amicizia e misteri

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fortunatamente nella strada di ritorno non fui investita da nessuno.

"Leyla questo fine settimana abbiamo una cena importante mi farebbe piacere che venissi pure tu"

"Okk, ma con chi è questa cena"

"con delle presone molto importanti bisogna organizzare una trattativa"

Non mi proccupai del fatto di non conoscere l'identità di quelle persone i miei zii erano cosi ricchi che avrebbero almeno portato tre guardie di sicurezza e salii in camera mia. Ora avevo necessità di leggere e guardare una serie TV oppure sarei potuta esplodere. Mi era stato vietato usare il sacco da boxe durante il giorno quindi di solito leggevo oppure andavo a fare una corsa. Ma optai per un libro e una maratona di the vampire diares, adoravo quella serie da quando avevo dodici anni è per quanto riguardava i libri erano sempre un posto sicuro. erano un modo per farmi respirare quando non avevo piú ossigeno era come dimenticare per un attimo chi fossi era perdermi in un mare in cui era piacevole naufragare. Volevo vivere dentro un libro essere la protagonista che sta con il ragazzo stra figo che tutte le lettrici vorrebbero. essere l'orgoglio della scrittrice. Vorrei che non fosse successo mai nulla. Dopo due ore di scleri guardando the vampire diares e aver letto almeno 300 pagine di un libro che raccontava la storia di amore che non avrei mai avuto decisi che sarei dovuta andare a letto oppure provare a dormire. l'aria era offuscata da una patina impossibile da oltrepassare ma appena aprii gli occhi del tutto mi resi conto di essere dentro un ospedale provai ad alzarmi velocemente dal lettino che cigolava a ogni spostamento del mio corpo ma mi sentivo pesante e dolorante non riuscivo a muovermi e fui soffocata da ricordi cosi taglienti che riuscivano a fendere il mio cuore solo sfiorandolo

scappa, scappa e non voltarti indietro

sentivo quelle parole da per tutto dentro e fuori di me risuonava la voce di mio fratello che crollava a pezzi. cambiai scenario mi trovavo in casa mia quella che avevo definito cosi le pareti sembravano schiacciarmi vedi il volto di mia madre che si avvicinava e mi colpiva ripetutamente io che volevo scappare da lei ma non riuscivo a scappare ero bloccata nell'incubo in cui la propria madre ti picchia. non era l'incubo era la realtà quella vera quella che ritornava sempre. mi svegliai di sopra a salto balzai giù dal letto con una voglia matta di vomitare pure l'anima i drink che avevo bevuto alla festa non mi avevano per niente aiutata e decisi di uscire a fare una corsa per sfogare tutta quella rabbia

KATRIN (POV)

Layla era diversa lo notavo da come guardava il mondo come se lo vedesse cattivo come me e molto probabilmente si era accorta che io fingevo di essere la santarellina di turno i suoi zii non credo gli avessero detto ancora niente ed era meglio cosi doveva scoprire tutto con calma della rosa nera del pericolo che rischiava e di Ethan e soprattutto di Ethan che in quei giorni per migliorare la situazione era facilmente irritabile aveva quasi fatto a botte con Ares per una stupida battutina e quasi incendiato tutto il congresso con noi all'interno era ingestibile quegli ultimi giorni come se qualcosa fosse cambiato ma non era cosi sapevamo chi era il nostro nemico ma sopra a tutto chi era dalla nostra parte ed erano troppe poche persone fra poco Leyla avrebbe scoperto un mondo tutto nuovo fatto di illusioni paura e guerra sanguinosa e cruenta ma vedevo dai i suoi occhi che pensava fosse stata un anima dannata per sempre per quanto bene lo sapesse nascondere io avevo provato ad allentare la curiosità da Ethan me era difficile lo vedevo da come la guardato sin da subito con gli occhi che luccicavano per la sfida era male molto.

LAYLA (POV)

la corsa non mi aveva aiutato per niente ma decisi comunque di tornare a casa a prendere le mie cose avrei vissuto per tre giorni a scuola e avrei diviso la camera con Katrin mi stava simpatica ma mia nascondeva qualcosa lo sentivo almeno sapevo che quello che dimostrava il suo carattere non era veramente cosi solo un rivestimento mi ero già accertata che non fosse di qualche agenzia segreta e che mi volesse uccidere come era successo pochi mesi prima e il solo pensiero mi fece rabbrividire ma era stata gentile a ospitarmi nella sua camera di scuola per qualche giorno era per due persone ma non aveva mai avuto un coinquilina. arrivata a scuola passai tutto il giorno a portarmi avanti e indietro la mia valigia di piccole dimensioni tutta nera alla fine delle lezioni mi diressi velocemente alla camera di Katrin che stranamente trovai senza problemi. appenai bussai lei apri la porta con enorme foga come aveva fatto al nostro primo incontro. mi prese il polso e con uno strattone amichevole mi portò. Dentro la camera( e che camera se devo proprio dirlo )era divisa a metà: la sua parte era abbastanza ordinata, aveva il letto rifatto e i libri erano impilati con cura sopra la scrivania. Appoggiai sul mio letto la valigia nera che mi aveva accompagnata in questo viaggio al "ritrovo di me stessa", se così si può dire.

light of hellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora