune ciocche di capelli la porta di aprii subito dopo e ne uscì Jaxon i capelli come sempre ordinati e gli occhi che ci osservavano da capo e piedi mi ero dimenticato di averlo chiamato per farci salvare poco prima katrin si chiari la voce e poi parlo
"Grazie di essere venuto a salvare Jaxon un demone ci aveva chiuso qua dentro"
Stavo per ringhiargli in faccia per quello che aveva interrotto ma mi limitai a fargli un cenno di ringraziamento
"Mi dispiace aver interrotto la vostra chiaccherata" l'ultima parola era puramente ironica ci aveva pienamente beccato katrin aveva le labbra gonfie e io l'aerazione visibile dai pantaloni
"Potevi anche non salvarci questa volta" lo dissi con tono così autoritario che fece impressione pure a me
"Riprenderete il vostro discorso in un posto più appartato. Muovetevi Marck a la macchina pronta qui fuori. Per quanto riguarda il demone abbiamo risolto noi ora e tornato all'inferno con un biglietto di sola andata"
Lo superati senza proferire parola molto probabilelmente avrei attaccato Jaxon alla gola volevo soltanto tornare a casa e finire quello che ho iniziato ma purtroppo abbiamo ancora una notte di perlustrazione che stranamente so che sarà più straziante del previsto visto che nella mia testa ce soltanto il bacio di poco fa con katrin e quello che avrei potuto farli se quel cazzone non si fosse intromesso sul piú belli dannata la dea del tempismo. forse da un punto di vista ci avevo anche guadagnato perché sarebbe stato imbarazzante farmi beccare dal mio migliore amico con il cazzo tra le coscie di Katrin. Uscii dal locale e pian piano mi calmai entrando in macchina era un forgincino. Che cazzo eravamo i protettori di gotham? Da oggi mi sarei fatto chiamare Ares-super-batman subito dopo arrivo Jaxon con quel sorrisino sfacciato sulle labbra e Katrin dietro di lui che sembrava leggermente scossa. Trovammo soltanto quante demone minore nulla di cui preoccuparsi la notte passo senza particolari battaglie e finimmo per mangiare nel forgincini cibo che avevamo ordinato a un fast food che era per strada. Chissà perché quei posti non esistevano nel regno della notte lì ho eri povero e non mangiavi o eri ricco e morivi da quanti cibi prelibati mangiavi era strano mangiare un panino pronto devo ammettere che però in alcune città dall'arrivo di Ethan al potere erano molto migliorate e il cibo bastava per tutti quando ero piccolo mi raccontavo delle storie delle cutta prima dell'arrivo al trono di Ethan che mi facevano rabbrividire cosu tanto da non riuscire a dormire per notti intere.Stranamente la notte non fu peggio di come me l'ero immaginata.

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