Ogni morso ti compro un libro

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LAYLA(POV)

mi svegliai da sola nel mio letto la sera precedente era venuto Andros a salutarmi e mi aveva svegliato ci eravamo baciati e avevamo parlato per un po' crollata dal sonno erano state del giornate veramente pesanti mi alzai a sedere per vedere chi aveva deciso di svegliarmi bussando ripetutamente alla mia porta e aprendola cosi forte che sembrava che ci fosse un terremoto

"Layla fai colazioni e muoviti a cambiarti" un cuscino arrivo a una velocita di trecento kilometri orari a Ethan che lo schivo senza problemi  perché tra tutti mi doveva svegliare proprio lui con i suoi modi rudi

"non ho fame"

"mi aspettavo questa risposta" usci dalla mia camera e mi ributtai con tanta forza e velocità che sbattei la testa alla testiera del letto un male lancinante mi trafisse il cranio e con una mano sulla cute mi rimisi a sedere di certo non era il risveglio migliore che si potesse immaginare ma sbattere una testata del genere mi aveva svegliato poco dopo Ethan era ritornato con un vassoio pieno di cibo c'era frutta pancake pane miele burro marmellata e dei cornetti peccato che non avevo fame lo stomaco in quegli ultimi giorni mi si era chiuso e poi chi sa quante calorie avevano quelle cose di certo molte più di quante servissero per dimagrire e io già nell'ultimo periodo sono gonfiata e meglio fare un po' di digiuno

"quando ho detto che non avevo fame non era un invito per portarmi a letto la colazione della regina"

"mi dispiace ma per l'allenamentou devi essere in forze" era vero il cibo era il carburante del mio corpo e da quando avevo diminuito di nuovo il cibo ero molto più stanca ma dovevo per forza dimagrire le ragazze come me non piacevano a nessuno

"Layla devi mangiare" la sua frase sembrava quasi una preghiera compassionevole

"non ho fame, ora dovresti uscire ho bisogno di cambiarmi per fare l'allenamento" Ethan ovviamente non mi ascolto e mi raggiunse a grande falcate con il vassoio di leccornie ancora in mano mi sposto le gambe da una parte del materasso e si sedette

"non Ho fame" sarebbe stato molto più facile non mangiare se lui non si fosse avvicinato cosi tanto quell'odore mi fece aprire un buco nello stomaco ma erano veramente tutti cibi troppo calorici. però c'era anche della frutta potevo mangiare solo quella purtroppo e uva la frutta che ha più zuccheri e delle fragole anche esse molto zuccherose

"devi mangiare" era imperterrito sulla sua idea ma io non avrei demorso se avessi perso dei kili sarei stata meglio ne ero sicura

"non voglio mangiare"

"allora non vuoi mangiare non è che non hai fame sono due cose molto differenti angioletto e avvolte e bene imparare a distinguerle" non avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse come prendere le mie scelte alimentari sapevo farlo benissimo da sola

"ogni morso che dai ti compro un libro che desideri" il mio cervello andò in corto circuito per una semplice frase e i miei occhi mi uscirono dalle orbite

"non capisco perché mi guardi cosi mi sembra invece una ottima idea alla mia libreria mancano un po' quei libri sconci che leggi te dovremmo iniziare subito"  prese un chicco d'uva e me lo avvicino alle labbra io non c'è la facevo dalla fame e presi il chicco in bocca

"brava bambina siamo a un libro in più per te" quel ragazzo che era cosi crudele poteva essere anche cosi dolce ho era soltanto una falsità era veramente l'uomo che in questo momento stava mostrando a me? la sua faccia si incupii quando mi passo per la mente questa domanda sapevo che mi aveva letto nella mente ma rimasi in silenzio e diedi un morso a il nuovo chicco d'uva che mi aveva avvicinato alle labbra non volevo realmente se lui avesse veramente questo lato finii di mangiare dopo un quarto d'ora avevo finito tutto il grappolo d'uva e avevo mangiato anche una fetta di pane con pane e marmellata i sensi di colpa si fecero subito sentire ma gli ignorai mi cambiai velocemente con i vestiti che mi aveva dato Ethan era una tuta di una pelle molto spesso i pantaloni avevano delle tasche in cui mettere i coltelli e una cintura a cui attaccare vari gadget la maglietta era a maniche lunghe sulle braccia e sugli stinchi il tessuto era rinforzato ma ovunque non sarebbe stato possibile attraversarlo con un pugnale le scarpe erano degli stivaletti con la punta di ferro perfette per tirare i calci dopo averle allacciate per bene mi diressi subito per la strade che Ethan mi aveva indicato per la palestra

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 14 ⏰

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