devi mangiare

29 1 0
                                    

l'inferno e vuoto

quel vuoto in cui la paura risuona nella stanza

quel vuoto in cui la tua voce è l'unico rumore

ovviamente al posto di rimanere seduto dove stava molto più comodo decise di venire in cucina dove ero giusto per testare la mia pazienza che già era inesistente appena mi girai lo vidi con in mano il limone mezzo mangiucchiato e un bicchiere d'acqua se ne era accorto?

"questa dovrebbe essere la tua cena?" ero veramente in un casino enorme ora lui si sarebbe messo a fare battute su questo

"si ho mangiato tanto a pranzo. devi andartene non ti ho dato il permesso di rimanere in casa mia e visto che hai sfondato la porta di potrei denunciare per violazione di privaci" si mise a ridere molto probabilmente perché non credeva che potevo farlo ma era la mia intenzione appena se ne fosse andato

"non ti lascio a casa da sola senza i tuoi zii"

"non ho 5 anni non ho bisogno di un babysitter"

"di certo non hai 5 anni ma sei solo una debole umana e un qualsiasi demone che vorrebbe rovinarmi potrebbe entrare qui dentro e ammazzarti quindi non ti lascio sola" sapevo che era impossibile dissuaderlo dalla sua idea cosi lasciai perdere quella sera ero più stanca del previsto quindi uno a zero per Ethan ma una domanda mi stava confondendo le idee da più giorni ed era fondamentale per la mia vendetta sapere la risposta

"te ci hai provato con me per farmi ammazzare dai parados insieme a mia madre"

"giusto"

"allora vuol dire che dopo aver ammazzato mia madre hai firmato l'accordo in cui tu mi dovevi proteggere"

"giusto"

tutto colpa del giorno ma qualche volta farsi i cazzi loro mai questi mondi

"credi di essermi dimenticato che devi mangiare" mi girai di nuovo verso di lui visto che mi ero voltata per prendere un altro bicchiere di acqua. in quel momento non avevo per niente fame

"non ho fame" ok forse era leggermente una bugia visto che il mio stomaco chiedeva pieta solo sentendo la parola cibo, ma ora non centrava solo il mio problema ma anche l'orgoglio già nella classifica era un punto avanti al mio e visto che il mio piano di vendetta non e ancora minimamente pronto non avrei mangiato neanche se fosse per una questione di vita e di morte ho fame"

Fece un passo verso di me incombeva sulla mia figura più di quanto desiderassi la vendetta doveva essere ben pianificata o non l'avrei nemmeno toccato senza ritrovarmi con il collo spezzato buttata in non so quale fosse in mezzo al nulla

"Non mi importa devi mangiare per sopravvivere, e purtroppo in questo momento e ciò che mi serve"

"Credo che mi lascerò morire di fame solo per fare scatenare un guerra in cui so che perderai"

Fece un altro passo verso si me un ricciolo nero corvino gli ricadde sulla fronte e un profumo familiare ma che avevano iniziato ad odiare mi circondò

"Continua a trattarmi così facendo finta che la persona che odi davvero non e te stessa"

Spezzata non credevo si poteva essere spezzati da una verità così diretta e vera io odiavo me stessa perché continuavo a sperare ma in una cosa aveva sbagliato io odiavo anche lui perché mi aveva levato l' unica possibilità di speranza

"E qui che ti sbagli Ethan tu hai fatto un grande errore mi ai spenta mi hai levato la speranza l'unica possibilità di fuggire e la mia vendetta farà lo stesso con te"

Rimase atterrito da questa risposta quasi impossibile a parte un piccolo ghigno arrogante che gli spunto sulle labbra che si trasformò subito in una risata

"Cara Layla devi sapere che a me non mi interessa se hai perso la speranza o qualsiasi altra stronzata perché so per certo che qua dentro" mi punto il dito proprio sopra il cuore "l'unica persona che odi è te stessa"

"Non mi conosci per dire queste cose"

L'esclamazione mi uscì a un volume così forte che rimbombo per tutta la stanza di quella casa spoglia tutto quel marmo mi ricordava solo una cosa

8 mesi prima:

Ero distesa sul pavimento troppo spaventata per muovermi forse anche troppo dolorante la testa mi scoppiava mi sentivo gli occhi vitrei sangue c'era troppo sangue che sporcava il marmo del pavimento in cui ero distesa agonizzante quel materiale perfetto liscio e levigato era sporco forse come la mia anima strisce di sangue erano delle vere e proprie venature su quel pavimento così elegante che mi faceva male rovinarlo. E mi sentii in colpa forse tutte le botte che mi avevano dato avevano una motivazione dietro forse ero veramente la causa della morte di mio fratello. Io riuscivo a macchiare ogni cosa intorno a me pure quel materiale così puro ero io sbagliata ero io sporca non riuscivo a difendermi non riuscivo a fare niente mentre mi assestavano quei colpi troppo assolta a osservare gli occhi di mia madre colmi di rabbia per una cosa di cui non avevo colpa dolore ormai sentivo solo quello con lei c'erano altre persone che mi picchiavano in tre forse quattro. E così feci diventare grezzo pure la pietra più pura

Quel ricordo mi fece ribrezzo al solo pensiero ogni nervo mi si tese e gli occhi mi si inumidirono

"Stai bene?"

"Sei solo uno stronzo senza cuore non ti meriti neanche la mia parola"

È scappai al piano di sopra a una velocità che avrebbe fatto invidia a molti corridori infatti rischiai di cadere almeno tre volte ma per fortuna arrivai in camera tutta intera chiusi la porta mi prendi un libro le cuffie e mi buttai sul letto avevo bisogno di esternare tutte le emozioni che mi soffocavano e la musica e un bel libro erano per me una versa cura avvolte spero che il cattivo di certe storie raccontate male in realtà sia l'eroe almeno per qualcuno, perché essere l'eroe e semplice ma stare nella propria solitudine perché impauriti e troppo difficile per rimanere umani. Dopo poco mi addormentai e il mio cervello per fortuna si spense poi sentii bussare e la mia quiete fu interrotta di solito non riesco a dormire perché e come per Leopardi il sabato nel villaggio durante il giorno della domenica in cui tutti sono in ansia per il giorno dopo non riesco a dormire perché e come illudersi che la realtà sia solo un sogno e non ne vale la pena sapendo che mi dovrò svegliare,

Infatti da quella quiete mi ero svegliata appena arrivai davanti alla. porta ero pronta a sputare in faccia a Ethan che molto probabilmente avrebbe fatto una battuta su i miei capelli, ma non c'era nessuno poi abbassai lo sguardo c'era un vassoio con sopra della carne, dell'insalata e un piccolo muffin che era caldo come se l'avesse appena preparato raccolsi il vassoio e lo portai in camera mia per posarlo sulla mia scrivania poi presi il bigliettino che usciva da sotto il muffin e lo aprii

Mangia angioletto e il carburante per il tuo corpo non ti farà del male.

Mangia quanto puoi

Richiusi il bigliettino e lo appoggiai accanto alla scrivania. Di certo non potevo mangiare il muffin. presi la forchetta che era posizionata accanto al piatto e nel giro di qualche secondo riuscii a mandare giù un po' di insalata. Ero tornata sbagliata ero appena guarita ed ero di nuovo ricaduta pian piano mangiai tutta l'insalata e metà carne avevi ancora fame ma sapevo che non l'avrei sopportato altro cibo e grassi sulla mia figura allo specchio.

light of hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora